Un tempo esistevano gli stregoni nei villaggi, ora invece che il villaggio è globale, esistono i social, la gente che condivide roba presa non si sa da dove e, ovviamente, quelli che ci credono perchè l'hanno visto scritto. Ma, fino a che ti dicono che un calciatore ha l'amante o che uno bene informato assicura che Di Caprio avrà finalmente il sospirato Oscar va bene, ci mancherebbe, ma quando si parla di salute ed in particolare dell'emergenza meningite, gli stregoni della rete andrebbero lasciati da parte per lasciare spazio solo ai professionisti. La domanda è una sola, visto che si tratta di una cosa delicata, ascoltare i medici è così difficile?
La Regione, come si sa, ha dato il via ad una massiccia campagna di vaccinazione (anche qui, mando a dirlo, c'è chi ha avuto da ridire) per ogni fascia di età, i medici, di famiglia o specialisti, raccomandano (molti anche sull'oracolo dei social) di vaccinarsi e allora dare retta a professionisti che fanno il loro lavoro è così difficile e strano? Eppure pare non solo che capiti questo, ma ci si spinge anche oltre. Basta uno che lega l'emergenza meningite al fenomeno dei migranti ed ecco che succede come la scintilla sulla paglia: c'è chi ci crede e magari cavalca pure la cosa. Per fortuna sul Tirreno esce poi il responsabile del dipartimento di Salute e Igiene pubblica di Empoli, dottor Gabriele Mazzoni (uno dei medici cui accennavamo sopra) e spiega che fra le due cose non c'è relazione, argomentando ovviamente la tesi con cognizione di causa vista la professione che fa. Sarà sufficiente? Visto che si parla di salute credere ai medici senza pensare che dietro ci sia chissà cosa è così complicato? Vaccinarsi e non dare retta al primo che passa solo perchè lo scrive da qualche parte è davvero così difficile specie ora che il tutto è anche gratis?
Marco Mainardi