Il premier Matteo Renzi ha incontrato stamattina presso la Prefettura di Firenze il Ceo di General Electric Jeff Immelt. Al centro dell'incontro, al quale era presente anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti, gli investimenti di General Electric in Italia.
Bene l'investimento per ricerca e i nuovi ingegneri del polo tecnologico di Firenze, ma va ritirata la dichiarazione di esubero di 236 lavoratori dell'eccellenza tecnologica di Sesto S. Giovanni''. E quanto afferma il segretario della Fim Cisl, Marco Bentivogli che commenta la firma, prevista per oggi, del protocollo d'intenti tra Governo, Regione Toscana e General Electric che - spiega - prevederebbe ''un importante investimento di 600 milioni di dollari che la multinazionale statunitense disporrà su un team di circa 500 figure ingegneristiche''. ''L'iniziativa - afferma la nota della Fim - coinvolge i tecnici già in forza al gruppo, e renderà necessaria l'assunzione di nuovi ingegneri che verrà fatta in collaborazione con l'Università di Sant'Anna di Pisa e Firenze. Questo team lavorerà nel territorio toscano e si occuperà di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie. Questo importante investimento è una buona notizia che conferma come sia ancora possibile investire nel nostro Paese''.
''Ci aspettiamo - afferma Bentivogli .- che coerentemente venga rivisto il piano di ristrutturazione e venga ritirata la dichiarazione di esuberi dei 236 lavoratori del sito industriale di Sesto S. Giovanni a Milano, che rappresenta un'eccellenza tecnologica che non va dispersa ma pienamente inserita nei progetti di rilancio della presenza industriale nel nostro Paese''. I Sindacati di Milano e Firenze - ricorda la nota - hanno consegnato una lettera aperta al premier Renzi perché il Governo intervenga nei confronti dell'azienda per evitare i tagli e assicurare il rafforzamento del Gruppo nel nostro Paese.
"Non possiamo che accogliere come una buona notizia il fatto che una grande azienda come General Eletric torni a investire in Toscana". Queste le parole del segretario generale della Uil Toscana Francesca Cantini, che oggi parteciperà alla firma degli accordi tra GE, governo e Regione Toscana, che riguarderanno la divisione Oil&Gas del Nuovo Pignone. "In un momento di crisi ogni sforzo fatto verso lo sviluppo e la creazione di posti di lavoro è da premiare - aggiunge Cantini - Tuttavia ci aspettiamo che in questo processo di potenziamento vengano coinvolti, a tutti i livelli, anche i lavoratori e i loro rappresentanti. Solo così, tutti insieme, possiamo davvero pensare di creare le condizioni necessarie per guidare e gestire un cambiamento che non è più rimandabile nel nostro Paese".
"L'augurio è di poter lavorare insieme nell'interesse generale - conclude Cantini - Cercando di estendere le buone pratiche e le buone relazioni tra sindacato e azienda anche nella gestione degli appalti esterni. È questo un punto su cui riflettere e agire".
"Il rapporto tra Toscana e GE Oil & Gas - commenta il presidente della Regione Enrico Rossi - si è rafforzato in questi ultimi anni come testimoniato dai sempre più massicci investimenti dell'azienda e dall'incidenza della propria attività sul Pil regionale, pari al 4,6%. Senza poi dimenticare che GE in Toscana - sulla base di uno studio condotto da Irpet - dà lavoro, tra dipendenti diretti e quelli dell'indotto, a circa 34 mila persone. La collaborazione tra Regione e Nuovo Pignone – GE Oil&Gas si sviluppa infatti su più fronti: da progetti di ricerca ed innovazione, in collaborazione con il sistema universitario e PMI locali, a laboratori congiunti e sperimentali (es. Sestalab), interventi formativi, investimenti produttivi negli stabilimenti di Firenze e Massa Carrara, e fino a piattaforme logistico-industriali come quelle nel cantiere di Avenza, nel retroporto di Livorno e ci auguriamo presto anche nel rinnovato porto di Piombino. L'intenzione di GE di consolidare in Toscana, attraverso il Progetto Galileo presentato oggi, un punto di riferimento mondiale per il settore dell'oil & gas conferma la bontà delle nostre scelte e dimostra la volontà di GE di volersi legare ancor più alla nostra regione, attratta da un contesto accogliente e competitivo, da una forza lavoro qualificata e coesa nonché, mi sia consentito, anche da istituzioni locali credibili ed affidabili".
