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'Reclusi': il reportage fotografico sugli zoo della regione realizzato dagli attivisti de Il Macaco Nero

Sabato 19 dicembre dalle ore 17 presso la sede Leal in via Cavour 113. Alle ore 22 il documentario “Cowspiracy”, proiettato ieri anche in Parlamento. Gli eventi sono organizzati per sostenere il progetto di chiusura del parco zoo di Cavriglia

“Reclusi. Storie di persone innocenti arrestate” è il reportage fotografico sugli animali negli zoo della Toscana, realizzato dagli attivisti de Il Macaco Nero, che sarà presentato in anteprimasabato 19 dicembre ad Arezzo. La mostra si potrà visitare dalle ore 17 presso la sede della Leal-Lega Antivivisezionista (via Cavour 113), altra associazione promotrice dell'evento,realizzato in collaborazione con Talent Center, per sostenere il progetto di chiusura del parco zoo di Cavriglia.

Nell'occasione verrà proposto un aperitivo vegan e alle ore 22 la proiezione del  documentario “Cowspiracy”, che sta riscuotendo successo e attenzione in tutto il mondo e che ieri è stato presentato anche in Parlamento.  Il film, prodotto e diretto da Kip Andersen e Keegan Kuhn, racconta il viaggio di un aspirante ambientalista in cerca di risposte ai problemi ecologici più urgenti. "Cowspiracy: il segreto della sostenibilità", soprannominato il film che le organizzazioni ambientaliste mondiali non vorrebbero mai farti vedere, indaga a fondo ed esplora il vero impatto dell’allevamento intensivo sull’ambiente e delle scelte politiche che ricadono inevitabilmente su di esso. La proiezione è organizzata in collaborazione con l’associazione Essere Animali.

Le fotografie della mostra “Reclusi” sono state scattate negli zoo di Poppi, Pistoia, Cavriglia, Cecina e Livorno dagli attivisti dell'associazione Il Macaco Nero. “Sono solo una parte delle storie che avremmo voluto raccontare – spiega Francesco Cortonesi, regista e scrittore aretino, portavoce de Il Macaco Nero - . Non vogliamo dimenticare tutti gli altri reclusi conosciuti durante la nostra indagine e per questo ogni volta che ci sarà possibile aggiungeremo un’altra storia”.

“Per una serie di coincidenze, la realizzazione di questa mostra ci ha permesso di liberare fino a oggi 31 animali dello zoo di Cavriglia - un maiale, cinque conigli, due quaglie, due galletti, venti colombe -, di aiutarne altri e di progettare la realizzazione nell'area dello zoo  di un santuario, cioè un luogo di accoglienza per ex animali da reddito, come mucche, capre, galline, maiali, salvati dalla macellazione e dallo sfruttamento e in cerca di una casa. Ancora oggi molte persone visitano gli zoo per intrattenimento o per insegnare qualcosa ai loro figli – prosegue Francesco Cortonesi - . Alcune di queste persone si rendono conto, durante la visita, quanto rinchiudere gli animali dentro a una gabbia sia profondamente ingiusto, ma nonostante questo continuano ad andare agli zoo convinti che i loro figli non siano in grado di comprendere perfettamente quale sia la realtà. La maggior parte dei visitatori invece non riesce a vedere le sbarre, semplicemente considera logico rinchiudere un animale per intrattenere gli uomini. E’ così che si fa da sempre. Nonostante la buona fede, in un modo o nell’altro, tutte queste persone accettano di nascondersi e di nascondere la verità. Questa mostra fotografica è dedicata a tutte quelle persone che decideranno di guardare in faccia la verità”.

Gli eventi sono a ingresso libero, la mostra si potrà visitare solo nella giornata di sabato 19 dicembre. Si potrà contribuire con una donazione al progetto "Io sto con Bruno" e in particolare alle spese per il trasferimento dei 17 macachi dello zoo di Cavriglia, di cui si prevede la definitiva chiusura, in un santuario per animali in Belgio.

Fonte: Ufficio Stampa

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