La storia di un uomo che naufraga in mezzo a un mare senza nome, in un tempo indeterminato, su una barca che sa a malapena portare. E degli incontri in questo mare. E' 'Espero', primo lungometraggio di fiction del regista forlivese Alessandro Quadretti girato navigando l'Adriatico al largo della costa romagnola e all'interno di un'antica torre costiera nella baia di Gallipoli. Nel film - prodotto da Officinemedia e già selezionato per vari festival internazionali - recita, al fianco del protagonista Savino Paparella (Pontedera Teatro, Fortebraccio Teatro) l'ex terrorista nero di Empoli Mario Tuti oggi detenuto in regime di semilibertà.
"La presenza di Mario Tuti nel cast - ha spiegato Quadretti - non è un tentativo di riabilitazione politica o sociale della sua persona. L'ho conosciuto e intervistato durante la produzione del documentario '4 agosto '74. Italicus, la strage dimenticata' e mi ha fortemente colpito quella personalità in cui hanno convissuto intelligenza, fanatismo, cultura e violenza. Nel mio film i temi della morte, del senso di colpa e della coscienza sono molto importanti, quindi ho pensato che il vissuto di Tuti, a prescindere da una connotazione politica, insieme alle sue esperienze di teatro in carcere potessero renderlo l'attore ideale per il personaggio di Giacomo. Tant'è che lui stesso ha dato importanti suggerimenti nella rifinitura del suo personaggio all'interno della sceneggiatura, che ho scritto con Federico Bellini".