LA NOTA DI GE
Investimenti per oltre 600 milioni di dollari in Italia nell’arco di un quinquennio. È questa la prospettiva dell’intesa siglata oggi a Firenze da GE Oil & Gas alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, del Presidente e AD di General Electric Jeff Immelt, del Presidente e AD di GE Italia Sandro De Poli, del Presidente e AD di GE Oil & Gas Lorenzo Simonelli edel Presidente di Nuovo Pignone Massimo Messeri.
Grazie agli investimenti previsti nell’intesa firmata oggi, che saranno destinati alla ricerca, allo sviluppo e all’innovazione tecnologica in Italia, GE Oil & Gas consolida la propria presenza nel Paese e rafforza la collaborazione con il tessuto accademico, industriale ed economico delle Regioni in cui opera. In particolare la Toscana, dove si trova la sede più importante della divisione GE Oil & Gas-Nuovo Pignone, presente anche in Lombardia, Calabria e Puglia.
“GE opera in Italia da circa 100 anni e la tappa di oggi conferma il nostro forte impegno ad investire e far crescere il nostro business in questo Paese”, ha affermatoJeff Immelt, Presidente e CEO di General Electric. “L’intesa di oggi è la riprova delle elevate competenze della forza lavoro locale e rafforza ancora di più la ricerca e lo sviluppo in Italia di tecnologie innovative nel settore oil & gas destinate a tutto il mondo”.
Già nelle scorse settimane, Avio Aero, business di GE Aviation, aveva siglato un protocollo d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico, che prospetta 200 milioni di euro di investimenti nell’arco di quattro anni nelle regioni Piemonte, Campania e Puglia, dove Avio Aero ha i principali insediamenti produttivi e impiega circa 4.000 persone.
L’investimento annunciato oggi, pari a 600 milioni di dollari, vedrà GE Oil & Gas impegnata nei prossimi cinque anni nella realizzazione in Toscana di un centro di eccellenza globale nel settore dell’oil & gas, che impegnerà 500 figure altamente qualificate, sia GE che appartenenti al mondo accademico, della ricerca e delle PMI. L’obiettivo è non solo aumentare del 50% gli attuali volumi produttivi in Italia e incrementare il fatturato di 1,7 miliardi di dollari in 5 anni, ma anche, con il sostegno del Governo e di Regione Toscana, formare una nuova generazione di ingegneri specializzati nella progettazione di tecnologie d’avanguardia e nell’industrializzazione territoriale. Il tutto con benefici concreti in termini di innovazione e produttività sia per il mondo della ricerca, che per le realtà imprenditoriali locali.
Il programma, chiamato Galileo, prevede lo sviluppo di turbomacchine (turbine a gas e compressori centrifughi) con una potenza compresa dai 5 ai 65 MW e di tecnologie innovative di digitalizzazione per l’intero ciclo di vita dei prodotti, per ottimizzarne le prestazioni e la vita operativa. Grazie al “GE Store”, la creazione di sinergie tra i vari business di General Electric, GE Oil & Gas potrà avvalersi inoltre dell’uso di materiali di derivazione aeronautica per permettere lo studio di macchine sempre più leggere e di dimensioni ridotte per l’industria del petrolio e del gas.
