Carismi avrà un rating ed entrerà in borsa entro il 2018: i punti del piano industriale

Divo Gronchi e Alberto Silvano Piacentini

In parallelo alla proposta di bilancio di esercizio 2015, il cda Carismi ha presentato anche il piano industriale del triennio 2016-2018, ricco di novità e sfide. Tra le principali la previsione di rating e di quotazione in borsa entro la fine del triennio 2016-2018. "Prima chiederemo un rating per il mercato degli istituzionali e poi passeremo alla quotazione", specifica l'ad Divo Gronchi. Per arrivarci Carismi dovrà "avere ratios appropriati, essere redditizia e avere un bilancio pulito", continua Gronchi.

Nel piano risulta anche l'azzeramento delle sofferenze pregresse il 2015, unite in un pacchetto unico a mo' di bad bank, per il totale di 100 milioni di euro. Per compiere questo il dg Piacentini ha spiegato che potranno essere impiegate anche imprese della gestione del credito.

Sarà proposto anche un rafforzamento patrimoniale, "necessario per tranquillizzare la comunità nel quadro di investimenti tecnologici" come afferma Gronchi. La revisione infatti degli sportelli sul territorio parlerà di filiali automatizzate, presenti anche sul territorio con poche quote di mercato, leggere dal punto di vista dei costi fissi ma con agenti per le attività finanziarie. Non mancheranno gli addetti per aiutare chi è a digiuno di self service in banca, ma la strada da percorrere è già tracciata. Sempre all'interno delle filiali si agirà con una revisione delle politiche commerciali, dove gli agenti potranno dialogare con tutta la clientela.

Esempi concreti della nuova visione delle filiali verranno messi in pratica a Massa e a Prato, in quest'ultima città la sede sarà spostata dal Macrolotto, oltre che a Pietrasanta, dove ne aprirà una nuova entro maggio. La cassa self è presente anche a Santa Croce sull'Arno.

Elia Billero

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