Sono arrivati stamani all'aeroporto fiorentino don Andrea Cristiani e gli altri volontari del movimento Shalom di San Miniato bloccati in Burkina Faso dopo gli attentati. Come previsto, ma con circa 24 ore di ritardo, dopo essere rimasti bloccati a Ouagadougou proprio mentre andavano all'aeroporto per rientrare in Italia come previsto. Nel paese africano sono rimasti invece altri volontari che alloggiano nella casa del movimento Shalom a qualche chilometro dall'hotel Splendid e dal caffè Cappuccino teatro degli attacchi.
"Poteva andarci peggio, al Cappuccino ci andavamo spesso, c'ero anche la notte precedente", dice Luciano Campinoti, un tecnico toscano appena rientrato. "Conoscevo bene il proprietario, un calabrese che ha nella capitale anche due panifici. Sua moglie russa con quella bambina piccola, stavano sempre sulla veranda del locale, forse è per questo che sono state uccise".
Campinoti in Burkina Faso si occupa del progetto per la realizzazione dei pozzi nei villaggi poveri. "Certo che tornerò", afferma senza esitazione, "grazie al nostro lavoro abbiamo fatto 300 pozzi e salvato così tante persone, soprattutto bambini. I rischi si mettono nel conto".