Governo del territorio e rischio alluvioni, si parla dei piani di sicurezza con Laboratorio Valdarno

La biblioteca comunale di Santa Croce sull'Arno

Il PGRA rappresenta il punto di arrivo di un processo pianificatorio che parte da una direttiva quadro dell’Unione Europea (anno 2000) , volta a “ istituire un quadro per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni volto a ridurre le conseguenze negative per la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche…” Tali indicazioni sono state recepite dallo stato italiano e quindi dalle Regioni, le quali già si avvalevano di un patrimonio di conoscenze e di leggi in materia di difesa del suolo che costituivano i cosiddetti PAI, cioè i Piani di Assetto Idrogeologico.

Ma i continui e importanti mutamenti climatici producono oggi eventi alluvionali di diversa tipologia rispetto al passato, che la pianificazione di interventi difficilmente riesce ad intercettare e a trattare con azioni adeguate. Devono quindi essere messe in campo idonee strategie di adattamento ai cambiamenti climatici, ripensando, tra l’altro, metodi e modalità con cui “gestire” il rischio alluvioni.

Il nuovo PGRA, approvato in dicembre dalla Regione Toscana, affronta il governo delle acque in maniera integrata, superando la ripartizione che ha caratterizzato da sempre questo settore: la tutela delle acque, la difesa dalle acque e la gestione della risorsa idrica. A questo scopo deve essere unico anche il soggetto gestore, che deve valutare i rischi e predisporre gli interventi a livello di bacino idrografico di un fiume o di più fiumi: l’Autorità di Bacino distrettuale, che deve agire in coordinamento con le Autorità dei fiumi contigui e con gli organismi regionale e nazionale della Protezione Civile. Nella fattispecie, la nostra è l’Autorità di Bacino del fiume Arno, distretto Appennino settentrionale.

Il PGRA racchiude in sé sia la parte di regole ed indirizzi (misure di prevenzione), sia gli interventi (misure di protezione) da attuare per mitigare gli effetti delle alluvioni sugli elementi esposti al rischio, mappando più approfonditamente le aree a rischio e studiando, sulla base di elementi storici e non, la probabilità di inondazione di un territorio.

E’ chiaro che la gestione del nuovo Piano implica anche scelte gravose: si dovrà agire doverosamente in base a priorità che possono portare a non difendere qualcosa di minor valore per proteggere altro, a rilocalizzare elementi a rischio, ecc..

Non vi è dubbio che il nuovo PGRA, ancor di più dei vecchi strumenti, avrà un peso determinante sui programmi degli Enti locali e ne caratterizzerà le scelte di natura urbanistica ed edilizia.

Di seguito il programma del convegno programmato per lunedì 7 marzo prossimo alla Biblioteca Comunale Santa Croce Sull’Arno:

Ore 17.00 Saluti

Anna Maria Tognetti, Presidente Laboratorio Valdarno

 

Introduzione

Simone Pagni, esperto di valutazione ambientale

 

Ore 17.30 “Prevenzione e riduzione del rischio idraulico”

Federica Fratoni, ass. all'Ambiente e Difesa del suolo, Regione Toscana

 

Ore 17.45 “La nuova disciplina del PGRA”

Marcello Brugioni, Autorita di Bacino fiume Arno

 

ore 18.00 “Governo del territorio e mitigazione dei rischi ”

Claudia di Passio, direz. urbanistica e politiche abitative, Regione Toscana

 

ore 18.15 “Le opere di mitigazione del rischio e la gestione in fase di evento ”

Francesco Pistone, Genio Civile Regione Toscana

 

ore 18.30 Conclusioni e dibattito

Fonte: Laboratorio Valdarno

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