Gli investimenti saranno supportati dall’adozione di nuove tecnologie digitali per la velocizzazione dei processi e il miglioramento delle prestazioni, in linea con la trasformazione Digital Industrial intrapresa da GE a livello globale e in pieno accordo con l’impegno promosso dal Governo italiano per favorire la trasformazione digitale del nostro Paese.
“La sigla di questo protocollo è un passo ulteriore e quanto mai significativo nella nostra strategia di investimenti in Italia, il Paese dove nascono le nostre competenze e che ha sempre rappresentato per GE Oil & Gas un centro fondamentale per le attività di ricerca e sviluppo” - ha dichiarato Lorenzo Simonelli, Presidente e AD di GE Oil & Gas. “Ringraziamo le Istituzioni – Centrali e Locali – per averci supportato al meglio in un progetto ambizioso quanto strategico per la nostra azienda, grazie al quale potremo sviluppare nuove tecnologie e macchine più efficienti, leggere e competitive al servizio dell’industria globale dell’oil & gas”.
“Il rapporto tra Toscana e General Electric si è rafforzato in questi ultimi anni come testimoniato dai sempre più massicci investimenti dell'azienda e dall'incidenza della propria attività sul Pil regionale, pari al 4,6% - ha dichiarato Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana. Senza poi dimenticare che GE in Toscana - sulla base di uno studio condotto da Irpet - dà lavoro, tra dipendenti diretti e quelli dell'indotto, a circa 34 mila persone. La collaborazione tra Regione e GE Oil & Gas si sviluppa infatti su più fronti: da progetti di ricerca ed innovazione, in collaborazione con il sistema universitario e PMI locali, a laboratori congiunti e sperimentali (es. SestaLab), interventi formativi, investimenti produttivi negli stabilimenti di Firenze e Massa Carrara, e fino a piattaforme logistico-industriali come quelle nel cantiere di Avenza, nel retroporto di Livorno e ci auguriamo presto anche nel rinnovato porto di Piombino. L'intenzione di GE di consolidare in Toscana, attraverso il progetto presentato oggi, un punto di riferimento mondiale per il settore dell'oil & gas, conferma la bontà delle nostre scelte e dimostra la volontà di GE di volersi legare ancor più alla nostra regione, attratta da un contesto accogliente e competitivo, da una forza lavoro qualificata e coesa nonché, mi sia consentito, anche da istituzioni locali credibili ed affidabili”.
Il protocollo siglato oggi rappresenta una prima intesa tra tutti i soggetti firmatari ed ha lo scopo di verificare la fattibilità, anche in termini di co-finanziamento, del progetto stesso. Successivamente potrà essere integrato da ulteriori accordi con altre Regioni e coinvolgere organismi di ricerca pubblici e privati, PMI e start up innovative. Entro tre mesi dalla firma, le parti si impegnano a sottoscrivere un Accordo di Programma quadro per il quinquennio 2016-2020.
Il protocollo d’intesa firmato nelle scorse settimane da Avio Aero e dal Ministro dello Sviluppo Economico, prospetta 200 milioni di euro di investimenti nei prossimi 4 anni in Piemonte, Puglia e Campania, le regioni dove sono impiegati i circa 4.000 dipendenti italiani dell’azienda. Gli investimenti nell’innovazione dei processi produttivi mirano a tenere alta la competitività tecnologica degli stabilimenti di Avio Aero, mentre gli investimenti in Ricerca & Sviluppo garantiranno all’azienda di espandere il proprio ruolo nei programmi aeronautici del futuro.
Avio Aero produce, infatti, componenti strategici per un trasporto aereo sempre più sostenibile ed eco-compatibile attraverso nuove tecnologie, come l’additive manufacturing, una tipologia di stampa 3D. Nello stabilimento Avio Aero a Cameri (Novara), ad esempio, si producono componenti aeronautici realizzati con una speciale lega intermetallica - il TiAl – che ne riduce significativamente peso e consumi, così da renderli adatti a motori di prossima generazione come il GE9X, che sarà montato sul Boeing 777X, il velivolo da 400 passeggeri la cui entrata in servizio è prevista per il 2020. Sempre su questo programma, lo stabilimento di Pomigliano d’Arco (Napoli) avrà un ruolo significativo nella produzione di alcune parti e nell’assemblaggio dell’intera turbina di questo motore, con nuove linee di produzione dedicate.
