Ci sono due novità e 'mezza' in arrivo per i pendolari del Valdarno col prossimo contratto di servizio fra Trenitalia e Regione Toscana, prossimo alla firma: la sperimentazione di due treni sulla linea Lenta, spostandoli dalla direttissima; la verifica dei ritardi e della puntualità alla stazione di Montevarchi; quattro nuovi Vivalto sulla linea aretina nei prossimi anni.
La novità più grossa, ma negativa, è l'avvio della sperimentazione sulla Linea Lenta Trenitalia e Regione con l'individuazione come primo treno del 2317, Firenze-Roma, in partenza attualmente alle 19.09 da S.M.Novella, ma che il nuovo orario dal 14 dicembre prevede anticipato alle 19.04, a differenza degli altri treni del Valdarno posticipati alle 19.13.
"Ho ribadito all'assessore Ceccarelli che siamo contrari alla sperimentazione sulla Lenta - afferma Maurizio Da Re, portavoce del Comitato pendolari Valdarno Direttissima - perchè è il preludio e il 'cavallo di Troia', perchè altri treni vengano spostati dalla direttissima, per evitare le interferenze con l'Alta Velocità, Freccerosse e Italo".
Secondo Da Re, alla riunione lo stesso Ceccarelli ha affermato di avere accolto la proposta di Trenitalia sulla sperimentazione sulla Lenta, perchè, nonostante l'allungamento della tratta per Pontassieve, sarebbe previsto un ritardo di soli 5 minuti all'arrivo a Figline, e inoltre l'orario di partenza da Firenze sarebbe di nuovo modificato e portato alle 19.13 come gli altri treni.
La seconda novità, positiva, è l'individuazione della stazione di Montevarchi, per verificare i ritardi dei treni con cadenza mensile.
"E' accolta una vecchia richiesta del Comitato di calcolare i ritardi nel Valdarno - sostiene Da Re - perchè finora i tempi venivano calcolati a Roma (e veniva prospettato ad Arezzo), dove i recuperi sono spesso frequenti: così in futuro saranno possibili i bonus rimborsi anche per i pendolari del Valdarno".
La 'mezza' novità sono i 4 nuovi Vivalto in arrivo sulla linea aretina nei prossimi anni. «Ho chiesto spesso nuovi treni alla Regione per circolare sulla linea Direttissima - sottolinea Da Re - così da cambiare vecchi treni di decenni e da risolvere in parte il sovraffollamento e avere nuovi impianti di condizionamento dell'aria e di riscaldamento meglio funzionanti.
Adesso arriveranno altri Vivalto, recentemente vietati sulla direttissima, perchè inidonei per problemi alle porte: questi nuovi Vivalto - conclude perplesso Da Re - avranno le porte già 'rinforzate', per attraversare la direttissima, o saranno destinati sulla linea Lenta, dove rischiano di finire altri treni regionali veloci se la sperimentazione avesse successo?".
Fonte: Comitato pendolari Valdarno Direttissima