"Sono passati quasi tre mesi dall'ultimo Consiglio Comunale che risale ormai al 30 Dicembre del 2015 e se a questo si aggiunge anche il fatto che ormai le commissioni sono diventate una rarità in questi due anni di amministrazione Giunti, c'è di che essere preoccupati. Ma questo stallo istituzionale del nostro Comune è a causa di una scarsa conoscenza delle buone regole istituzionali, oppure è una scelta voluta per tenere i cittadini allo scuro di tutto e per non discutere interrogazioni e mozioni d'attualità presentate dall'opposizione?
Se a questo si aggiunge la sola pubblicazione sul sito del Comune delle poche sedute consiliari, senza provvedere (come da regolamento del Consiglio Comunale art.21 avvisi al pubblico) all'affissione pubblica di appositi manifesti per avvisare la cittadinanza, tagliando nei fatti fuori la maggioranza dei cittadini, c'è di che essere preoccupati. In questi tempi di crisi della politica e di poca fiducia nelle istituzioni dovrebbe essere più forte, secondo noi, la volontà di coinvolgere la popolazione alla vita e alle scelte del proprio Comune.
Più volte abbiamo ricordato al Sindaco che non ci sono solo gli obblighi di legge nelle convocazioni dei consigli. Più volte abbiamo sollecitato il Sindaco a far diventare il Consiglio Comunale aperto il cuore della vita democratica della nostra comunità e a rilanciarne il ruolo e la funzione, per condividere le scelte strategiche del nostro territorio da cui far partire percorsi di partecipazione. Ma niente di tutto questo nonostante fosse una delle tante promesse fatte dall'attuale amministrazione durante la campagna elettorale.
Le questioni da affrontare e da condividere con i nostri concittadini sono molte, basti pensare alla costruzione del nuovo ponte di Fibbiana, al processo di accorpamento e riduzione delle ASL, all'emergenza casa e ai progetti d'area, al rilancio del servizio porta a porta etc...senza parlare ovviamente a percorsi di bilancio partecipato e condiviso, che per una amministrazione ancorata su posizioni conservatrici e che non ha una visione di comunità lungimirante sarebbe veramente chiedere troppo".
Claudio Ometto, "Impegnarsi per Capraia e Limite"