
A nome dei comitati ambientalisti di Montefoscoli, Legoli e Peccioli, rendiamo noto che, dopo aver scritto nei giorni precedenti alla Provincia di Pisa e al Comune di Palaia, in data odierna ci siamo rivolti a tutti i Consiglieri della Regione Toscana con la lettera che segue in calce.
Ill.mi Consiglieri,
con la presente ci rivolgiamo a Voi in qualità di amministratori degli uffici e dei servizi dell’ente Regione e Vi rivolgiamo un appello a valutare con attenzione la possibilità di respingere la richiesta avanzata lo scorso 7 gennaio alla Regione Toscana, dalla società Belvedere SpA di Peccioli. La società gestisce un impianto di smaltimento per Rifiuti Solidi Urbani nel comune di Peccioli, ampliato recentemente (con D.D. della Provincia di Pisa, n.2857 del 20/06/2012), per la quarta volta in 25 anni, tanto da farne oggi la discarica più grande di tutto il territorio regionale. La richiesta di Belvedere concerne l’autorizzazione al conferimento in discarica di nuove tipologie di rifiuti, estendendo la lista dei codici CER ammessi anche ai rifiuti speciali non pericolosi.
Vi invitiamo a considerare che il procedimento di VIA, culminato con l’autorizzazione all’ampliamento, era stato preceduto da una deliberazione del Consiglio della Provincia di Pisa, la mozione n.45 del 23/06/2011 richiamata nella D.D. n.2587/2012, la quale raccomanda “che la discarica resti una discarica di RSU e non accolga rifiuti speciali anche non pericolosi”.
Vi segnaliamo anche che con il provvedimento (AIA) di autorizzazione all’esercizio, la D.D. n.4072 dell’11/11/2014, la Provincia determina “di non autorizzare il conferimento dei rifiuti speciali come richiesto nella domanda di autorizzazione all'esercizio inoltrata dalla Società, in quanto discarica destinata a livello di pianificazione allo smaltimento dei soli RSU e la cui volumetria è stata definita sulla base del fabbisogno di smaltimento degli stessi, come evidenziato in sede di VIA per l'approvazione del progetto di ampliamento”.
Vi facciamo presente che l’argomento cruciale a sostegno dell’ampliamento, a tutti i tavoli -istituzionali e non- in cui ne è stata valutata l’opportunità, è sempre stato la necessità di garantire la tenuta dell’intero sistema toscano di gestione del ciclo dei rifiuti urbani. In virtù di accordi inter-ambito rinnovati nel tempo, la discarica di Legoli accoglie infatti da decenni rifiuti anche dalle Province di Firenze e Prato, compensando il deficit di autonomia dell’ATO Toscana Centro.
Con la richiesta di autorizzazione al conferimento di rifiuti speciali, la società Belvedere chiede di fatto di poter aprire le porte a rifiuti di provenienza extra-regionale, in maniera completamente avulsa dalle esigenze stesse per cui è nata, e in contrasto con il ruolo che la pianificazione d’Ambito riserva alla discarica (come ricordato nell’AIA). Tale pianificazione prevede già, per l’ATO Toscana Costa, ben due discariche per rifiuti speciali: quella di Gello (Pontedera) e quella di Scapigliato (Rosignano Marittimo – LI). Se la richiesta di Belvedere SpA venisse accolta, verrebbero a trovarsi entro un raggio di appena 15 Km in linea d’aria ben tre discariche per rifiuti speciali.
Tre discariche tra le più grandi dell’intera Toscana, così concentrate in un’area a vocazione squisitamente agricola e turistico-ricettiva, eppure così profondamente segnata dall’impatto ambientale di tali e tanti impianti di smaltimento (ricordiamo che all’interno del triangolo Peccioli-Pontedera-Rosignano Marittimo ricade anche la discarica di Chianni, la cui urgente bonifica costituisce un nodo tuttora irrisolto della politica ambientale regionale).
È evidente che le ragioni per le quali si chiede oggi un’autorizzazione negata con decisione appena quattro anni fa, sia dall’organo politico presieduto dall’allora Presidente Pieroni, sia dall’Ufficio Ambiente della Provincia di Pisa, nulla hanno a che vedere con le motivazioni per cui la discarica di Legoli è nata ed è stata ampliata per ben quattro volte nel corso della sua storia ormai trentennale; nulla hanno a che fare con la salvaguardia degli equilibri regionali in tema di rifiuti; nulla hanno a che spartire con il ruolo impiantistico residuale che la Legge impone alle discariche, in ottemperanza a precise direttive europee. La discarica è vista esclusivamente come un qualunque impianto industriale di cui massimizzare la produttività e la redditività.
Appare del tutto evidente, infine, il tentativo di scavalcare il ruolo di indirizzo politico-amministrativo, di aggirare risoluzioni formulate pochissimi anni fa da membri di questo stesso Consiglio, senza addurre alcuna reale giustificazione, senza alcun elemento di novità, quasi come fosse sufficiente ritentare la sorte fino ad ottenere il risultato atteso. È dunque questa la conclusione che i cittadini dovrebbero trarre dalla constatazione del modo in cui viene amministrato il proprio territorio? Che non vi è ratio nelle decisioni degli amministratori? Che è il fato a governare problematiche così rilevanti per la propria salute e l’ambiente nel quale essi vivono?
Per queste ragioni Vi chiediamo di adoperarvi, per quanto di Vostra competenza, affinché la richiesta in oggetto non venga accolta.
Comitati ambientalisti di Legoli, Peccioli e Montefoscoli
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