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A Lineapelle i rappresentanti dei distretti italiani: parlano Finco, Donati e Matteoli

Franco Donati intervistato da Maurizio Zini

A BREVE IL VIDEO DELLE INTERVISTE

A Lineapelle di passaggio anche i rappresentanti delle categorie dei conciatori, sia in qualità di industriali che per portare le eccellenze del settore in questa vetrina internazionale. Per il secondo giorno a Rho, Maurizio Zini di Easy News Press Agency ha intervistato i protagonisti del mondo della pelle toscano e italiano.

Per la conceria Adelaide, il presidente della Sezione Concia di Confindustria Vicenza Bernardo Finco. Il comparto vicentino, di cui ricordiamo Arzignano, è "l'isola produttrice del 60% delle pelli italiane e della metà delle pelli europee", ricorda Finco.

Una prospettiva sul comparto veneto: "La nostra è una tradizione quasi millenaria, e oggi si sta andando in linea con le aspettative e le speranze. C'è stata una grossa selezione di articoli, prezzi e fasce ma l'industrale veneto sa rispondere a queste esigenze. Una voce importante lo fa il comparto automotive, anche se è molto complicato produrre il pellame per automobili. È la conferma che il segmento veneto sta difendersi, perché siamo partiti già 15 anni fa su questa strada".

Ritornando in Toscana, nel comprensorio del cuoio, due battute da Franco Donati del consorzio D&CO nonché presidente Assoconciatori. "C'è molto interesse, per essere il primo giorno siamo contenti" afferma.

Parlando a nome dell'Associazione Conciatori: "Tra le iniziative più importanti abbiamo la collaborazione con l'istituto Sant'Anna di Pisa per una nuova certificazione. A fine 2016 avremo questa certificazione che rispecchia l'eticità, il carbon-foot e l'impatto zero. Utilizzando anche l'acqua di recupero e gli scarti della pelle, avremo risolto molti problemi legati all'ambiente".

Rimanendo in 'famiglia', Alessandro Frangioni della conceria San Lorenzo e vicepresidente dell'Associazione Conciatori: "L'interesse a Lineapelle c'è, specialmente per noi toscani. Trovano le novità e trovano quello che si aspettano da noi".

La nuova certificazione: "Credo sia importante, con una certificazione di distretto possiamo dimostrare e far capire all'esterno che siamo all'avanguardia nel mondo".

Una nuova conceria: "Sarei vicino alla pensione - ironizza - ma volevo preparare a mio figlio un'azienda organizzata. Con un investimento importante stiamo cercando di razionalizzare la nuova azienda costruendo un altro impianto ancora più grande della San Lorenzo. Una spinta verso il futuro insomma".

Proprio l'ambiente obiettivo fondamentale del comparto conciario di Santa Croce: "Dopo vent'anni siamo quasi arrivati a risolvere i problemi degli scarichi e dell'inquinamento".

Infine Michele Matteoli, proprietario della conceria Otello, presidente del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola e dell'impianto di depurazione CuoioDepur.

Parlando della sua conceria afferma: "Siamo ancora qui, abbiamo partecipato già agli esordi a Firenze oltre trent'anni fa. Da tre generazioni produciamo cuoio, per questa estate 2017 proponiamo colori più forti del solito".

Sulle particolarità del distretto industriale nel territorio samminiatese ricorda: "Le industrie di Ponte a Egola nacquero come produzione di concia al vegetale anche se negli anni le aziende stanno producendo tutti i tipi di prodotti".

In conclusione una battuta sulla visita del vescovo Migliavacca all'impianto Cuoiodepur: "Ha visto un ambiente buono, gestito bene, dove l'acqua viene restituita all'ambiente come viene presa".

 

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