
Nome e Cognome: Giulia Causarano
Anni: 26
Cresciuta a: Siena
Studi: Corsi professionali sulle basi della cucina, allergie e intolleranze
Residenza e professione: Vivo a New York, sono una Food blogger e personal chef
Lavoro in Italia: Proprietaria di una scuola di cucina a Siena
Prima esperienza all'estero: New York - Personal Chef
Perché hai deciso di andare all’estero?
Soprattutto per amore, quello che poi è diventato mio marito, si è trasferito a New York per lavoro e io ovviamente l’ho seguito, ricominciando così una nuova vita e cercando di reinventarmi un nuovo lavoro.
Quali sono le principali differenze fra il mondo del lavoro italiano e quello estero?
Sicuramente all’estero vieni apprezzata per l’impegno, per i sacrifici e per la passione che si mette nel proprio lavoro, diciamo che si guarda molto meno la carta d’identità e si da più importanza alle reali competenze. C’è molta correttezza, chiarezza e organizzazione, ma soprattutto idee.
E la cosa importante e veramente diversa, è che il più delle volte si viene pagati ancor prima di fare il lavoro.
La vita e il lavoro all'estero sono diversi dall'idea che ti eri fatta prima di partire?
Quando sono partita ero abbastanza impaurita dal fatto di dover passare da una città come Siena a una come New York. All’inizio non è stato facile soprattutto entrare nel meccanismo della vita frenetica di ogni giorno. Poi ci si abitua a tutto, alle cose belle e a quelle che ti piacciono meno, a Times Square illuminata di notte e ai -20° di inverno.
Cosa ti manca dell’Italia?
La famiglia, gli amici, i profumi, il gelato e i ristorantini di pesce sul mare.
Torneresti a lavorare in Italia?
Si, con una consapevolezza diversa e anche con una mentalità diversa. Penso che la nostra cucina sia molto più apprezzata all’estero che da noi stessi italiani. Mi piacerebbe aprire qualcosa di mio, che sia un piccolo ristorante o anche un’azienda di catering. E comunque consiglio a tutti di fare un’esperienza all’estero, anche breve, io ho rivalutato tante cose e considerate meno scontate altre.
Hai qualche aneddoto sulla permanenza all’estero?
Diciamo che lavorando nel mondo della ristorazione purtroppo posso sfatare pochi miti sugli americani e la cucina. Sono convinti che i nostri must siano la pizza con il pollo e quella con l’ananas, alcuni condiscono veramente la pasta con la marmellata, una bottiglia di Coca Cola costa molto meno di una bottiglia di acqua, e aglio e pesto sono presenti ovunque, perché per loro “is real Italian”.
A parte questo, la cosa di New York che più mi ha affascinato e tante volte sconvolto, è il fatto di poter fare quello che si desidera in qualsiasi momento, persino andare in discoteca alle 7 della mattina, mentre tutti gli altri vanno a lavoro. Ma con tutta onestà c’e da dire che non tutte le città americane sono come NY!
Se vuoi aggiungere qualcosa di te, sulla tua storia, particolari curiosi da poter far emergere nell’articolo.
Quello che cercherò di fare prossimamente sul mio sito web, www.goodmorningkitchen.it, è di iniziare a recensire ristoranti di New York. Mi piace molto provare e sperimentare nuove cucine e penso che in questo modo potrei aiutare tanti italiani che come me, hanno tra le prime preoccupazione il cercare un posto dove poter mangiare bene anche all’estero.
- Giulia Causarano
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