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Un ricordo in Duomo per il cardinale Florit nel trentennale dalla morte

Il cardinale Florit

Cerimonia in Duomo alla presenza dei parenti e delle autorità il prossimo 8 dicembre, mentre a febbraio importante seminario organizzato da Diocesi e Facoltà Teologica dell’Italia Centrale -  I ricordi dei Cardinali Betori e Piovanelli - Il Comune nel 2001 consegnò ai parenti un riconoscimento a Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento.

Il prossimo 8 dicembre ricorre il 30° anniversario della morte, avvenuta alle prime ore del mattino dell’8 dicembre 1985, del Cardinale Ermenegildo Florit, Arcivescovo di Firenze, che dal 1962 al 1977 resse l’Arcidiocesi, arrivando nel 1954 come Arcivescovo Coadiutore del Cardinale Elia Dalla Costa.

Martedì prossimo alle ore 12,20 circa, al termine dell’omaggio alla Madonna alla Loggia del Bigallo, alla presenza dei parenti del Cardinale Florit, si terrà alla presenza delle autorità cittadine un omaggio alla tomba del Porporato, sepolto in duomo nella cripta degli Arcivescovi. La cerimonia sarà presieduta dal neo Vicario Episcopale per il Clero e Proposto della Cattedrale, Mons. Giancarlo Corti, in quanto il Cardinale Betori sarà in Vaticano per partecipare all’apertura della Porta Santa da parte di Papa Francesco.

Fotografi, cameramen e giornalisti saranno ammessi alla cerimonia.

A causa del piccolo luogo e della difficoltà di accesso, invece, non sarà possibile l’ingresso ai fedeli.

La Chiesa fiorentina e la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, istituzione per cui Mons. Florit si è speso tanto e da lui tenacemente costruita “mattone su mattone”, lo ricorderanno prossimamente con un importante seminario di studio sul tema: “L’attività e il contributo teologico-pastorale del Cardinale Ermenegildo Florit per la Chiesa universale. Dal Concilio Vaticano II al rinnovo del Codice di Diritto Canonico, attraverso il Catechismo olandese e la traduzione italiana della Bibbia”. Il convegno si terrà a febbraio 2016 nell’aula magna del Seminario Arcivescovile Maggiore di Firenze.

Del suo precedessore, l’attuale Arcivescovo di Firenze, Cardinale Giuseppe Betori, ha detto: “Il Cardinale Ermenegildo Florit ha retto questa diocesi negli anni scorsi, e ha rappresentato al tempo stesso una figura significativa nel panorama accademico delle scienze ecclesiastiche come professore nella Facoltà Teologica della Pontificia Università Lateranense. Ma è soprattutto come vescovo a cui deve molto il Concilio Vaticano II, in modo particolare per la stesura della costituzione conciliare Dei Verbum. Questo mi sembra molto significativo per noi, perché aimè la figura del Cardinale Florit, qua a Firenze, rischia di essere racchiusa in una cornice molto ristretta che è quella delle vicende tristi e amare dell’Isolotto, in cui egli ebbe un ruolo assai significativo nella difesa della identità della Chiesa cattolica, dovendo soffrire molto al riguardo, e non essendo premiato neppure, direi, dalla storiografia successiva, in questa sua
difesa della identità della Fede e della disciplina ecclesiastica. E tuttavia direi che Florit è molto più di questo”. Betori non ha dimenticato di sottolineare anche i vari interventi sul piano pastorale, “che hanno qualificato” i suoi anni di servizio a Firenze e la co-presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, “un ruolo di rilievo nell’episcopato italiano. A questa figura mi piace dare omaggio riconoscendo il ruolo di un grande Arcivescovo qui a Firenze e per la Chiesa universale”.

Nel 2001 il Comune di Firenze, nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, tramite l’allora Assessore alla Protezione Civile, Eugenio Giani, consegnò alla nipote del Cardinale, la signora Marilena Florit Travagliati, e con la partecipazione di altri parenti, un riconoscimento alla memoria di Florit, per iniziativa sempre di Firenze Promuove, opera dell’artista fiorentino Galeazzo Auzzi.

A Firenze, in questi anni, e soprattutto dal 1995, il ricordo del Cardinale Florit è stato sempre portato avanti dall’Associazione Firenze Promuove assieme ai parenti del Cardinale: in quell’anno organizzò un convengo regionale a Firenze e una cerimonia alla tomba del Cardinale, con la presenza dei Sindaci di tutti i Comuni della diocesi e dei presidenti di tutte le province toscane, con i rispettivi gonfaloni, mentre risale al 1998 la pubblicazione del libro del vaticanista Franco Mariani “Il Cardinale Ermenegildo Florit: per grazia di Dio e della Sede Apostolica 86° Arcivescovo di Firenze”, che ancora oggi rimane l’unica biografia completa su Florit, donato dall’Associazione a tutte le biblioteche comunali e statali di Firenze.

L’Associazione nel 2003 ha poi donato al Comune di Firenze, per tutte le biblioteche comunali, una copia del libro “Il Cardinale Ermenegildo Florit: un Vescovo tra fedeltà e novità” con gli atti del convegno del 2002 tenuto ad Udine nel centenario della nascita e che si trova anche nelle 61 biblioteche più importanti del Friuli.

