gonews.it

Scuole occupate, Pisano (Flc Cgil): "Chi ascolta le ragioni dei ragazzi?"

In relazione alle occupazioni che hanno interessato il liceo artistico di porta Romano e il liceo Alberti di Firenze, la segretaria di Flc Cgil Firenze Paola Pisano rilascia la seguente dichiarazione-nota stampa:

"Nuova occupazione, nuovo epilogo, sicuramente di esemplare rigore. I cultori delle punizioni severe sono stati accontentati, finalmente: sgombero forzato e denunce degli occupanti. L'azione è davvero illegale: blocco della didattica ed interruzione di pubblico servizio. Giustificare la violazione delle regole? Giammai!
Certo il metodo non può essere condiviso, ma le ragioni dei ragazzi? Cosa li può aver spinti a questa forte reazione? Il rispetto del rito annuale delle occupazioni, o c'è dell'altro? Cosa chiedono questi studenti?
Coerenza e legalità, che loro traducono con parole semplici: ascolto, trasparenza, partecipazione e condivisione delle scelte che li riguardano. Ma allora, nessuno si chiede se  la scuola è davvero un luogo di legalità ed azioni legittime?

Certamente l'unico pensiero ora è punire duramente i trasgressori, sanzioni esemplari per evitare emulazioni.
Ma che dire, invece, di una scuola che da qualche anno è pervasa da un'illegittimità diffusa, provocata da un'errata interpretazione di norme dettate solo dalla logica del risparmio?
Che dire della quotidiana violazione del diritto allo studio degli studenti, quando vengono lasciati anche per molti giorni (addirittura mesi) senza supplenti?
Che dire della costante violazione delle norme sulla sicurezza con sovraffollamento di aule   oltre i limiti previsti?

Che dire di acquisti informatici con spese considerevoli senza essere passati dalle delibere degli organi collegiali che avrebbero dovuto approvarne l'utilizzo?
Che dire delle richieste alle famiglie di  contributi cosiddetti "volontari" che diventano obbligatori, pena la negazione di diritti fondamentali come l'accesso  al registro elettronico?
Che dire dell'uso "discutibile" dei locali scolastici quando si svendono a privati senza trasparenza nelle decisioni e nell'uso dei fondi che se ne ricavano?
Che dire di attività di laboratorio non svolte a causa di classi troppo numerose e quindi ingestibili in quegli ambienti?

Tutto normale? O qualcuno dovrebbe rispondere di questa mancanza di coerenza tra ciò che si pretende  dagli studenti e i comportamenti dell'Istituzione Scuola?
Cosa rispondere ai ragazzi che hanno trasgredito le norme per riuscire ad ottenere ascolto ed essere coinvolti nelle scelte che li riguardano?
Di certo questi giovani si assumeranno le loro responsabilità ma un'ultima domanda è d'obbligo: chi richiamerà i sanzionatori alle loro responsabilità?"

Exit mobile version