Continuiamo l'intervista all'ingegner Gianluca Soro del Consorzio Bonifica 4 Basso Valdarno, spostandoci dall'Egola all'Arno. Un rischio percepito dalla popolazione è quello dell'isolotto sull'Arno tra San Donato e Santa Croce.
Com'è la situazione al momento? "Come Consorzio ce ne occupiamo solo quest'anno, la necessità di mettere in sicurezza l'area è stata segnalata da Santa Croce e San Miniato. L'ultima volta in cui è stata tagliata la vegetazione risale al 2002-3 sotto i lavori del Provveditorato alle opere pubbliche. In seguito le competenze sono passate poi alla Provincia".
La vegetazione è ampia sull'isolotto... "Sì, è molto rigogliosa e la sezione sul tratto incriminato è molto ampia. Sappiamo che il Genio civile effettuerà uno studio del tratto, in base alle nuove normative sullo scavo nei corsi d'acqua verranno fatte valutazioni geologiche e idrauliche".
Sarà possibile 'tagliare' l'isolotto? "Non sappiamo la probabilità con cui potrà rimanere o no l'isolotto. Sulla manutenzione abbiamo in carica la pratica, aspettiamo eventuali finanziamenti. L'intervento nell'alveo di per sé è banale, non così banale sul fronte della sicurezza. Ci avviciniamo a un periodo di piene ricorrenti. Su due piedi è difficile fare una valutazione di questo tipo, ci sono sempre di casi particolari su cui adottare misure specifiche".
Una cosa è certa: bisogna entrare in una nuova ottica. "Se un cittadino ha un'abitazione accanto all'arginatura e a un corso d'acqua, non esiste l'assoluta sicurezza. Un esempio è stato l'argine di Ponsacco. La manutenzione era perfetta, ma è crollato comunque".
C'è un piano dei tempi su questo specifico intervento? "I tempi sono ancora fumosi, soprattutto perché interveniamo in terza battuta", come già affermato sul caso dell'Egola.
200mila ettari di territorio per 4mila km di corsi d'acqua: per questo territorio sono operativi 5 tecnici del Consorzio. (Tutte le informazioni sono disponibili a questo link). Avete abbastanza personale per questi lavori, ora che molti corsi d'acqua sono rientrati sotto le vostre competenze?
"Penso che si debba fare un altro ragionamento. D'estate la gente si arrabbia per i troppi tagli, d'inverno il contrario. Tutti i giorni si sente dire che questo territorio è abbandonato. Basterebbe crederci e investire nella sicurezza idrogeologica. Gli investimenti sono insufficienti. Paradossalmente anche con 100 milioni di euro disponibili subito, in Toscana non ci sono strutture per spendere subito e bene. Allora bisogna efficientare la struttura, aumentare la struttura. Incavolarsi di meno con le bollette e investire in sicurezza".
Elia Billero