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Forza Italia presenta l'ordine del giorno in favore dei truffati da Banca Etruria

Il gruppo consiliare di Forza Italia a Campi Bisenzio

Alla presenza di una risparmiatrice truffata da Banca Etruria è stato presentato stamani a Campi Bisenzio in conferenza stampa un Ordine del Giorno del gruppo consiliare Forza Italia volto a ribadire piena solidarietà alle migliaia di risparmiatori truffati e a sollecitare il Comune di Campi Bisenzio ad inviare alla Regione Toscana e al Governo un corposo elenco di richieste.
Noi di Forza Italia ad ogni livello, ha dichiarato la Coordinatrice di Forza Italia Elisa Lotti, siamo fortemente impegnati in queste settimane a mantenere alta l’attenzione sulla vicenda che ha riguardato, tra le altre banche, Banca Etruria all’indomani delle decisioni assunte dal Governo tramite il decreto legge 183/2015, varato di domenica pomeriggio in 20 minuti e sul quale gravano anche serie ipotesi di incostituzionalità.

Il Capogruppo di Forza Italia, Paolo Gandola, che domani presenterà in aula l’Ordine del giorno ha dichiarato: “Dopo tante ipotesi venute fuori negli ultimi mesi, alla fine le decisioni calate dall’alto dall’Unione Europea hanno prevalso e hanno penalizzato i risparmiatori italiani, tra cui figurano molti investitori aretini. Adottando il decreto il Governo ha dimostrato ancora una volta di non saper difendere (nemmeno ci ha provato) gli interessi nazionali e locali.

Noi di Forza Italia, così come già avanzato dall’On. Bergamini presentando un emendamento al decreto in fase di conversione, chiediamo a gran voce che sia introdotta una salvaguardia in favore degli azionisti e obbligazionisti subordinati.

Tra quelli obbligazionisti che dal giorno alla notte hanno visto azzerarsi i propri investimenti è risultata coinvolta anche la sig.ra Manuela Landi, Capogruppo di Forza Italia presso il Comune di Vinci ma nativa di Campi Bisenzio e per tanti anni residente a San Donnino.

Manuela Landi, truffata dall’istituto aretino si è subito mobilitata diventando, suo malgrado, un volto noto presenziando anche a diverse trasmissioni televisive. In queste settimane ho ricevuto tantissime chiamate di persone disperate, pronte a tutto; io e la mia famiglia, per fortuna abbiamo investito una somma relativamente piccola, circa 8.000 Euro, ma tanti anziani hanno perso i risparmi di una vita, c’è chi parla di cifre tra i 150 e i 170 mila Euro, e sono loro ad essere i più disperati, perchè magari erano i fondatori del credito cooperativo poi rilevato dall'Etruria. C’è chi addirittura aveva messo da parte attraverso queste obbligazioni un ammontare importante per sostenere la vita dei propri figli disabili una volta venuti a mancare i genitori.

Le strade per rimediare a quella che secondo noi è una palese ingiustizia ci sono, e non può essere certamente quella vergogna del c.d. “aiuto umanitario” proposto dal Governo. Noi non vogliamo aiuti umanitari, è una parola che non accettiamo, pretendiamo di riavere indietro solo i nostri soldi. Chiediamo che si usino le attività e plusvalenze della banca sana e anche i possibili maggiori ricavi dai crediti in sofferenza ora in pancia alla “bad bank” creata ad hoc, svalutati dell’80% in maniera altamente prudenziale.

Per quanto riguarda il mio caso – ha proseguito Landi – quelle mie obbligazioni risalivano al 2006 e, con il senno di poi, posso dire che già a quell’epoca era in atto qualcosa in banca. C’era proprio una volontà di “imporre” l’acquisto di questi titoli da parte della banca ai propri clienti. Una vera e propria induzione all’errore, una truffa, verso persone che non capiscono di economia e di alta finanza.

