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Il fiume Ema è inquinato. I tecnici dell'Arpat sono intervenuti per uno sversamento di idrocarburi

La sala operativa H24 della Protezione Civile della Città metropolitana ha attivato, lo scorso sabato, ARPAT a seguito di una segnalazione per sversamento di idrocarburi nel torrente Ema nel comune di Bagno a Ripoli.

I tecnici ARPAT hanno provveduto ad ispezionare il tratto del torrente interessato dallo sversamento, in località Capannuccia.

L'ispezione ha interessato tutto il tratto che dal ponticino stradale, posto circa all’altezza di via di Tizzano al civico 130, risale a monte fino alla cassa di espansione di Castel Ruggero. Sulla superficie del torrente erano presenti vistose iridescenze sia a valle che a monte del ponticino e nello stesso tratto si percepiva anche un intenso odore di idrocarburi.

Durante il sopralluogo, i tecnici hanno potuto rilevare che lungo l’argine destro del torrente, lungo tutto il tratto interessato dallo sversamento, corre un manufatto in cemento corredato da pozzetti in rilievo appartenenti alla fognatura comunale; in corrispondenza del terzo pozzetto fognario era possibile vedere un trafilamento di liquido che generava, al contatto con l’acqua dell’Ema, iridescenze ben visibili.

Pur avendo ispezionato accuratamente il luogo interessato dallo sversamento di idrocarburi, risalendo sia a monte che a valle, i tecnici non hanno rilevato evidenze che potessero permettere di individuare l’origine dello stesso.

ARPAT ha quindi inoltrato gli esiti delle operazioni compiute agli enti competenti.

Nella stessa giornata, i tecnici della ditta Palma Services Srl, allertati dal Comune di Bagno a Ripoli, hanno attivato interventi di messa in sicurezza di emergenza, posizionando barriere assorbenti e polvere adsorbente sia nel tratto a valle del torrente sia a ridosso del punto dove trafilava il liquido idrocarburico.

Successivamente, la stessa ditta ha provveduto ad eliminare, tramite autospurgo, il materiale presente sulla superficie del corso d’acqua ed a smaltirlo.Ulteriori operazioni di ripulitura sono proseguite nei giorni successivi.

Anche gli operatori di Publiacqua sono intervenuti sul luogo, ispezionando i pozzetti della fognatura che corre in prossimità del torrente, identificando il pozzetto da cui proveniva l’intenso odore di idrocarburi ma senza determinarne la provenienza. Il gestore della fognatura si è impegnato ad effettuare approfondimenti sulla rete fognaria per definire i possibili percorsi seguiti dal contaminante, anche al fine di identificarne la fonte.

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