gonews.it

I Firends of Florence confermano l'impegno per la manutenzione del David e dei Prigioni di Michelangelo

David di Michelangelo

Il David di Michelangelo di Firenze

È stato firmato questa mattina tra la Direzione della Galleria dell’Accademia e Friends of Florence l’accordo grazie al quale anche per il 2016 la fondazione americana si fa carico delle spese inerenti la manutenzione del David, delle altre sculture di Michelangelo (Prigioni, San Matteo e Pietà da Palestrina) e del modello del Ratto delle Sabine di Giambologna custoditi museo di via Ricasoli a Firenze.

A sottoscrivere l’atto davanti ai media – che prevede lo stanziamento di 20mila euro lordi - sono stati la Direttrice della Galleria dell’Accademia, Cecilie Hollberg, e la Presidente della Fondazione non profit Friends of Florence, Simonetta Brandolini d’Adda.

Come accade ormai ininterrottamente dal 2005, l’accordo è stato siglato tenendo fede alla filosofia, condivisa da entrambi i contraenti, che è meglio investire per una manutenzione costante e frequente piuttosto che per un intervento di restauro a lunga scadenza.

"Mi fa molto piacere poter prorogare questa convenzione divenuta ormai un appuntamento consueto – ha detto Cecilie Hollberg -. Soprattutto perché dimostra quanto interesse abbiano i Friends of Florence per la nostra Galleria dell’Accademia di Firenze.

Per me è importantissimo non solo il fermo appoggio da parte dei nostri sostenitori, ma anche far sapere ciò che accade nel museo quando è chiuso al pubblico. Occorre far conoscere le necessità quotidiane della conservazione per ottenere sostegno. Chi l’avrebbe mai pensato che anche una statua come il David deve essere spolverata come una qualsiasi altra cosa?".

IL RUOLO DEI FRIENDS OF FLORENCE

Il rapporto tra la Fondazione non profit Friends of Florence e le sculture michelangiolesche della Galleria dell’Accademia origina nel 2003, in occasione delle operazioni di restauro e della campagna di indagini sul capolavoro previste per il 500° anniversario della sua realizzazione. L’organizzazione allora finanziò l’approfondita serie di studi diagnostici che diede luogo anche alla creazione di sito web educativo e di un dvd dedicato al restauro.

Da quel momento Friends of Florence ha mantenuto elevata l’attenzione verso il patrimonio della Galleria dell’Accademia contribuendo, oltre alla manutenzione del David e dei Prigioni anche al restauro della Pietà da Palestrina, dei 22 dipinti nella Tribuna e del modello in terra cruda del Ratto delle Sabine di Giambologna.

"Sono ormai 13 anni che il programma di intervento alle opere di Michelangelo fa parte della nostra attività: per noi è un progetto fondamentale perché crediamo che la conservazione del nostro patrimonio, e in particolare di opere così importanti, debba passare inesorabilmente dalla prevenzione e dalla cura costante e continua – ha sottolineato Simonetta Brandolini d’Adda -.

In tutti questi anni per la cura dei capolavori michelangioleschi sono stati donati quasi 500 mila euro. La firma della nuova convenzione è per noi un momento significativo perché oltre a confermare nuovamente la collaborazione al mantenimento del David e dei Prigioni, inaugura la sinergia con la nuova Direzione della Galleria con la quale ci auguriamo possano svilupparsi progetti e iniziative altrettanto importanti".

DETTAGLI TECNICI DELL’INTERVENTO

Dal 2015 è Paola Rosa che si occupa degli interventi di manutenzione delle opere michelangiolesche della Galleria dell’Accademia; in passato la restauratrice fiorentina è stata protagonista di interventi su tre sculture di Michelangelo al Museo Nazionale del Bargello: Bruto, David Apollo e Tondo Pitti.

Oggi il David è di nuovo al centro di un intervento di manutenzione: questo accade mediamente ogni due mesi, ma nei periodi di maggiore affluenza di visitatori nel museo, la frequenza degli interventi scende a 4/5 settimane. L’obiettivo è quello di rimuovere i depositi incoerenti di polvere e di particellato per evitare che questo si accumuli e si compatti.

L’operazione che vede impegnata la restauratrice coadiuvata dalla collaboratrice Emanuela Peiretti, prevede l’utilizzo di un aspiratore e di pennelli a setola molto morbida.

Tutto il lavoro – che normalmente si svolge solo nella giornata di lunedì, quando il museo è chiuso per turno – viene effettuato con l’ausilio di un moderno ponteggio mobile che garantisce elevati standard di sicurezza e di manovrabilità.

Inoltre, l’elevata frequenza degli interventi sul David mette in condizione la restauratrice di effettuare anche un monitoraggio ravvicinato continuo della scultura, ed eventualemente di segnalare anomalie sulla superficie.

Gli interventi ai Prigioni, al San Matteo e alla Pietà da Palestrina si svolgono invece con una frequenza minore (circa ogni quattro mesi), ma seguono la metodica adottata per il David.

Exit mobile version