In Puglia Avio Aero e il Politecnico di Bari stanno per dare vita a un nuovo laboratorio, l'Apulia Development Centre for Additive Repair, per sviluppare procedure di riparazione per componenti di motori aeronautici mediante tecnologie innovative basate anche su sistemi laser. Le procedure di riparazione sviluppate e ottimizzate nel laboratorio verranno poi industrializzate, a partire dal 2018, nello stabilimento Avio Aero di Brindisi e utilizzate per il recupero di componenti in servizio, allungando il ciclo di vita dei motori aerei. Le nuove attività impegneranno 10 ricercatori che si aggiungeranno ai 40 già attivi nell'Energy Factory Bari (EFB), il laboratorio nato nel 2010 tra gli stessi partner, per sviluppare tecnologie innovative nell'aerospazio e nell'energia. Sempre in ambito di Ricerca & Sviluppo, Avio Aero collabora con il consorzio toscano formato dall’Università di Pisa e da due aziende del territorio, Catarsi e AM Testing, al progetto GeTFuTuReche ha lo scopo di verificare le prestazioni di un’innovativa trasmissione meccanica.
“La storia di Avio Aero è un racconto tutto italiano che vede il nostro ingegno e la nostra tecnologia affermarsi con successo sulla scena internazionale” - ha dichiarato Riccardo Procacci, Presidente e AD di Avio Aero, presente alla cerimonia di oggi a Firenze. “Il protocollo d’intesa firmato con il MiSE e la prospettiva di investimento nelle regioni Piemonte, Puglia e Campania si inserisce a pieno titolo nella nostra strategia di crescita attraverso l’innovazione e lo sviluppo tecnologico. Questo consentirà ai nostri stabilimenti produttivi di continuare a essere un polo industriale strategico per il Paese e allo stesso tempo proiettato su un palcoscenico globale”.
General Electric è presente in Italia dal 1921 e conta 12.400 dipendenti che operano in nove divisioni di business, attive in diversi settori tecnologici strategici per lo sviluppo del Paese, dall’energia ai trasporti, alla cura della salute. Con 25 sedi distribuite su tutto il territorio nazionale, 3 centri di Ricerca & Sviluppo e un Centro di Formazione Manageriale, GE Italia ha integrato e valorizzato a livello internazionale la tradizione e l’esperienza di importanti realtà che hanno fatto la storia dell’industria italiana.
GE Oil & Gas – Nuovo Pignone conta in Italia circa 5400 dipendenti, distribuiti su cinque siti produttivi a Massa, Firenze, Bari, Vibo Valentia e Talamona. In Italia GE Oil & Gas ha inoltre un cantiere per l’assemblaggio di grandi moduli industriali ad Avenza (Carrara).
Collaborazione SACE - GE Oil & Gas: 6 miliardi di dollari a supporto delle esportazioni e della crescita del Paese
È stato siglato oggi presso la sede della Regione Toscana, alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e del CEO di General Electric Jeff Immelt, il protocollo di intesa tra SACE e GE Oil & Gas - Nuovo Pignone per sostenere le esportazioni dell’azienda, leader nella fornitura di tecnologie e servizi nel settore oil & gas.
Il protocollo prevede che SACE supporti le esportazioni di GE Oil & Gas per un ammontare che si stima possa raggiungere i 6 miliardi di dollari per il triennio 2016-2018 per progetti nei vari continenti, in particolare America Latina, Nord Africa, Africa Sub Sahariana, Medio Oriente e Asia.
