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Su il sipario, è l'anno dell'empolese Ferruccio Busoni

Ferruccio Busoni

E' il figlio forse più illustre della nostra città oltre che uno dei musicisti più importanti di sempre e, ora che scocca il 150° anniversario della sua nascita avvenuta il 1 aprile del 1866, Empoli lo celebra come merita. Capire di chi stiamo parlando non è difficile, il protagonista infatti è Ferruccio Benvenuto Busoni per il quale proprio stasera inizieranno le celebrazioni con un concerto che, ci fa piacere ricordarlo, vedrà sul palco dello Shalom musicisti empolesi. L'evento, curato da un altro empolese, Lorenzo Ancillotti, è il primo di una serie e, per capire la portata che ha, basti dire che all'organizzazione da parte del comune di Empoli e del centro studi musicali Busoni, si è affiancato anche il ministero per i Beni Culturali e Ambientali che ha concesso il proprio patrocinio.
E del resto la nostra città non è nuova a celebrare questo suo figlio così importante. Il centro che ha sede nella casa natale dell'artista in piazza della Vittoria è infatti attivo da molti anni ed organizza numerose iniziative a partire dalle giornate busoniane divenute ormai un appuntamento classico degli amanti della musica con la M maiuscola e giunte ormai alla loro 37esima edizione. Stavolta, però, la ricorrenza ha un significato diverso e non a caso le celebrazioni attraverseranno un intero anno con ben venti appuntamenti.
Empoli e Busoni è un binomio legato soprattutto, se non solo, alla nascita del maestro la cui vita si svolse poi quasi per intero lontano dalla natia piazza della Vittoria. Sì, perchè che era un fenomeno si capì già da piccolo al punto che, nonostante a quei tempi il mondo non fosse 'piccolo' e facilmente collegabile come ora, il giovanissimo Ferruccio spiccò ben presto il volo. Tanto per far capire a tutti con che razza di genio musicale si ha a che fare, basti dire che Busoni debuttò come pianista a sette anni e subito dopo divenne compositore ed improvvisatore a Vienna. Come se non bastasse, nel 1878, a soli 12 anni, scrisse un concerto per pianoforte ed archi. A mettergli la musica nel Dna pensarono i genitori: Anna Weiss, la madre triestina, era infatti pianista di professione mentre il padre, il nostro concittadino Ferdinando, era clarinettista. I genitori furono così ben felici di vedere il figlio percorrere questa strada visto anche che madre natura lo aveva dotato di un talento semplicemente smisurato. Empoli, quindi, come dicevamo fu la sua culla ma poi la sua vita artistica si svolse a giro per il mondo: Vienna, Graz, Lipsia, Helsinki, Mosca, Roma, Londra, Boston, Bologna, Zurigo e Berlino dove aveva la sua residenza. Se in piazza della Vittoria c'è una targa che lo celebra nella casa natale, nella sua casa berlinese in Viktoria-Luise-Platz c'è non a caso un'analoga targa commemorativa che lo ricorda come musicista, pensatore e insegnante. Morì per una malattia renale nel 1924 e fu sepolto nel cimitero di Friedenau dove si trova ancora oggi la sua tomba.
Ma, se inquadrare il personaggio è importante, ancora di più lo è ascoltare la sua musica. Stasera alle 21 allo Shalom la suoneranno, aspetto molto importante, artisti empolesi: Caterina Cioli, violista, Damiano Tognetti e Attila Simon violino, Caterina Cioli viola, Lucio Labella Danzi violoncello e Alessio Cioni al pianoforte. Su il sipario, è l'anno di Ferruccio Benvenuto Busoni.

Marco Mainardi

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