A fronte di quanto ci è stato appena testimoniato, ha ripreso la parola Gandola, l’ordine del giorno chiede al Consiglio Comunale di Campi Bisenzio di esprimere piena solidarietà alle migliaia di risparmiatori e famiglie che hanno investito i loro risparmi nelle obbligazioni delle loro banche e ora hanno perso tutto e ribadisce la richiesta formulata dal Consiglio Regionale della Toscana al Governo e alla Banca d'Italia di vigilare affinché possano essere svolte ulteriori verifiche, a partire dal percorso parlamentare di conversione del d.l. 183/2015, al fine di mettere in atto tutte le azioni possibili per tutelare i piccoli risparmiatori, in particolare per i sottoscrittori di obbligazioni,
Invero, invita la Regione Toscana:

a chiedere con urgenza un incontro con la Presidenza del Consiglio dei Ministri per esporre tutti gli effetti negativi prodotti dal d.l. 183/2015 e per sensibilizzarla affinché, in fase di conversione del decreto citato, si introduca di fatto una salvaguardia per gli obbligazionisti subordinati e gli azionisti di Banca Etruria e delle altre tre banche interessate;

a farsi promotrice di un confronto con le organizzazioni che rappresentano i piccoli azionisti e i titolari di obbligazioni subordinate, inclusi i rappresentanti delle maggiori comunità on line di risparmiatori, al fine di approfondire tutte le problematiche relative alla vicenda, anche per valutare la possibilità di attivare forme di garanzia per le aziende e i risparmiatori che hanno acquistato obbligazioni subordinate da Banca Etruria;

- a sollecitare altresi il Governo a promuovere, in tempi rapidi, una nuova e corretta disciplina di legge che consenta di applicare con immediatezza precise e gravi sanzioni nonche' provvedimenti di natura cautelare nei confronti degli amministratori di banche che abbiano determinato o contribuito a determinare con la loro condotta crisi bancarie di qualsiasi natura, stabilendo altresi l’impossibilità in via definitva per gli stessi di assumere altri incarichi gestionali ed amministrativi nel settore bancario e finanziario nel caso siano stati amministratori di banche in crisi soggette a procedure di commissariamento o di risoluzione delle crisi bancarie;

- a prevedere in tempi brevi la presentazione di una nuova e piu' chiara regolamentazione che consenta ai risparmiatori ed investitori una pronta ed efficace tutela anche risarcitoria mediante azioni collettive e con costi piu' ridotti sul piano giudiziale nei casi in cui emergano crisi bancarie determinate da comportamenti negligenti o abusivi degli amministratori e dirigenti degli istituti e delle stesse banche nella loro filiera organizzativa in relazione ai rapporti contrattuali intrattenuti con la clientela;

- a chiedere, in ogni caso, al Governo che ogni misura adottata anche in modifica al cosiddetto decreto "Salvabanche" non si limiti ad un mero ed insufficiente intervento di "solidarietà" ma stabilisca il completo ristoro dei risparmiatori ed investitori che come clienti al dettaglio delle banche di cui sopra hanno visto azzerati i loro investimenti;

- a tale proposito si solleciti il Governo - rispetto al "Fondo di solidarietà" che ha inteso proporre - a stabilire che il medesimo Fondo sia alimentato dal Fondo interbancario di tutela dei depositi e dalle plusvalenze derivanti dalla cessione di azioni, partecipazioni, diritti, nonché attività e passività delle banche in risoluzione, fino al completo ristoro degli obbligazionisti subordinati e degli investitori e risparmiatori interessati dalle predette crisi bancarie.

Il decreto adottato dal governo del Pd, dal governo Renzi, hanno concluso Gandola e Landi, non solo ucciderà la credibilità del sistema bancario mettendo letteralmente sul lastrico decine di migliaia di piccoli risparmiatori ed impoverendo, interi territori, ma purtroppo ha anche già iniziato a produrre lutti, come è accaduto a Civitavecchia qualche settimana fa. Noi di Forza Italia con l’On. Bergamini abbiamo già proposto una possibile via d’uscita attraverso un apposito emendamento al decreto di conversione. Esso prevede che si tutelino i risparmiatori attraverso le plusvalenze della nuova banca-ponte e da quelle eventualmente derivanti dalla “bad bank”, ma è necessario che il Pd e il governo Renzi abbandonino la loro ipocrisia e dimostrino di capire la drammaticità della situazione.

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