L’intesa consentirà a GE Oil & Gas di offrire a potenziali clienti internazionali linee di credito a condizioni competitive - garantite da SACE - per l’acquisto dei propri prodotti e servizi e cogliere così nuove opportunità globali, rispondendo in modo dinamico e capillare alla domanda internazionale.
SACE conferma anche il proprio supporto finanziario alla vendita delle turbine a gas della famiglia NovaLT, turbine GE Oil & Gas 100% made in Italy, alcune delle quali sono state recentemente introdotte sul mercato globale. Proprio oggi, inoltre, GE Oil & Gas ha annunciato un programma di investimenti per un valore totale quinquennale di 600 milioni di dollari per lo sviluppo e la produzione di turbine a gas e compressori centrifughi di nuova generazione.
Nell’ambito della collaborazione, infine, SACE e GE Oil & Gas lavoreranno allo sviluppo di soluzioni innovative, ricercando una crescente efficienza del servizio e soddisfazione della clientela internazionale.
“In GE Oil & Gas amiamo dire che ‘we fuel the future’ e avere un partner istituzionale come SACE significa proprio questo: dare energia e investire nel futuro”, ha commentato Lorenzo Simonelli, Presidente e CEO di GE Oil & Gas. “La firma odierna è la conseguenza naturale di una strategia che si rivolge all’export e ai mercati emergenti e questo va ben oltre gli obiettivi di business, vuol dire anche sostenere la crescita futura di questi Paesi. Allo stesso tempo, il protocollo consolida la presenza e la leadership di GE Oil & Gas in Italia, il Paese dove nascono le nostre competenze. Dimostra, inoltre, l’ impegno per fornire ai nostri clienti e partner soluzioni sempre più innovative.”
“Con orgoglio rinnoviamo oggi il nostro sostegno al percorso di crescita e innovazione di una realtà che ha saputo valorizzare competenze e know-how italiani per affermarsi come eccellenza a livello globale”, ha dichiarato Alessandro Castellano, Amministratore Delegato di SACE. “Un impegno con cui intendiamo dare impulso a nuove opportunità di export in mercati ad alto potenziale, con impatti positivi sugli importanti processi produttivi e occupazionali generati in Italia da GE Oil & Gas e dal suo ampio indotto di PMI subfornitrici”.
Questo protocollo rappresenta un nuovo traguardo nel percorso di eccellenza intrapreso da GE Oil & Gas: grazie alla partnership annunciata oggi, infatti, l’azienda non solo amplia ulteriormente i propri orizzonti e si prepara a penetrare e presidiare mercati emergenti con consistenti prospettive di crescita, ma si impegna attivamente, insieme a SACE, a favorire lo sviluppo dell’indotto che afferisce a GE Oil & Gas e a sviluppare profili professionali ad alto contenuto tecnologico, attestandosi ancora come un player di riferimento per il Sistema Paese.
GE Oil & Gas – Nuovo Pignone conta circa 5.400 dipendenti in Italia su cinque siti produttivi. Nel 2015 ha investito in ricerca e sviluppo e nei propri stabilimenti oltre 170 milioni di dollari e 8 milioni di dollari nella formazione dei dipendenti.
L’indotto generato da GE Oil & Gas in Italia ha registrato un fatturato 2015 di oltre 1 miliardo di euro che coinvolge oltre 1300 realtà, in gran parte PMI.
Rossi su accordo con GE: “Un bel giorno per la Toscana e per il Paese”
"E' davvero un bel giorno per la nostra regione e per il nostro Paese e sono certo che sarà un bel giorno anche per General Electric".
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha salutato con queste parole la firma dell'Accordo di programma da 600 milioni di dollari tra General electric oil&gas, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dello sviluppo economico, Regione Toscana, Nuovo Pignone spa, Nuovo Pignone srl e Nuovo Pignone Tecnologie srl, siglato oggi pomeriggio presso la presidenza della Regione, presenti il ministro per lo sviluppo economico, Federica Guidi e il Ceo di GE, Jeff Immelt.
