Tante, forse anche troppe parole, sono state spese sulla morte di Beata Balon, la 45enne addetta alle pulizie originaria di Varsavia (Polonia) trovata morta lunedì 11 gennaio nella sua camera da letto in un appartamento in via Pasteur a Ponzano di Empoli con un sacchetto di plastica in testa.
Tutti si aspettano di avere novità sulla vicenda: in primis i familiari, i figli, le persone che la conoscevano bene. Sono giorni che ormai i giornalisti stanno lì alla finestra ad aspettare che trapeli qualcosa su questo caso, che venga sciolta la riserva su omicidio o suicidio. Sulle pagine dei quotidiani ormai è stato chiesto un parere a chiunque, pur di snocciolare quel dettaglio particolare che desse alla storia una diversa sfaccettatura. Ma è inutile, per un motivo molto semplice: finché non arrivano gli esiti degli esami autoptico e tossicologici eseguiti sul corpo della dipendente di Manutencoop lo scorso 12 gennaio, sarà difficile trovare il punto di svolta.
C'è tempo fino a sessanta giorni per avere dei riscontri dal lavoro della Scientifica, fatto sta che, come emerge da ambienti investigativi, si sta facendo di tutto per accelerare i tempi. È vero anche che il caso risolto a Firenze di Ashley Olsen possa portare la Procura della Repubblica di Firenze a concentrarsi ulteriormente sulla vicenda di Ponzano, in modo da mettere qui la parola fine. I carabinieri in questi giorni stanno ascoltando altre persone vicine alla coppia: in totale le persone sentite sono una quindicina, tra cui l'ex compagno della Balon, padre di sua figlia. Giuseppe Nocerino resta ancora ospite di un amico: ha avuto modo soltanto una volta di entrare in casa sua per prendere degli effetti personali, su autorizzazione del pm. I carabinieri, salvo in questa occasione e la mattina della tragica scoperta, non sono più entrati nell'appartamento.
La procura indaga per omicidio e il fascicolo resta a carico di ignoti. Si lavora sull'orario a cui può risalire il decesso: non si esclude che la tragedia si possa essere consumata già ore prima di quelle sette del mattino in cui il compagno, guardia giurata, ha chiamato i soccorsi. La storia del pelouche che ha coperto la visuale non convince, ma il compagno si è sempre professato innocente e incredulo nell'aver visto Beata con il sacchetto alla testa fermato da del nastro adesivo. Sia la busta che la pellicola sono stati analizzati dalla Scientifica e anche da lì si attendono i risultati dei test del Dna, mentre a quanto pare impronte non ne sarebbero state trovate.
Il caso di Empoli oggi è stato citato da Enrico Rossi in un intervento nel suo blog sull'Huffington Post, parlando della morte di Ashley Olsen a Firenze."Nei giorni passati un altro cadavere di donna è stato rinvenuto a Empoli e un tentativo di stupro si è consumato, sempre a Firenze, nella centralissima piazza San Marco. Per stare alla cronaca cito altri due episodi di intolleranza che fanno vergognare la Toscana" con "due ragazzi gay vilmente aggrediti (uno a Castelfiorentino e l'altro a San Romano, ndr). È ora di reagire tutti insieme, isolare i violenti e stigmatizzare e punire chi non rispetta le persone, i loro corpi e il loro orientamento sessuale". Secondo il governatore toscano "è ora che la politica si muova e approvi leggi specifiche contro l'omofobia e contro il femminicidio. Non per corrispondere alla moda recente di inasprire le pene su tutto, ma per costruire un argine, prima di tutto culturale, dentro la società".