Il Comune sarebbe corso ai ripari per sistemare la vicenda della porta di uscita di sicurezza nel comando della polizia municipale di Cascina. Ieri mattina i muratori, dopo l'arrivo del personale Asl, avrebbero sistemato la porta che da anni è stata oggetto di denunce e segnalazioni. Sul dipendente della polizia municipale che ha denunciato per ultimo questa mancanza all'Asl è stato aperto un procedimento disciplinare.
I problemi non sembrano finire. Secondo quanto appreso, il varco è stato aperto all'interno di una proprietà privata. L'azienda che ha il magazzino sul quale adesso c'è una porta di sicurezza si sta indirizzando verso la via legale per risolvere questa controversia.
Nel frattempo non mancano le proteste dei rappresentanti dei lavoratori. Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei Cobas pubblico impiego di Pisa.
Il comunicato dei Cobas
"I datori di lavoro pubblici e privati sembrano ormai non disattendere le normative inerenti salute e sicurezza e sovente non rispettano alcuni diritti, per esempio:
Il lavoratore
- può astenersi - salvo casi particolari e su motivata richiesta - dal riprendere l'attività lavorativa nelle situazioni in cui persista un pericolo grave ed immediato;
- può allontanarsi - in caso di pericolo grave ed immediato e che non può essere evitato - dal posto di lavoro o da una zona pericolosa, senza subire pregiudizi o conseguenze per il suo comportamento;
- di prendere, in caso di pericolo grave ed immediato nella impossibilità di contattare un superiore gerarchico o un idoneo referente aziendale - misure atte a scongiurarne le conseguenze, senza subire pregiudizi per tale comportamento, salvo che questo sia viziato da gravi negligenze”.
Diamo per scontato il rispetto dell'obbligo di diligenza, di fedeltà di obbedienza secondo i principi di correttezza e buona fede.
Siamo invece davanti alla negazione degli obblighi di sicurezza, per cui ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni.
Se un dipendente, pubblico o privato che sia, ha denunciato in piu' occasioni il mancato rispetto delle normative di salute e sicurezza, se i suoi diretti superiori pur informati e coinvolti hanno lasciato cadere nel vuoto le richieste, come è possibile ricorrere a un procedimento disciplinare contro questo lavoratore?
Le omissioni rappresentano la violazione delle normative di sicurezza, lo dice la Giurisprudenza quindi chi tace e acconsente a svolgere mansioni pericolose per sé e per gli altri, chi non possiede il senso civico di prendere posizione e denunciare inadempienze, reca un grave danno alla collettività
Nei tempi del jobs act non esistono più numerosi diritti. ma qui siamo di fronte a una mostruosità che ci riporta indietro agli anni venti del secolo scorso.
Al tempo del fascismo su molti muri c'era scritto: credere obbedire e combattere. Oggi potremmo dire: credere, obbedire e tacere. La sostanza non cambia".