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Il mentalista più famoso di Italia riempie il Teatro Puccini con The Game

Uno show lungo ben due ore e mezza e non privo di suspense, quello ideato dal mentalista Francesco Tesei in collaborazione con  Deniel Monti, in scena al teatro Puccini di Firenze lo scorso 5 dicembre.

Dubbiosi su quel che si è visto, ma molto di più su quel che non si è visto, con  The Game, questo il titolo dello spettacolo, si assiste a  un mirabolante insieme di suggestioni e giochi numerici concatenati l’un l’altro in una costruzione narrativa strabiliante e dai risvolti impensabili il cui focus è la fortuna e il controllo dei pensieri. Più nello specifico, delle scelte e delle loro conseguenze sugli eventi.

Così, in apertura, lo stesso Tesei afferma che la più grande illusione della nostra mente è confondere accadimenti indipendenti da noi con quelli di cui abbiamo invece piena responsabilità. In pochi sanno ammettere di non essere affatto sfortunati, ma di aver semplicemente compiuto delle scelte errate. E allora, la fortuna esiste oppure no?

Un mix di psicologia, tecniche di comunicazione, mistero e una giusta dose di innocua illusione pongono il pubblico in uno stato di leggera euforia dall’inizio alla fine della performance. Il mentalista, infatti, non si limita a recitare un testo, ma interagisce con il pubblico, applica conoscenze psicologiche che lo aiutano a coinvolgerlo in una serie di giochi di cui una componente, di sicuro non da poco, resta l’illusione.

Lo spettacolo è costruito ad arte sul legame tra fortuna e scelte soggettive  e si pone l’obiettivo di indagare a fondo l’argomento, tanto che ha coinvolto come protagonisti per lo più spettatori scelti attraverso un gatto nero peluche lanciato in platea. Altri sono stati invece selezionati direttamente da Tesei con il suo inconfondibile stile allegro, amichevole e solare. E in effetti buona parte del successo della serata è da ricondurre senza dubbio alle interazioni umane. Le dinamiche che si creano con gli spettatori, la capacità di improvvisazione e l’empatia sono fondamentali per la resa finale degli esperimenti e, il sorriso di una persona come Tesei, non può che aiutare allo scopo condendo il tutto con una generosa dose di magia. Ma protagonisti della serata sono stati senza dubbio anche il sottofondo musicale azzeccato e gli elementi presenti fin dall’inizio sul palco: un libro degli incantesimi – un dizionario – e la ricevuta di una giocata al superenalotto che ha fatto da motivo conduttore a tutta la performance legando un gioco all’altro in una concatenazione che ha portato alla sua esatta costruzione finale e a far pensare…  Allora si può? Si può pilotare davvero la dea bendata?

Chissà, magari da domani saremo tutti milionari… O almeno quelli che erano seduti in platea…

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