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Biblioteca provinciale: l'Università crea un gruppo tecnico per gestire il patrimonio libraio

La Provincia di Pisa  ha richiesto all'Università di  Pisa, istituzione capace di governare biblioteche di importanti dimensioni, di poter creare un gruppo di lavoro tecnico congiunto per valutare l'acquisizione e la gestione del patrimonio librario della biblioteca provinciale. L'Università si è detta disponibile all'attivazione del gruppo tecnico e si procederà entro l'anno alle opportune valutazioni per salvaguardare il patrimonio della biblioteca e la sua fruizione per i cittadini. Altri contatti sono stati attivati, nel frattempo, con la Rete Bibliolandia per studiare soluzione anche temporanee che consentano di mantenere aperta la biblioteca al pubblico anche dopo gennaio 2016, almeno fino al giugno dello stesso anno. Del lavoro in corso saranno via via informati gli organi della Provincia e le altre istituzioni e associazioni interessate. Mentre l'Unione delle Province Italiane ha già sollevato anche il "caso biblioteche" nei tavoli di trattativa. Da più parti, sulla stampa locale e nei social network, si sono sollevate giuste preoccupazioni per la sorte della Biblioteca provinciale, una realtà rilevante nel panorama culturale cittadino e provinciale di cui la Provincia è stata protagonista ed è pienamente consapevole.

La Provincia di Pisa, oggi governata dai Sindaci pisani, risponde a queste preoccupazioni ed è molto attenta al destino del proprie risorse, siano queste le professionalità di chi in questi anni ha lavorato alla Biblioteca, che sono state garantite grazie alla collaborazione con l'Università, siano i servizi offerti alla cittadinanza e agli studenti, nonostante la legge 56 del 2014, la riforma Delrio delle province approvata dal Parlamento, non abbia considerato la cultura tra le funzioni fondamentali dei nuovi enti di area vasta e la Legge Regionale 22 del 2015 non l'abbia  prevista tra quelle da trasferire ai Comuni. Dunque, pur avendo perso le sue competenze, la Provincia di Pisa sta cercando soluzioni realistiche che coinvolgano altri soggetti del territorio.  I cittadini devono conoscere questa situazione anomala e tutte le istituzioni responsabili sono chiamate a farsene carico. Stiamo  valutando anche prospettive differenti, che tengano conto degli spazi che si renderanno disponibili nella nuova struttura di via Gioberti, al fine di costruire un nuovo punto di riferimento culturale per tutta la città e per gli studenti che la vivono anche a partire dall'eredità della Biblioteca provinciale. Ciò valutando impieghi coerenti con i finanziamenti europei ottenuti dalla Provincia e le risorse proprie che la Provincia vi ha investito.

Ad oggi la legge di stabilità all'esame del Parlamento, purtroppo, non garantisce il futuro delle nuove province. Se a Pisa e in altre province ci sono difficoltà a gestire il patrimonio bibliotecario nella transizione, ciò è dovuto al modo approssimativo con cui è stata gestita la riforma e alla pesantissima riduzione delle risorse finanziarie che si sono subiti, al limite del default. I Comuni hanno risorse per garantire appena i propri servizi culturali, biblioteche comprese. Dunque se Governo, Parlamento e Regioni non si fanno carico di criticità così evidenti non c'è alternativa alla chiusura o a una stretta collaborazione con istituzioni e associazioni disponibili con professionalità e capacità da mettere in campo.

Fonte: Provincia di Pisa

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