È stata eseguita stamani l’autopsia sul corpo di Beata Balon, la 45enne addetta alle pulizie originaria di Varsavia (Polonia) trovata morta ieri mattina (lunedì 11 gennaio) nella sua camera da letto in un appartamento in via Pasteur a Ponzano di Empoli con un sacchetto di plastica in testa.
L'esame avrebbe confermato che la morte della donna è avvenuto per soffocamento.
Secondo quanto si apprende da fonti investigative, al momento il pm Ornella Galeotti non avrebbe iscritto alcun nome nel registro degli indagati. Nemmeno dunque quello del compagno, una guardia giurata 38enne originaria di Napoli, che ieri sera è stato ascoltato fino alle 21 ed è stato trattenuto per circa nove ore nella Compagnia carabinieri di Empoli.
Il pm ha comunque aperto un fascicolo per omicidio. Si tratta di un atto dovuto se vogliamo: non essendo il suicidio un reato, era comunque l'unico modo per poter chiedere la possibilità di un esame autoptico sul corpo. Il quadro comunque non è chiaro e sviluppi potrebbero arrivare anche a distanza di giorni dal momento della macabra scoperta. Tutto è sotto la lente di ingrandimento: dalle testimonianze raccolte ai dati del suo computer che è stato posto sotto sequestro.
Emergono ulteriori dettagli intanto sulla figura di Beata. Negli anni Novanta la donna era già in Italia e lavorava a Montecatini Terme in un locale. Successivamente si era trasferita a Empoli. I due figli della Balon, a differenza di quanto emerso precedentemente, non vivrebbero in Polonia: uno è residente a Castelfiorentino, l'altra è comunque in Toscana. Hanno padri diversi, quello della ragazza vive ad Altopascio: anche lui è stato ascoltato dai carabinieri.
Per un periodo della sua vita Beata aveva vissuto anche a Fibbiana, frazione di Montelupo Fiorentino. Viene descritta come una persona sorridente ed educata anche da chi la conosceva in municipio a Empoli, dove prestava la propria opera come addetta alle pulizie per conto di Manutencoop.