"Si tratta – ha aggiunto Enrico Rossi – di un investimento importantissimo per la Toscana e per l'Italia, frutto di venti anni di buoni rapporti tra noi e GE, rapporti che dal 2010 ad oggi si sono rafforzati. Quando questo progetto sarà realizzato il fatturato di GE crescerà del 50% così come il tasso occupazionale in Toscana. Piombino diventerà un nuovo snodo di attività e di lavoro per GE, che ha trovato in Toscana un luogo di intensa collaborazione. Le conoscenze portate dall'Università sono state alla base di questo rapporto, ma anche le piccole e medie imprese hanno giocato un ruolo, così come le competenze e la coesione mostrate dai lavoratori unite alla loro capacità di collaborare. Poi c'è stata la volontà dei Comuni e delle istituzioni di essere credibili e di lavorare ed infine c'è il ruolo della Regione che ha permesso a GE di radicarsi a Firenze, Massa, Ca rrara, Livorno e poi a Piombino".
Rossi ha ricordato poi che GE è attiva in Italia con un fatturato di 4,8 miliardi di euro di cui 3,5 in Toscana, che rappresentano poco meno del 5% del PIL regionale, coinvolgendo circa 4.000 lavoratori tra diretti ed indiretti.
"insomma – ha concluso il presidente Rossi – siamo di fronte ad un progetto che avrà un cuore pulsante in Toscana, ma avrà anche una valenza nazionale. L'obiettivo è, a partire da questo protocollo, di sottoscrivere con il Governo entro tre mesi un vero e proprio Accordo di programma che definisca meglio le responsabilità di ciascuno e che consenta di dare piena attuazione a questo progetto. Auspico quindi un impegno del Governo e dell'azienda per affrontare le situazioni problematiche che si sono determinate nello stabilimento di Sesto San Giovanni. Sono certo che non mancheranno su questo l'attenzione di Governo e Azienda e la disponibilità al confronto, in cerca delle migliori soluzioni che si possano mettere in campo".
Rossi ha fatto questo riferimento perché si è detto colpito dalla "dignità e la maturità sia da parte dei sindacati che delle istituzioni d Sesto, che hanno evitato ogni considerazione polemica sulla nostra iniziativa, cosa che considero un fatto straordinario".
Si è poi detto convinto che questo accordo rappresenti "una svolta perché cambierà la qualità e la quantità dell'industria nella nostra regione" e ha promesso che "la Regione farà la sua parte con tutte le sue forze".
Un saluto, quello del presidente, che ha fatto dire a Jeff Immelt nel corso del suo intervento che "GE ha moltissima stima e fiducia per la Toscana" e, rivolto a Rossi, "che lei è un gradissimo venditore della Toscana".
Accordo con GE, Rossi: "E ora impegno per risolvere problemi Sesto San Giovanni"
"Auspico l'impegno del governo e dell'azienda per affrontare con le soluzioni più avanzate le situazioni problematiche per la produzione e l'occupazione nello stabilimento di Sesto San Giovanni".
E' quanto sottolineato questa sera dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, in occasione della firma a Firenze dell'intesa con General Electric per il Progetto Galileo, che prevede la costitituzione di un centro di eccellenza mondiale per lo sviluppo di turbine e compressori nel settore oil & gas.
"Sono certo - ha proseguito Rossi a proposito di Sesto San Giovanni - che non mancherà l'attenzione del governo e la disponibilità dell'azienda al confronto e alla ricerca delle migliori risposte possibili. Faccio questo riferimento - ha concluso Rossi che ha preannunciato anche una telefonata al sindaco di Sesto - perché mi hanno colpito la dignità e la maturità che sia i sindacati che le istituzioni di Sesto San Giovanni hanno avuto in questa vicenda, evitando polemiche nei confronti dell'intesa che oggi noi abbiamo firmato con General Electric, che anzi, essi stessi hanno definito un bene per il paese".