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'Dipingere l'incantesimo': in mostra il paesaggio lucchese che affascinò anche Carlo Carrà

Carlo Carrà, esponente del futurismo prima e della corrente metafisica dopo, uno degli innovatori della pittura italiana, fu tra gli artisti che subì il fascino del paesaggio della lucchesia, come testimonia la sua tela Fiumetto grande, 1952, olio su tela (proveniente da collezione privata), che ha di fatto contribuito alla tutela dei paesaggi lucchesi.

L'opera costituisce uno dei pezzi forti della mostra “Dipingere l'incantesimo – Pittori nelle terre di Lucchesia di inizio '900” che ha preso il via oggi (sabato 19 dicembre) al palazzo delle esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca (piazza San Martino, 7 – Lucca).

La mostra riunisce oltre 80 dipinti, la maggior parte dei quali conservati in collezioni private e raramente o mai visti dal pubblico, che saranno esposti fino al 17 gennaio, con ingresso gratuito.

Organizzata dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca, l'iniziativa rientra nell'ambito del calendario delle mostre espositive che la Fondazione organizza dal 2008, compresa anche nella serie dieventi “Toscana '900”, organizzati dalla Regione Toscana per riunire mostre, manifestazioni ed incontri dedicati al secolo scorso, su tutto il territorio regionale.

La mostra, che prosegue idealmente il percorso avviato con le esposizioni “Fra il Tirreno e le Apuane” (che si è tenuta a Lucca) e “The Enchanted Land” (che si è svolta a Glasgow), è curata daUmberto Sereni, con il coordinamento del comitato gestione eventi della Fondazione Banca del Monte di Lucca, di Maria Stuarda Varetti, mentre l'allestimento è di Alessandra Guidi e il catalogo è edito da Maria Pacini Fazzi editore.

Il filo conduttore è rappresentato dal paesaggio lucchese, dalla Versilia, alla Piana, alla Garfagnana, che in quel periodo storico entrò da protagonista nei dipinti di autori lucchesi e stranieri.

La campagna lucchese, le montagne della Garfagnana, il lago di Massaciuccoli e le spiagge della Versilia, sono tutte vissute, interpretate e rappresentate da questi artisti come un Eden ancora presente sulla terra, catturato prima che la modernità lo deturpi.

La cultura occidentale di fine Ottocento porta con sé il retaggio di un mondo che sta perdendo la “naturalità” della vita: la Lucchesia dei primi del Novecento dà a molti artisti dell'epoca la sensazione di una terra ancora pura. Numerosa e significativa la presenza di pittori provenienti dal Regno Unito, richiamati in Toscana e in Versilia sulle tracce del poeta romantico Percy Bysshe Shelley, il cui corpo fu ritrovato sulle spiagge della Versilia: essi lasciano un'Inghilterra stravolta dalla rivoluzione industriale per riscoprire un mondo contadino, in cui ancora i tempi della produzione rispettano quelli della natura.

Simboli della bellezza diventano quindi le spiagge, i fiumi, i boschi, le campagne, con il loro retaggio umano non abbrutito dal lavoro industriale, uomini e donne che vivono del lavoro della terra e con i ritmi della natura. E anche la città di Lucca con i suoi monumenti, come Ilaria del Carretto, diventa simbolo di una bellezza pura ed eterna. Artisti lucchesi e italiani si impegnano a testimoniare un mondo che, il tempo darà loro ragione, temono svanisca di lì a poco.

I quadri di Carrà fecero porre un vincolo ambientale

In particolare Carrà era affascinato dal corso d’acqua che scorreva in mezzo alla pineta a Forte dei Marmi. Usciva la mattina, spesso accompagnato dal figlio Massimo, e dipingeva il mare, le pinete e appunto il Fiumetto.

“Si deve al figlio Massimo l’autentica dei luoghi esatti dipinti dal padre – come approfondisce il catalogo edito dalla Maria Pacini Fazzi editore - e di suo pugno scrisse che il quadro in esposizione fu dipinto sul ponte di via Leonardo da Vinci, a Forte dei Marmi. I paesaggi dipinti da Carrà sul Fiumetto hanno anche avuto un significato straordinario: perché quei luoghi sono stati salvaguardati da un vincolo posto dal Ministero dei Beni e delle Atttività Culturaliproprio per i quadri di Carrà, cosa che è stata fondamentale per salvaguardare le pinete e i bellissimi terreni, ancora agricoli da tempi immemorabili. Il quadro in mostra è quindi il simbolo di una storia particolare di conservazione del paesaggio”.

Puccini, Pascoli e D' Annunzio

La poetica di Pascoli, Puccini e D’Annunzio è in molte opere dedicata alla rappresentazione di questo Eden sospeso nel tempo, rifugio e ricchezza per lo spirito e per la sensibilità dell’artista.

Anche in questa occasione, come per altri importanti eventi espositivi, la Fondazione Banca del Monte di Lucca ha coinvolto l'associazione Cluster che riunisce compositori lucchesi. Ne è nata una speciale colonna sonora appositamente scritta da Girolamo Deraco, dal titolo “American Forever”. L'opera prende spunto da Giacomo Puccini ed è stata incisa da “Etymos Ensemble”, con Francesco Gatti (flauti), Tony Capula (clarinetti) e Alberto Gatti (live electronics).

"American Forever sono le ultime parole che si possono sentire in una famosa e rara registrazione della voce di Giacomo Puccini – spiega il compositore – in occasione di un suo viaggio a New York. Il risultato finale dell'ascolto sarà quello di sette musicisti, ma il realtà gli esecutori sono solo tre. Questo è possibile grazie all'utilizzo del live elettronics, e tutto sarà ben distinguibile poiché ogni strumento si identifica con un frammento originale del grande maestro lucchese. L'esito finale sarà una variegata tavolozza di suoni e 'colori' cuciti in un grande contrappunto”.

Fra le opere in mostra dipinti di artisti quali Moses Levy, Alfredo MeschiNino CarraraGiovan Battista SantiniPlinio Nomellini e Lorenzo Viani, che hanno fatto la storia dell’arte della Toscana. Saranno esposte anche due opere di Carlo Carrà realizzate quando era ospite a Coreglia da Pascoli.

A completare l'esposizione una serie di dipinti di artisti contemporanei come Marzia MartelliAlessandro Tofanelli, Antonio Vignocchi e Marco Pasega.

La mostra, come altre in passato, sarà accompagnata da una speciale colonna sonora realizzata per l'occasione dell'Associazione Cluster, e ospiterà anche un calendario di eventi collaterali.

L’esposizione, a ingresso libero, sarà aperta fino al 17 gennaio con il seguente orario: dal martedì al venerdì 10,30-12,30 e 15-19. Giorni di chiusura: tutti i lunedì, il 25 dicembre 2015 e il 1 gennaio 2016.

Fonte: Ufficio Stampa

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