Nuove Acque, il gestore del servizio idrico ad Arezzo e provincia e parte della provincia di Siena, è il miglior operatore toscano del settore nel garantire la continuità del servizio ai propri clienti, con una percentuale di soddisfazione (giudizi superiori al 6) pari al 93,3%, rispetto a una media regionale del 91,1 calcolata sulle sei società delle rispettive conferenze territoriali. Il primato per la società guidata dal presidente Paolo Nannini e dall’Amministratore Delegato Francesca Menabuoni riguarda anche alla professionalità e la competenza dei tecnici (91,8%, ben oltre la media regionale 83,4%), la tempestività degli interventi d’emergenza (77,2% vs media regionale 69,6%), la chiarezza delle informazioni (96,8% vs 88,0%) e della bolletta (86,8% vs 84,7%).
Sono questi alcuni dei principali risultati che emergono dall’indagine campionaria commissionata dall’Autorità Idrica Toscana a un soggetto indipendente su 6552 famiglie toscane rappresentative della popolazione regionale, per ogni conferenza territoriale e per ciascun gestore del servizio idrico, realizzata tra luglio e settembre 2015.
“I risultati dell’indagine sono motivo di grande soddisfazione per noi e ci ripagano del lavoro svolto in questi anni” – ha dichiarato Francesca Menabuoni. “Riuscire a garantire continuità del servizio e avere per questo la riconoscenza della nostra clientela è uno degli obiettivi principali che ci poniamo, soprattutto su un territorio condizionato da fenomeni di siccità sempre più frequenti”.
L’84,7% della clientela di Nuove Acque ha espresso un giudizio complessivo sul servizio alto (voti 6-7) o medio alto (voti 8-10), in linea con la media regionale; in particolare è molto soddisfatto il 50,5% degli intervistati (34,2% abbastanza, 15,3% insoddisfatto). Nuove Acque è l’unico gestore insieme all’Acquedotto del Fiora ad avere migliorato il grado di soddisfazione dei clienti rispetto alla stessa indagine effettuata nel 2013 (+0,7%).
La buona percezione dell’operato di Nuove Acque si riscontra anche su altri aspetti altrettanto importanti e significativi. Il gestore aretino è il secondo per la frequenza della fatturazione (soddisfazione 96,9%) e per le performance del call center: la semplicità delle procedure e la rapidità e l’efficienza delle risposte fornite registrano indici molto alti, rispettivamente 89,4% e 89% (più basso ma ampiamente buona la soddisfazione per la completezza e l’esaustività delle risposte, 80%). È in linea con i risultati degli altri gestori anche la varietà di modalità per pagare le bollette (97,7%).
L’indagine dell’AIT si è rivolta anche alla qualità dell’acqua fornita, facendo emergere ottimi risultati in termini di pressione (86,8%, seconda tra i gestori), a dimostrazione dell’efficacia degli investimenti effettuati negli ultimi anni in manutenzione e rinnovamento delle infrastrutture. In particolare una grande maggioranza di aretini ha espresso giudizi positivi sulla limpidezza (86,3%) e sull’odore (79,9%). Ampiamente sufficiente la percentuale di pareri sul sapore dell’acqua (67,5%), meno frequenti quelli sulla durezza (43,4%), in linea con il giudizio su tutto il territorio regionale (media Toscana 48,6%).
Da ultimo, il giudizio sul rapporto qualità / prezzo, che è ritenuto soddisfacente dal 54,7% degli intervistati, e quello sull’importo del deposito cauzionale (89,2% di soddisfazione, a fronte di una media regionale superiore all’89% relativa a tutti i gestori).
“Garantiamo ancora un maggiore impegno nei prossimi anni, stimolati da questi risultati” – conclude Francesca Menabuoni. “L’obiettivo è perfezionare ulteriormente il servizio affinché aumenti sempre più la percentuale di aretini che beve abitualmente acqua del rubinetto, ancora attestata a livelli migliorabili, vale a dire il 50,4 % del campione intervistato. Da parte nostra possiamo proseguire negli investimenti per garantire una risorsa sempre più buona e adatta al gusto dei nostri clienti, che – non dimentichiamolo - in alcune zone scontano un’abitudine radicata nel tempo a dissetarsi con acqua sorgiva e non trattata con il cloro, come ci impongono le direttive igieniche dettate dalle autorità competenti”.