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Raccolta firme 'Prima il cittadino e non il clandestino', Cordone (Lega): "Più aiuto alle forze dell'ordine"

Il segretario Cordone durante la conferenza

"Padroni a casa nostra", è questo il titolo della conferenza stampa indetta dal segretario Marco Cordone stamani al mercato di Empoli, ed è anche il grido di protesta che contraddistingue la stessa Lega Nord sia a livello nazionale sia, nello specifico, nell'Empolese Valdelsa. Il segretario per la Lega Nord nell'Empolese Valdelsa, nonché vicesegretario provinciale vicario di Firenze, ha incontrato i suoi elettori tra i banchi del mercato rionale e ha colto l'occasione per presentare la raccolta firme "Prima il cittadino e non il clandestino".

"Vogliamo fare politica tra la gente e mandare un messaggio importante, stiamo raccogliendo firme da mandare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al fine di avere più uomini e più messi delle forze dell'ordine sul territorio a contrasto dell'immigrazione clandestina" ha detto proprio Cordone in mattinata, specificando che la raccolta firme va avanti ormai da due settimane dopo il primo evento a Castelfiorentino e che durerà ancora per molto, andando a toccare tutti i comuni dell'Empolese Valdelsa. Cordone ha poi aggiunto: "Il nostro è un movimento e non un partito e siamo in crescita sia a livello nazionale che locale, come hanno dimostrato le elezioni dello scorso maggio. Anche nella nostra zona ci sono problemi, cito ad esempio due casi come il magrebino clandestino fermato alla stazione di Empoli dalle forze dell'ordine mentre minacciava di uccidere alcuni italiani o come il centro di accoglienza nato a Certaldo senza l'autorizzazione dell'amministrazione".

Il tema principale dell'incontro è stato quello dell'accoglienza dei clandestini, anche alla luce dei fatti di Bruxelles. A tal proposito Cordone ha affermato: "Non è uno slogan o un luogo comune, ormai gli stranieri sono padroni a casa nostra. Non ci sono risorse per i cittadini italiani e ci permettiamo di aiutare per primi i clandestini che sbarcano sulle coste. E poi va sottolineato che solo il 10% di loro sono veramente profughi o rifugiati, il resto sono proprio clandestini ma ricevono comunque risorse e aiuti. Non è giusto e non possiamo accogliere tutti".

Il sostegno alle forze dell'ordine è stato il punto cardine del discorso di Cordone, il quale su questo tema ha dimostrato di avere le idee chiare: "Serve sostegno concreto per le forze dell'ordine, siamo in guerra e il Governo non spende per la sicurezza. Abbiamo il Califfo a trecento chilometri dalle coste e quindi servono più uomini e più forze sul territorio. Anche l'Empolese Valdelsa non è più l'isola felice che era un tempo, pretendiamo più aiuto alle forze dell'ordine e per questo abbiamo avviato questa petizioni. Bisogna ricordare che non c'è libertà senza sicurezza". Cordone ha concluso dando qualche informazione sull'andamento della raccolta firme: "Abbiamo ricevuto molti feedback, tra le 9 di stamani e le 11.30 abbiamo già una settantina di firmatari. Riusciremo a far arrivare la nostra voce a Mattarella, perché il cittadino deve essere messo prima del clandestino".

Gianmarco Lotti

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