Un calendario dell'avvento unico, completato il "Presepe murale" sul Seminario

Il calendario dell'avvento degli artisti sulla storica facciata del seminario vescovile

Il calendario dell'avvento degli artisti sulla storica facciata del seminario
vescovile

E' pronto il Calendario dell'Avvento 2015. Un presepe murale, unico nel suo genere, non solo in Italia, realizzato da artisti affermati, giovani studenti, scrittori, giornalisti e blogger che fino al 17 gennaio sarà visibile sulla storica facciata del Seminario vescovile. Ogni sera, dal primo dicembre, è stata collocata una nuova opera fino ad oggi, quando sono state inserire le opere di completamento assieme all'immagine pittorica di Maria, Giuseppe e Gesù. "Una conclusione anticipata di alcuni giorni - spiegano Fabrizio Mandorlini e Sauro Mori - per permettere alle tante persone che parteciperanno alla presa di possesso della diocesi da parte del vescovo Andrea Migliavacca e all'apertura della Porta Santa di poter contemplare la facciata nel suo insieme.

Ed è anche un omaggio al nuovo vescovo, a cui è stata dedicata l'opera contenuta in una delle finestre". E sarà proprio il nuovo vescovo Andrea che all'arrivo in piazza del Seminario, inaugurerà idealmente il calendario dell'avvento e con esso idealmente tutti gli altri presepi della città realizzati per questo Natale. Le opere di Rosanna Costa, Wilma Checchi, Sauro Mori, Chiara Campigli, Cristina Guerra, Alma Francesca, Luca Macchi, Laura Leonardi, Sandro Caioli, Lorenzo Terreni, Raffaele Ranaulo, Antonella Fiore, Germana Salvini, Roberto Melecchi, Luigi Loscalzo, Rossana Biagi, Paolo Tinghi, Rosi De Biasio, Simone Malizia, Lory Bagnoli, Rossella Menichetti, danno un nuovo volto alla piazza che risulta oltremodo impreziosita nelle finestre del piano terra, dai pensieri del sacerdote Luciano Marrucci, della blogger Stefania Pianigiani, del giornalista Simone Bachini, degli insegnanti Patrizia Bianconi, Silvia Giannoni e Francesco Paciscopi. Il calendario ha come tema "Per un Natale di pace, guidati dalla stella cometa, pellegrini del nostro tempo verso la Porta Santa" e gli artisti hanno rappresentato nel proprio lavoro ispirandosi alle sette opere di misericordia corporali (dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, visitare gli infermi, visitare i carcerati, seppellire i morti), alle sette opere di misericordia spirituali (consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire ai peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare per i vivi e per i morti) e alle beatitudini evangeliche (beati i poveri in spirito perchè di essi è il regno dei cieli, beati gli afflitti perchè saranno consolati, beati i miti perchè erediteranno la terra, beati quelli che hanno fame e sete della giustizia perchè saranno saziati, beati i misericordiosi perchè troveranno misericordia, beati i puri di cuore perchè vedranno Dio, beati gli operatori di pace perchè saranno chiamati figli di Dio, beati i perseguitati a causa della giustizia, perchè di essi è il regno dei cieli, beati voi quando vi insulteranno, rallegratevi perchè grande è la vostra ricompensa nei cieli).

Ad essi si sono aggiunti altri temi di stretta attualità come il problema di un'equa distribuzione nel mondo delle risorse alimentari e fatti di cronaca come l'apertura della Porta Santa da parte di Papa Francesco e il pellegrinaggio. Nei pensieri don Luciano Marrucci (recentemente scomparso) scrive: "Ci sono ancora dei veri presepi con veri bambini veramente poveri", la blogger Stefania Pianigiani (www.lafinestradistefania.it) "Ogni giorno siamo pellegrini, che sia lungo la via Francigena o lungo la via della vita, bisogna sempre camminare avanti e portare la pace".

Silvia Giannoni: Sentieri di speranza, doni di Luce; Patrizia Bianconi: L'avvicinarsi dell'attesa, Lenti palpiti d'amore. Il giornalista Simone Bachini "... a Natale per dono chiedo perdòno e perdòno pérdono così i vermi di rancore e per dono c'è l'unisono dei cuori, ed io, con te, perdo-no!". Una poesia sul Natale di Francesco Paciscopi, rottigiano, tratta dal libro "Kimera" recita: "Natale. Rosso il fantoccio/ con la barba finta/ trema nel freddo/ di notti senza stelle/ frantumate d'amore/ come prue di barche/ sconfitte/ dalla salsedine/ e l'addio/ a finestre di luce/ aperte su comete di fantasia/e l'armonia dell'incenso/in chiese trafugate/dalla memoria/lo stordire/ della strada stellata/ e tutto nella gente/ che passa accanto/ senza saluto/ ho girato/ in un vicolo buio/ di fronte alla stazione della vita/ e ho preso/ l'ultimo treno/ senza voltarmi". "Già nei giorni scorsi la facciata è stata oggetto di foto, selfie e cartoline ricordo da parte di turisti e visitatori, attratti dalla particolarità dell'iniziativa che si ripete per il secondo anno consecutivo - concludono Sauro Mori e Fabrizio Mandorlini. Una vera e propria mostra collettiva a cielo aperto e un modo anche di contribuire a far crescere San Miniato come città d'arte e di cultura che si inserisce nelle migliaia di iniziative di Terre di Presepi, la rete delle realtà presepiali più importanti della Toscana di cui la città fa parte a pieno titolo".

Fonte: Comune di San Miniato - Ufficio stampa

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