Sbarca anche sui social network la mobilitazione dei lavoratori di Villa Ragionieri, attraverso un hashtag: #iosonocfo. L'obiettivo è quello di accendere i riflettori su una vicenda dai contorni poco definiti.
I dubbi intorno alla procedura di acquisizione della struttura da parte della Regione Toscana sono molti: fino a pochi giorni fa il contratto di 'global service' doveva garantire i posti di lavoro, ma questa alternativa potrebbe non realizzarsi.
I lavoratori, attualmente dipendenti di Unipol, sono preoccupati che si possa aprire una procedura di mobilità: a rischio ci sono 130 persone, tra personale amministrativo e sanitario, che, allo stato dell'arte, non hanno ancora ricevuto nessuna comunicazione ufficiale. Intanto si è appreso da una delibera del 16 marzo che la struttura potrebbe diventare un Centro dedicato alla patologia oncologica femminile.
Insomma la possibilità che la Regione voglia comprare la struttura non tenendo conto di chi ci lavora sarebbe, secondo i lavoratori, una realtà.
Oltre al profilo occupazionale si denuncia anche lo scarso interesse per il destino dei circa 50 pazienti oncologici. Si sarebbe appreso, stando a quanto riferiscono i lavoratori, che i malati saranno tutti dimessi già entro il 15 aprile, per essere ridistribuiti in altre strutture del territorio.
Una scelta, sostengono i lavoratori, che non tiene conto "delle conseguenze dell'interruzione del percorso medico e del valore umano dei pazienti".
I dipendenti, sostenuti dall'impegno dei sindacati, stanno quindi portando avanti la protesta servendosi anche dei social.
Intanto fuori ai cancelli della struttura è stato attaccato uno striscione che rivendica: "L'eccellenza siamo noi". Poi un appello al presidente Enrico Rossi: "Mantieni la parola".
Giovanni Mennillo