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Maggio Musicale, urgente fare chiarezza. Giuliani: "Puntiamo alla conferma di Zubin Metha"

Maria Federica Giuliani

"Il Comune di Firenze è pronto a fare la sua parte per rilanciare il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino così come confermato in occasione dell'audizione del sovrintendente Francesco Bianchi che ha illustrato il progetto di rilancio. Necessario però ora fare chiarezza su numeri e sulla programmazione.

In Parlamento – sottolinea la presidente della Commissione Cultura Maria Federica Giuliani – è stato analizzato il piano per il risanamento che è stato apprezzato da tutti i parlamentari toscani.

Si è trattato di un lavoro importate portato avanti di concerto col Ministero sia per trovare le risorse sia per riassorbire gli esuberi in altri presidi del Mibact.

Vogliamo quindi poter approfondire anche in commissione cultura questi aspetti soprattutto dopo le indiscrezioni trapelate sui giornali. Puntiamo alla conferma del Maestro Zubin Metha a Firenze allontanando le voci che ipotizzano un suo addio e rassicurando, in questa maniera, anche gli orchestrali. Metha ha legato il suo nome al teatro del Maggio Musicale Fiorentino e ne è diventato un simbolo.

Siamo tutti impegnati per salvare il nostro grande teatro per questo ho già richiesto un incontro urgente.

Bisogna lavorare per trovare anche altre soluzioni percorribili per ulteriori attività necessarie all’Opera. In tal senso – conclude la presidente Giuliani – è possibile mettersi ad un tavolo e discutere delle ipotesi assieme a Firenze Fiera".

Verdi (Frs): "Meno arroganza e più ragionevolezza da parte della dirigenza"

Dalla relazione del Super commissario Pinelli appare un quadro assai drammatico e assai lontano dal pareggio di Bilancio preannunciato dal Sovrintendente Bianchi e che colloca la Fondazione del Maggio all’ultimo posto tra le Fondazioni per il peggior risultato nell’opera di risanamento (prevedendo un buco di 4 milioni di euro a fine 2015). Il Sovrintendente contesta questi dati e dice che sono sbagliati.

Ma se contesta questi dati chi li ha forniti a Pinelli?
Perché non era presente all’incontro con lo staff del Teatro, del 5 ottobre dove avrebbe potuto dare e ricevere spiegazioni e dimostrare quanto afferma?

La relazione semestrale risulta impietosa e dice che nessuno obiettivo è stato raggiunto: dai contributi dei privati; insieme all’aumento delle alzate di sipario sono aumentati i costi di produzione; il minore introito dalla vendita dei biglietti e degli abbonamenti e che il Sovrintendente vorrebbe attribuire allo sciopero del personale.

Ci sono poi 800 mila euro imprevisti per l’uscita del personale. Non si può fare a meno di pensare al suo utilizzo per lo smantellamento del corpo di ballo.

Il licenziamento dei 3 tersicorei che avrebbero potuto restare a pieno titolo nell’organico, dal momento che per le loro funzioni viene chiamato e pagato personale esterno.

Il costo della Direzione, non toccata: superiore di gran lunga a quello delle altre Fondazioni di pari livello; l’ingaggio di costose consulenze esterne per le quali in passato si utilizzavano risorse interne.

I nuovi debiti con fornitori e artisti e i conseguenti decreti ingiuntivi che pure hanno un costo.
L’unico elemento certo è che si è operato sulla riduzione del personale anche se, questo, non ha prodotto la diminuzione dei costi poiché per il funzionamento del Teatro e per le alzate di sipario è necessaria la mano d’opera e mancando questa si sono attivati contratti a termine e il richiamo di un dipendente in uscita poiché diversamente non sarebbe possibile continuare l’attività del Teatro.

Anche la Senatrice Di Giorgi si è fatta sentire e di fronte ai licenziamenti degli ultimi 3 ballerini si chiede, perché è successo? Già, perché è successo?

Appare chiaro che si è agito su quanto era più facile. Sull’ultimo anello della catena, quello più debole, senza affrontare i veri nodi nel Maggio a partire dalla sua produzione e qualità artistica, come dimostrano, in occasione del Rigoletto gli applausi a Metha e i fischi alla Regia.
Forse gioverebbe meno arroganza e un po’ di ragionevolezza in più.

Si è operato su un piano di risanamento a noi sconosciuto ma approvato e finanziato dagli enti preposti che concede fondi e poi li riduce con la.minor attribuzione dei punti FUS.

Ora, prima di arrivare a un punto di non ritorno, è irrinunciabile che le istituzioni e la politica, a tutti i livelli, si assumano le proprie responsabilità e rispettino gli impegni presi.

Pezza (Pd): "Raggiungere gli obiettivi economici è un dovere verso la città"

"Aspettiamo metà gennaio per avere un quadro chiaro sui conti della Fondazione del Maggio: ci auspichiamo che gli obiettivi previsti dal piano di risanamento siano stati raggiunti e che si possa lavorare nei mesi futuri per il pareggio di bilancio.

Se così non fosse - spiega la consigliera PD Cecilia Pezza - sarebbe un problema, che affronteremo a tempo debito, ma che non ci lascerebbe indifferenti: infatti proprio questa maggioranza ha già dato prova di attenzione alla situazione del teatro votando pochi mesi fa la delibera per la sua ripatrimonializzazione, cosa che altre forze politiche non hanno fatto: d'altra parte si sa che è sicuramente più facile declamare slogan populisti e allarmisti che cercare soluzioni concrete.

Quella delibera fa parte di un più ampio percorso per salvare il Maggio, partito con l'ex ministro Bray e andato avanti soprattutto grazie ai sacrifici dei lavoratori, che meritano perciò una conclusione positiva del processo.

Su una cosa siamo comunque tutti d'accordo – conclude Pezza – Mehta deve restare a Firenze, come chiesto a gran voce dagli orchestrali e come dichiarato dal sindaco Nardella.

Il rilancio culturale della Fondazione non può che passare dalla sua presenza, intorno alla quale ben vengano nuove sperimentazioni e nuove figure che portino ulteriori novità alla produzione artistica".

Grassi (Firenze Riparte a Sinistra): "Il Pd si dice preoccupato per il report di Pinelli"

"L’assessore Gianassi copre il sovrintendete Bianchi e sconfessa l'esperto Pinelli. Il piano di risanamento funziona e fa raggiungere alla fondazione del Maggio il pareggio. Pinelli sostiene che l'esercizio nei primi 6 mesi è in forte perdita.

Chi è che ha ragione?”. Così Tommaso Grassi commenta la risposta in aula consiliare riguardante i conti della fondazione lirico sinfonica fiorentina. E ribadisce “Sono mesi che stiamo chiedendo di poter vedere il famigerato piano di rilancio.

Per ora abbiamo visto solo il licenziamento del personale e lo smantellamento dei tersicorei. E ancora il sindaco Nardella sfugge al confronto e non chiarisce la posizione del Comune di Firenze".

"Ci chiediamo come sia possibile continuare a confermare la fiducia in Bianchi.

Che si è dimostrato ancora una volta incapace di ricoprire il suo ruolo. Tutto mentre vediamo distruggere un pezzo alla volta il Maggio musicale fiorentino".

 

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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