gonews.it

Nasce in città un nuovo progetto per il trattamento estetico dei malati oncologici

"I malati non sono pazienti ma persone, che vanno curate nel corpo ma soprattutto nella mente".

Attraverso le parole del celebre oncologo Umberto Veronesi, si percepisce con chiarezza che, compito del medico, non è soltanto quello di sradicare il tumore dal corpo della paziente, ma anche quello di rimuoverlo dalla sua mente. Sentirsi a proprio agio con il proprio aspetto, nel corso di una cura oncologica, risulta essere un fattore terapeutico spesso decisivo.

Ecco perchè è nato il progetto APEO (Associazione Professionale di Estetica Oncologica), finalizzato a migliorare la qualità della vita nei pazienti oncologici attraverso trattamenti di bellezza e di benessere sulle persone che stanno affrontando il difficile percorso della terapia, nel pieno rispetto dei protocolli medici e in totale sinergia con essi.

Al momento sono appena 75, in tutta Italia, le estetiste APEO formatesi a Monza nel corso di un ciclo di seminari tematici che si è svolto nel biennio 2014-2015 e che ha visto come docenti medici dermatologi, oncologi, psiconcologi e fisioterapisti appartenenti all'IEO, l'Istituto Europeo di Oncologia fondato proprio dal professor Veronesi.

Una di esse esercita ad Empoli nei locali dello Stadio "Carlo Castellani" di Empoli e si chiama Francesca Cecconi, già operatrice UISP nell'area fitness e adesso impegnata anche in ambito estetico e dermatologico: "In questo settore è importante comprendere che cosa siano le patologie e le terapie oncologiche per intervenire attraverso trattamenti di bellezza e benessere rivolti a coloro che stanno affrontando un percorso antitumorale – dice Francesca Cecconi – adottiamo metodi e manualità linfodrenanti e miorilassanti, make up correttivi, manicure e pedicure, igiene e cura della pelle, con l'obbiettivo di lenire fastidi e irritazioni e, in generale, di migliorare il benessere psichico ed estetico del paziente e di influenzare positivamente la propria sfera sociale".

Il carattere particolarmente invasivo di chirurgia, radio e chemioterapia può provocare effetti lesivi non solo sul piano cutaneo ma anche a livello tricologico. Paola Zingoni, titolare della Forfex Parrucchieri di Santa Maria a Empoli, si è specializzata nella cura tricologica delle pazienti in cura oncologica, attraverso l'utilizzo di metodi naturali per tingere i capelli senza l'ausilio di prodotti chimici, di ossigeno o di ammoniaca.

Elementi biologici come erbe, olio d'oliva e yogurt, miscelati con acqua calda e con la polvere naturale dell'hennè, possono colorare i capelli in modo naturale, nutrendoli e favorendone la ricrescita.

Oggi, grazie alla crescente collaborazione tra le professioni mediche e quelle del benessere, anche a Empoli è possibile aver cura di sè e star bene con il proprio aspetto estetico quando si stanno affrontando patologie di carattere oncologico.

"Anche nei momenti più difficili, la bellezza è un aspetto da non sottovalutare mai – dice il dottor Claudio Caponi, coordinatore del Centro di Senologia Chirurgica dell'Azienda USL 11 di Empoli – sentirsi a posto con se stesse, piacersi e piacere agli altri, aiuta a stare meglio e a vivere la quotidianità in maniera più serena.

All'inizio una donna che affronta la malattia è preoccupata di perdere l'immagine a cui è affezionata ma questa è un prodotto di noi stessi: siamo affezionati in modo così tenace a ciò che ci rimanda lo specchio da non riuscire nemmeno a immaginare che potremmo piacere, e piacerci, anche con un corpo e con un viso diversi, e potremmo essere liberi di continuare a giocare con il proprio look a dispetto della moda".

Se compito del medico è quello di provare a togliere il tumore dal corpo della paziente e dalla sua mente, evitare di abbandonarsi alla malattia attraverso un miglioramento del proprio aspetto esteriore può diventare un elemento terapeutico decisivo.

"Il laboratorio di estetica oncologica è l'occasione per incontrare donne con cui condividere un'esperienza che, finalmente, non è solo quella della malattia – aggiunge il dottor Claudio Caponi – per qualche ora è la donna a tornare protagonista mettendo in secondo piano il tumore".

Exit mobile version