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Stefano Ugo Baldassarri parlerà del mito della Firenze Repubblicana il 2 febbraio alla Fondazione Tronci per il ciclo di Culturidea

Stefano Ugo Baldassarri

Protagonista della serata del 2 febbraio, ore 21.00, corso Gramsci 37, sarà il prof. Stefano Ugo Baldassarri. Baldassarri è un’autentica autorità nel campo del Rinascimento italiano e fiorentino in particolare. Ha conseguito un dottorato in italianistica alla Yale University ed è attualmente direttore dell’ISI Florence (The International Studies Institute at Palazzo Rucellai di Firenze). Ha curato numerosi saggi, atti di convegni, volumi ed edizioni critiche di testi italiani e stranieri dal tardo Medioevo sino al Seicento, dedicandosi in particolar modo allo studio delle “tre corone” fiorentine, di umanisti quali Coluccio Salutati, Leonardo Bruni, Niccolò Niccoli, Antonio Loschi, Francesco Filelfo e Giannozzo Manetti, nonché di celebri autori cinquecenteschi come Machiavelli, Erasmo e Montaigne. Dagli anni Novanta a oggi ha inoltre pubblicato articoli e monografie sulla teoria e la prassi della traduzione dal Trecento all’età moderna. L’Associazione Cultutidea è orgogliosa di averlo per il terzo anno consecutivo quale relatore del proprio ciclo “Pensando ad Atene”, il direttore dell’ISI Florence è stato poi anche protagonista dell’omonimo ciclo televisivo prodotto da TVL (Pistoia Libera) trasmesso in tutta Italia tramite il circuito Corallo e condotto, ideato da Riccardo Fagioli.
Martedì 2 febbraio alla Fondazione Luigi Tronci l’argomento della conferenza sarà proprio la Repubblica Fiorentina.

Il cuore della storia di Firenze che tratterà la conferenza di martedì è compreso tra gli anni che corrono tra il 1250 e il 1530. In particolare il XIV secolo, noto nei manuali scolastici come il secolo della crisi. Fino al 1115 Firenze era governata da Marchese di Tuscia; una unità amministrativa creata dall’impero carolingio. L’ultimo Marchese in realtà era una marchesa, Matilde di Canossa nota anche per il ruolo di mediatrice nella disputa tra il Papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV. Morta Matilde di Canossa, in quegli anni morì anche l’imperatore Enrico IV, non furono subito sostituiti e si creò un vuoto di potere. Questo succede nel 1115-1125. Firenze, diventata autonoma, iniziò a conquistare le aree a lei circostanti, come ad esempio Fiesole; quando sconfiggeva un Signore l’obbligava a vivere nelle torri dentro alla città. La popolazione era in continua crescita, si crearono i borghi a ridosso delle porte cittadine, così diventò indispensabile costruire una nuova cinta muraria. Nel 1175si costruì la cinta muraria nella parte nord, mentre la zona Oltrarno fu inglobata dopo il 1200; inoltre si iniziarono a costruire altri ponti, in particolare Ponte alle Grazie (all’epoca ponte di Rubaconte), ponte Santa Trinità e ponte alla Carraia. Fino quel periodo c’era stato solo Ponte Vecchio, ma il crescere della città sul fiume comportò un continuo miglioramento delle condizioni economico sociali del territorio.

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