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Dal Piazzale Michelangelo alle cascate del Niagara: la nuova vita di Maurizio Conti

Maurizio e la moglie Patrizia

Firenze, la culla del Rinascimento, città dai mille monumenti e dalla bellezza in ogni vicolo. Come lasciarla? Se lo sarà chiesto anche Maurizio Conti, ma la sua vita ha preso una svolta inattesa, in positivo. Dalla bellezza delle opere dell'uomo a quelle dell'opere della natura, il 48enne adesso lavora a Buffalo (NY), negli Stati Uniti d'America, a due passi dalle cascate del Niagara. L'amore della sua vita lo ha portato qui, ma la fortuna lo ha assistito anche nel lavoro. Ecco la sua storia da 'Toscano in giro'.

Nome e Cognome: Maurizio Conti
Anni: 48
Cresciuto a: sono nato e vissuto vicino Santa Croce e se qualcuno mi avesse detto che sarei emigrato lasciando Firenze, la città più bella del mondo, l'avrei invitato ad andare al manicomio.
Studi: diploma di geometra e due anni di giurisprudenza
Residenza e professione: vivo a Buffalo, nello stato di New York, a quindici minuti dalle cascate del Niagara, faccio il ristoratore
Lavoro in Italia: responsabile commerciale della Pony Express dal 1989 al 1999
Prima esperienza all'estero: come cameriere, circa quindici anni fa

Perché hai deciso di andare all'estero?
Ho conosciuto mia moglie Patrizia a Firenze quindici anni fa e a 33 anni ho deciso di trasferirmi. Lei è americana non avrei avuto nessuna possibilità di avere la carta verde. Mi ha aiutato a sostenere i colloqui all'ufficio immigrazione, ma anche ad affrontare tutto l'iter di impronte digitali, analisi del sangue per vedere se avevo tubercolosi o aids, lo psicologo. Questa è l'America. Lei qui insegna l'inglese come seconda lingua.

Quali sono le principali differenze fra il mondo del lavoro italiano e quello estero?
dal punto di vista lavorativo qui è tutta un'altra cosa. È più facile: in 13 anni sono riuscito ad aprire 4 ristoranti in società. Qui pagare le tasse è un onore non come in Italia: lì chi le paga è considerato un fesso.

La vita e il lavoro all'estero sono diversi dall'idea che ti eri fatta prima di partire?
Quando sono partito non pensavo assolutamente di rimanere qui. Pensavo di stare due o tre anni e tornare, poi mi sono trovato molto bene come lavoro e qualità di vita. Non ho mai rimpianto di essere partito.

Cosa ti manca dell'Italia?
Di Firenze mi manca il poter andare al piazzale Michelangelo quando sono incazzato: guardare il panorama e capire quanto sono stato fortunato a nascere a Firenze.

Torneresti a lavorare in Italia?
No, grazie. Come dicevo prima, la situazione lavorativa di qui è nettamente migliore che in Italia. Poi qui mi sono inserito benissimo e l'attività avviata con Vito e Susan [i soci con cui dal 2007 Maurizio ha aperto la sua catena di ristoranti, ndr] ci dà molta sicurezza.

Hai qualche aneddoto sulla permanenza all'estero?
Tutti - e dico tutti - gli americani che mi chiedono da dove vengo non riescono a capire come si può abbandonare Firenze

Però ci sono anche dei vantaggi nel vivere negli Usa...

Sono diventato un tifoso dei Buffalo Bills (football) e anche lì allo stadio sembra di essere in un altro pianeta: i tifosi fanno tailgating, cioè si trovano tre o quattro ore prima nei parcheggi dello stadio e cucinano al barbecue uno accanto all'altro con la maglia della squadra avversaria e non succede mai niente in italia ci sarebbero morti e feriti.

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