Un’occasione per capire, attraverso una selezione di immagini dei quadri e la testimonianza diretta della voce via Skype di una artista sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, come la pittura sia riuscita a svolgere una essenziale funzione catartica negli anni successivi alla liberazione.
La Fondazione il Fiore e il Centro Studi Jorge Eielson partecipano alle iniziative regionali della Toscana per la celebrazione del Giorno della Memoria 2016 con l’incontro “Testimonianza di Auschwitz nella pittura di Buba Weisz Sajovits (A-11147)”, in programma mercoledì 27 gennaio, alle ore 17, nell’aula magna ex Architettura di piazza Brunelleschi 3/4 dell’Università di Firenze. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con la Biblioteca Umanistica dell’ateneo fiorentino diretta da Floriana Tagliabue ed è a ingresso libero.
Buba Weisz Sajovits, ebrea di origine ungherese, nata nel 1928 a Kolozsvár (Cluj), fu deportata a Auschwitz e liberata dai sovietici nel 1945. Insieme al marito si trasferì in Messico, dove vive tutt’ora.
Durante l’incontro, coordinato da Maria Giuseppina Caramella, presidente della Fondazione il Fiore, Martha Canfield, presidente del Centro Studi Jorge Eielson e professore ordinario di Lingua e letteratura ispanoamericana all’Università di Firenze, e Flavio Fiorani, prof. di Lingua e letterature ispano-americane all’Università di Modena e Reggio Emilia, presenteranno prima, con l’ausilio di slide, alcune delle opere pittoriche più significative di Buba che sono nate dalle esperienze vissute nel campo di sterminio (tratte dal libro Ebraismo: una cifra unica e molteplice di prossima pubblicazione).
Seguirà una preziosa intervista in diretta con Skype alla pittrice che, attraverso la sua testimonianza e i suoi racconti, getterà ulteriore luce su come l’attività artistica sia diventata per lei un fondamentale strumento di sopravvivenza.
Fonte: Ufficio Stampa - Fondazione Il fiore