Fondi Rustici, l'opposizione: "Ancora più ombre che luci"

In merito all’interrogazione sulla situazione del patrimonio immobiliare della Società Fondi Rustici di Montefoscoli presentata dal gruppo di minoranza “Cambiare in Comune” e discussa durante il Consiglio Comunale del 30 Novembre u.s. vorremmo fare alcune considerazioni su quanto emerso durante la sua trattazione, alla luce anche di quelle che sono state le risposte del Sindaco ai diversi quesiti posti.

Ci preme innanzitutto far notare come da questo confronto sia emersa per l’ennesima volta una sostanziale approssimazione nell’affrontare le serissime e sempre più preoccupanti problematiche dello stato di conservazione del patrimonio immobiliare e come le evanescenti e poco esaustive argomentazioni, apportate alle varie domande, denotino ancora la mancanza di un chiaro disegno o strategia di intervento, da parte di Provincia e Comune,  che possano condurre ad una auspicata e urgentissima risoluzione dei problemi, soprattutto per mettere almeno in sicurezza il complesso monumentale della Villa, tutelata ai sensi del DLgs 42/2004, e ormai in condizioni pressoché prossime al collasso strutturale.

La risposta data infatti da Gherardini, al di là di rendicontare alcuni interventi eseguiti recentemente, briciole rispetto a quello che necessiterebbe l’intero complesso, è stata quella di denunciare la mancanza di disponibilità finanziarie per procedere con altri lavori di messa in sicurezza e che tutto quello che la Fondi Rustici al momento è in grado di fare, anche per l’incolumità della popolazione, l’ha fatto: transennare le zone di pericolo e darne segnalazione con opportuna cartellonistica.

Non chiarificatrici sono state pure le motivazioni fornite sulle anomalie verificatesi durante l’iter procedurale del bando, svoltosi nel Giugno scorso, per la vendita dei due poderi Belvedere e Valle Olmino.

Non c’è infatti una motivazione logica, che possa andare a sgomberare il campo da perplessità e dubbi, nella eccessiva e anomala rimodulazione dei valori a base d'asta dei due casolari a soli 10 giorni dalla scadenza del bando; e la mera giustificazione, fornita in Consiglio dal Sindaco, di un errore tecnico di valutazione, commesso da parte degli Uffici Tecnici preposti in un primo momento (se errore tecnico si può definire ciò che ha portato ad un rialzo del 55% della quotazione per Belvedere e del 35% per Valle Olmino!) è abbastanza labile se non affiancato ad una mirata e più plausibile volontà politica.

Così come non c'è chiarezza sulla trattativa portata avanti per un intero anno con la Società FondOagri, dimostratasi interessata all’acquisto dell’intera proprietà, poiché se come c’è stato detto questa assolveva alla sola funzione di "tramite amministrativo" di tale contrattazione una domanda su chi doveva apportare il capitale vero e proprio necessario all'operazione d'acquisto non valeva la pena porsela?

In ultimo sull’incontro promesso alla popolazione montefoscolese per il periodo settembre-ottobre (ormai trascorso) non c’è stata la volontà di fornire precise indicazioni temporali su quando questo potrà avvenire, in quanto al fatto chiaramente di non essere in  grado di relazionare su nuove prospettive o strategie attualmente in esame, rispetto a quanto già detto nel precedente incontro, si unisce una seria difficoltà nel mantenere la promessa di portare al confronto autorità (o ex) in rappresentanza della Provincia.

In sintesi il fatto inconfutabile e inaccettabile, che emerge da tutto ciò, è che siamo ancora fermi a livello di "puri spettatori" di fronte allo scempio che si sta perpetrando e che sta portando ad una progressiva perdita di un enorme patrimonio storico-artistico e culturale che, oltre alla villa, sta interessando anche tutti i casolari sparsi e con essi la preziosa memoria della civiltà contadina.

 

 

Gruppo Consiliare di minoranza “Cambiare in Comune”

 

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