Frutta e pane non consumati nelle mense scolastiche saranno raccolti da Caritas e Misericordia e distribuiti alle famiglie bisognose. Parte nel Comune di Vinci la lotta allo spreco alimentare con il progetto Ma.Ri.Sa (acronimo di Mangio e Risparmio Salute), a cui ha aderito l'Amministrazione comunale vinciana. Tale progetto, in collaborazione con il Progetto ReSo, intende fra l'altro sviluppare comportamenti solidali nella comunità e una cultura contro lo spreco e per il riutilizzo. In questo senso, la ristorazione scolastica è l'ambito prioritario perché permette di instaurare azioni sostenibili diffuse, attraverso gli alunni, a un ampio raggio di persone: insegnanti, genitori, altri familiari, amici, ecc. Il recupero dei cibi verrà effettuato ogni venerdì nella scuola elementare “Galileo Galilei” di Vinci dalla Caritas e nella scuola elementare “Sibilla Aleramo” a Spicchio Sovigliana dalla Misericordia. “Abbiamo accolto la proposta e la disponibilità delle associazioni prima di tutto per sensibilizzare i ragazzi su un tema quantomai attuale come quello della lotta allo spreco - spiegano l'assessore al Sociale e al Volontariato del Comune, Cristina Pezzatini, e l'assessore alla Pubblica istruzione, Claudia Heimes - e poi per incrementare il sostegno alle famiglie in difficoltà economiche”.
I cibi recuperati, dunque, possono essere portati a casa dai bambini, oppure andranno a integrare i pacchi alimentari che Caritas e Misericordia distribuiscono a chi ha bisogno. Si tratta naturalmente di alimenti non deperibili e facilmente conservabili, come la frutta e il pane appunto, tutti rigorosamente biologici. Inizia così la lotta allo spreco nel Comune di Vinci, che parte proprio dalle scuole per incentivare le buone prassi già nelle nuove generazioni. "E' giusto educare i nostri figli a raccogliere ogni giorno ciò che resta in tavola per evitare che finisca nella pattumiera - aggiungono ancora Pezzatini e Heimes - Speriamo, in questo modo, di stimolare i ragazzi alla cultura della lotta allo spreco anche fuori da scuola, nella loro vita quotidiana”. Il primo passo verso il recupero degli alimenti è stato possibile grazie alla disponibilità e all'impegno dei volontari delle associazioni che prestano il servizio. Come hanno assicurato le associazioni, potrebbero fare anche di più se esistesse la disponibilità di più volontari. Da qui l'appello dell'Amministrazione comunale: "Se ci sono persone che vogliono impegnarsi per la comunità ma non sanno a chi rivolgersi, basta presentarsi presso la Misericordia o la Caritas. Così - concludono i due assessori - oltre a ridurre lo spreco e a educare i più giovani al valore del cibo e del consumo consapevole, si potrà rafforzare anche la rete sociale della nostra comunità”.