“È importante ricordare – disse l’Assessore Giani nel suo intervento – la figura del Cardinale Ermenegildo Florit, che nel lontano 1966, quando ancora parlare di Protezione Civile era parlare di qualcosa di astratto, ha messo in piedi, a Firenze, la prima unità operativa di Protezione Civile. Un fiorentino acquistato che in 23 anni di permanenza ha saputo mettersi in discussione con una città particolare come è Firenze, sia con la Firenze Ecclesiale che con quella Civile”.

Negli ultimi 15 anni anche il Cardinale Silvano Piovanelli, Arcivescovo Emerito di Firenze, più volte ha ricordato la figura di Florit: “Ha avuto il coraggio di dire la verità, e fu crocifisso”, disse Piovanelli nel dicembre 2002, a Udine, commemorando in un convegno per il centenario della nascita, il Cardinale Ermegildo Florit. Florit era buono era di una grande bontà. Si è trovato in un momento difficile, non soltanto per la chiesa fiorentina, ma per la Chiesa in generale. Un periodo estremamente polemico, contestatario. Chiunque fosse stato Arcivescovo in quel momento ci avrebbe rimesso le penne. Lui ha vissuto tutta la vicenda secondo la fede, e ha dato a tutti noi un grandissimo esempio. È stato sulla croce”.

“La morte – scrisse invece Piovanelli alla morte di Florit – ponendo un invalicabile distanza fra noi e la persona defunta, ci dà modo di renderci maggiormente conto del dono che, in quella persona, l’amore di Dio ha fatto a noi e alla Chiesa intera. L’episcopato del Cardinale Florit è stato caratterizzato dalla celebrazione del Concilio Ecumenico Vaticano II, a cui sembra legarlo persino la morte, avvenuta proprio il giorno in cui a Roma si chiudeva solennemente il sinodo straordinario dei vescovi sul Concilio a vent’anni dalla sua conclusione. Sacerdoti e laici, collaboratori vicini o a distanza, dobbiamo forse riconoscere di non aver amato abbastanza”.

Piovanelli, ricordando recentemente anche i fatti legati a Don Milani, ha sempre sottolineato che “Florit non c’entrò per niente nel trasferimento di don Lorenzo Milani a Barbiana, essendo arrivato da pochi mesi a Firenze, mentre all’Isolotto i fatti furono ingigantiti più del dovuto a causa soprattutto dei mass media che hanno fatto balzare alla cronaca quell’evento”.

Betori, prima di arrivare a Firenze, quando era Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana ha avuto modo di parlare in un occasione di Florit, che fu a capo della Cei e che curò la traduzione italiana della Sacra Bibbia per la Cei. “La revisione di quella traduzione – disse Betori – fu affidata alla guida del Cardinale Ermenegildo Florit. I criteri di revisione furono esattezza nel rendere il testo originale; precisione teologica, nell’ambito della stessa Scrittura; modernità e bellezza della lingua italiana; eufonia della frase, in modo da favorirne la proclamazione; cura del ritmo, con conseguente possibilità di musicarne i testi, specie i Salmi, di cantarli, di recitarli coralmente”.

E su tale traduzione intervenne, nel 1972 anche Papa Paolo VI: “Ben venga codesta preziosa primizia del volume della Sacra Bibbia nella sua nuovissima versione in lingua italiana, voluta e promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana, mediante la paziente e sapiente fatica dell’esperto biblista Signor Cardinale Ermenegildo Florit, Arcivescovo di Firenze, coadiuvato da un competente comitato”.

“Il prossimo seminario – ha scritto la Facoltà nel comunicato stampa di presentazione dell’evento - ha lo scopo di far risaltare, ai fini di future ricerche e ulteriori approfondimenti, le tematiche che emergono dagli interventi magisteriali, dottrinali e pastorali del vescovo coadiutore del Card. Dalla Costa prima e dell’Arcivescovo di Firenze poi, il quale con ammirabile competenza e attenta dedizione offrì a tutta la Chiesa universale in varie occasioni dal 1958 al 1981. L’iniziativa nasce e si è resa estremamente utile e interessante a partire dal recente riordino delle carte e della documentazione dell’archivio dell’Arcivescovo, recentemente depositate nell’archivio storico arcivescovile. In tal modo questi documenti potranno diventare oggetto di studio e strumenti di ricerca. Proprio da queste carte, coloro che per primi hanno avuto modo di prenderne visione e di studiarne anche se rapidamente i contenuti, daranno conto in questo seminario del valore di questa attività episcopale e indicheranno piste di ricerca storico-teologica per il futuro. Collocando questi documenti nel contesto del rinnovamento ecclesiale vissuto nel Concilio e nel post-Concilio si potranno cogliere tanti possibili sviluppi di temi legati all’attività di un vescovo che seppe offrire contributi significativi per il rinnovamento biblico, teologico e pastorale di tutta la Chiesa”.

Fonte: Ufficio Stampa

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