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Assalto al caveau con ruspa e kalashnikov, 200.000 euro la prima stima dei danni

"Non abbiamo notato nulla che ci avesse potuto insospettire o far pensare a cose di questa portata".
A dirlo è Giacinto Alberti, il responsabile della sicurezza del gruppo Securpol dopo che la sede di Colle Val d'Elsa della società di vigilanza e sorveglianza è stata presa di mira la notte fra l'1 e il 2 aprile da malviventi che, armati di Kalashnikov e utilizzando una ruspa, hanno tentato l'assalto al caveau contenente 12 milioni di euro.
"Nei giorni precedenti non abbiamo notato nulla anche se l'attenzione è sempre alta nella nostra attività in cui frequentemente ci troviamo in situazioni di attacchi o tentativi così come succede ad altre società di trasporto valori" continua Alberti che poi conclude: "È il nostro mestiere e il nostro rischio". Nella mattinata di oggi nella sede della società, che conta 78 dipendenti, anche i vigili del fuoco per effettuare un sopralluogo e dichiarare inagibile una parte della struttura danneggiata dalla ruspa. Le prime stime dei danni ammontano a 200mila euro tra l'immobile e quattro mezzi (3 furgoni e un auto) messi fuori uso dai malviventi.

Gli agenti:"Non siamo adeguatamente equipaggiati per proteggerci"
Sul fatto interviene anche Claudio Marignani, del Circolo Sena Civitas
La necessità di sensibilizzazione sul tema della sicurezza, più volte sostenuta dal Circolo, che ha portato anche alla formulazione di proposte operative, ci fa analizzare i gravi fatti di Colle da una angolazione diversa ma, a nostro avviso, illuminante.

Il primo dato di analisi è numerico: i banditi non potevano essere memo di una quindicina. Ma le forze dell'ordine in servizio notturno, nell'intero territorio della provincia di Siena, a quante sommano?

La risposta è purtroppo semplice. Le pattuglie della Polizia sono solitamente due o tre, dislocate una a Poggibonsi e 1 o 2 (a seconda delle disponibilità) nell'ambito del comune di Siena.

I carabinieri dispongono di 3 pattuglie dislocate rispettivamente a Montepulciano, Siena (con competenza territoriale che si spinge, comprendendolo, sino al comune di Rapolano) e Poggibonsi.

Il totale degli addetti alla prevenzione, presidio e rilevamento incidenti è quindi di 12.

In caso di attentato terroristico sono poi reperibili, con tempi connessi alla reperibilità, 20 militari delle Unità Operative Pronto Intervento, dislocate 10 a Firenze e 10 a Livorno.

Passiamo adesso alle armi in dotazione. Le nostre forze dell'ordine sono dotate di M12: mitragliette datate con potenza di fuoco limitata tanto da non avere effetto su mezzi blindati. Le armi d'assalto in dotazione anche ai banditi comuni, sono i kalashnikov, i cui proiettili uccidono anche chi è protetto da blindature, per non parlare dei giubbotti antiproiettile.

Ultima riflessione sull'organizzazione militare dei rapinatori la Sicurpol.
Mezzi economici, addestramento, preparazione minuziosa dell'assalto, freddezza nei comportamenti reattivi all'arrivo delle forze dell'ordine, porterebbero a pensare che si potrebbe trattare di ex militari dei teatri di guerra dell'est europeo.

Nonostante l'impegno e la professionalità delle forze dell'ordine, i cui addetti rischiano anche la vita per poi vedere spesso liberare con facilità chi delinque, il problema della sicurezza irrompe nelle vite di tutti noi e si impongono risposte adeguate da parte delle Istituzioni.

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