Sanità, la Cisl: "Positivo avviare un dibattito sull'intramoenia"

“La provocazione del Governatore Enrico Rossi sull’intramoenia è quanto mai opportuna, perché consente di aprire un dibattito su quello che funziona e che non funziona attualmente nel sistema sanitario pubblico.”

E’ il commento di Rossella Bugiani, della Segreteria regionale Cisl, alle parole di ieri del Presidente della Regione Toscana.

“Abbiamo verificato negli anni che la libera professione ha troppo spesso prodotto effetti negativi soprattutto sulle liste d’attesa – spiega Bugiani -. Occorre quindi mettere in campo alcuni correttivi. A cominciare dal richiedere che ci sia equivalenza di produttività, e quindi, banalmente, di operazioni, tra pubblico e intramoenia. Se uno stesso chirurgo fa pochi interventi nel sistema pubblico e il doppio o il triplo, come avviene, in libera professione, evidentemente qualcosa non funziona. In questo caso basterebbe sospendere l’attività in libera professione finché le liste d’attesa pubbliche non fossero rientrate nei limiti previsti che regolarmente invece sono sforati.”

“Bisogna evitare il rischio che durante il lavoro nel sistema pubblico ci si procaccino i clienti per l’attività libero professionale, da cui magari si ricava il doppio o il triplo di quanto si guadagna dallo stipendio pubblico. E’ evidente che così la tentazione di privilegiare il secondo sul primo è molto forte.”

“Altro elemento di criticità è il fatto che da quando esiste il sistema dell’intramoenia si è rallentata la trasmissione del sapere dai superprimari alla loro equipe, procurando un monopolio alla lunga dannoso per il sistema pubblico.”

M5S: "Bene la proposta di Rossi,non sia marketing"

Sull'abolizione dell'intramoenia per i medici "ci auguriamo che questa del governatore toscano Rossi non sia l'ennesima operazione di marketing politico, frutto più della sua ambizione di scalare i vertici del suo partito, che della necessità di risolvere effettivamente il tema cruciale delle liste d'attesa nel servizio pubblico". Lo afferma il capogruppo M5s in Consiglio regionale Andrea Quartini.

Sul tema, aggiunge in una nota, "la pensiamo allo stesso modo di Rossi su intra ed extra moenia, al punto da presentare un atto dedicato sul quale vogliamo capire se il Pd ha la stessa linea del presidente della Regione Toscana". Secondo Quartini, "Rossi spieghi ai suoi consiglieri regionali che è bene votare la nostra mozione. Nel mentre siamo disponibili intanto a parlare di quali soluzioni concrete ci siano per iniziare a ridurre le liste d'attesa regionali, livello istituzionale sul quale Rossi può ben di più perché ne presiede la giunta" conclude.

Calabrò (Ap), l'abolizione dell'intramoenia smantella la Ssn

"L'abolizione della libera professione intramoenia, che secondo il Governatore Rossi, sarebbe una cosa davvero di sinistra avrebbe oggi come principale, e forse unico effetto, lo smantellamento dell'universalismo del nostro sistema sanitario". Lo afferma in una nota Raffaele Calabrò, capogruppo di Area popolare in Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati.

"Considerando i livelli attuali degli stipendi dei medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale - aggiunge -, si creerebbe un esodo massiccio delle migliori professionalità nella sanità privata, con conseguente depauperamento della sanità pubblica, che resterebbe l'unica accessibile alle fasce meno abbienti. Un po'come accade nel sistema sanitario americano che, proprio di sinistra non è, e certo non brilla per equità di accesso alle cure. Se davvero vuole fare una cosa di sinistra, il Governatore Rossi potrebbe abbracciare la battaglia di professionisti sanitari, governatori e cittadini del Mezzogiorno che chiedono lo sblocco del turn over in sanità per evitare le fughe dei pazienti dal Sud al Nord. E come saprà il candidato alla segreteria del Pd, eliminare le cause che provocano le fughe, gli esodi e le migrazioni è davvero qualcosa che rende egualitario il servizio sanitario".

Gelli (Pd), su intramoenia da Rossi solo demagogia

"Non capisco come mai Enrico Rossi, dopo 16 anni ai vertici di una Regione importante come la Toscana, prima come assessore alla Sanità e poi come presidente, e dopo aver guidato anche la commissione Salute delle Regioni, proponga solo ora di abolire l'intramoenia. Evidentemente, su un tema così complesso, si è svegliato in grave ritardo dopo un sonno lungo quasi due decenni. Non saprei come altro commentare le sue parole se non usando il termine demagogia". Questo il commento del deputato e responsabile Sanità Pd, Federico Gelli, alla proposta lanciata dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, su una proposta di legge d'iniziativa popolare per abolire l'intramoenia.

"Con l'abolizione dell'intramoenia i bravi professionisti potrebbero uscire fuori dal sistema sanitario pubblico in favore di quello privato. In questo modo, col tempo, si rischia di creare un sistema duale con strutture private di eccellenza e strutture pubbliche di serie B. Inoltre - aggiunge Gelli - anche dal punto di vista economico le strutture pubbliche non potrebbero più contare su una voce di ricavi pari a 1,15 miliardi proprio in un momento in cui vengono interessate da quei Piani di rientro dal deficit previsti dalla legge di stabilità 2016. Siamo sicuri di non fare un regalo al privato in questo modo?".

"Prima di parlare di abolizione dell'intramoenia, ci si preoccupi di far rispettare quanto già previsto da una buona legge, fatta da un Governo di centrosinistra e votata quasi all'unanimità da tutto Parlamento. L'intramoenia, ricordiamo, non deve essere una 'scorciatoia' obbligata per avere subito una prestazione che non si riesce ad ottenere in regime ordinario ma è esclusivamente una possibilità in più offerta al cittadino. In questo modo viene tutelata la garanzia di libertà di scelta tanto del cittadino quanto del medico. Il tutto in una cornice di qualità garantita dal Servizio sanitario nazionale, e di trasparenza dovuta dalla tracciabilità economica delle prestazioni".

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