Un sondaggio anonimo richiesto dalla Fiom-Cgil Toscana per capire le opinioni dei lavoratori e delle lavoratrici del gruppo Piaggio in Toscana è stato presentato oggi, martedì 2 febbraio, nella sede della Cgil Valdera di via Sacco e Vanzetti a Pontedera. Presenti il coordinatore nazionale e segretario regionale Fiom Massimo Braccini e quello provinciale Marco Comparini, oltre ad alcuni delegati della Rsu.
A luglio è cominciata la consultazione rivolta agli oltre 2.800 dipendenti dello stabilimento di Pontedera, i 550 di Noale e Scorzè (parte Aprilia) e i 58 di Mandello del Lario (parte Moto Guzzi). Sulla Valdera circa il 40% dei questionari è stato compilato e restituito, dopo essere stato distribuito partendo dalle portinerie perché l'azienda non ha dato il nulla osta per consegnarli al suo interno.
Le domande riguardavano ogni rapporto dei lavoratori (con l'azienda, coi colleghi, coi sindacati). "Volevamo capire le condizioni all'interno dello stabilimento dopo gli investimenti in India, Vietnam e Cina", introduce Braccini.
Per lui sono emersi questi fattori, alcuni "rilevanti e preoccupanti":
- A Pontedera si investe sulla ricerca e sulla tecnologia, ma non si investe sulla formazione degli operai. Nonostante i periodi di mobilità prolungata, il part-time verticale che spesso costringe un riposo forzato per molte catente, l'azienda non sfrutta questo tempo in modo costruttivo. "E' un segnale importante, significa che la Piaggio non sa dare fiducia ai propri lavoratori sul momento in cui la crisi finirà".
- C'è un buon rapporto tra colleghi nonostante la crisi. Peggiori sono i rapporti con l'impresa.
- I sindacati, per chi non si è iscritto o ne è uscito (43,24% in totale), sono visti come 'troppo politicizzati' (38,3%) e 'inefficaci' (23,4%).
- L'insoddisfazione dei lavoratori (45,27% sommato agli insoddisfatti totali 14,86%) riguarda il basso riconoscimento delle professionalità.
Dai rappresentanti Rsu molte critiche anche sulla gestione della produzione e sugli investimenti: "Le migliori tecnologie sono state messe a disposizione della catena della 946 Armani, che produce 4 Vespe all'anno". "Altre parti della catena risalgono al Piano Marshall", conclude un altro.
Comparini ritorna sul giudizio sui sindacati: "Se non facciamo il nostro lavoro di sindacato non andiamo da nessuna parte. Dobbiamo riconquistare la fiducia nelle persone che lavorano ormai in un'azienda part-time, dove per 3 o 4 mesi non lavorano. Questa situazione non sarà più permessa con la fine dei tradizionali ammortizzatori sociali approvata dal Jobs Act Nel 2017 subentrerà la Naspi alla mobilità. Per chi avrà pochi anni davanti per andare in pensione la strada sarà in salita".
La strada, continua Comparini, "è quella della contrattazione, dove siamo i più bravi a lavorare. In Italia, dove abbiamo la maggioranza nelle elezioni Rsu i lavoratori stanno bene". Un'esperienza con cui ha Comparini ha avuto ben a che fare è la Continental di Fauglia, dove per anni ha lavorato come delegato sindacale. Altri esempi a livello nazionale possono essere la Volkswagen, la Maserati e la Ducati.
Alle prossime elezioni, che si concluderanno salvo imprevisti entro luglio 2016, si voterà con il proporzionale puro. Comparini e Braccini chiedono fiducia per la Rsu, in nome di una futura vertenza che possa riaprire la contrattazione sugli investimenti. "Questa crisi è stata malgestita, la prospettiva del mondo dei trasporti e delle due ruote sarà l'obiettivo da tenere d'occhio nei prossimi anni per il futuro della Piaggio", conclude Braccini.

Elia Billero