Diamo oggi, mercoledì 4 novembre, la parola ad Alessio Torrigiani, primo cittadino di Lamporecchio. Il sindaco, 45 anni, è sposato, ha due figli e ha lavorato come referente della logistica magazzini fino a maggio 2014 quando vince le elezioni con il 63,12% dei voti, sostenuto da PD, PSI, SEL e Rifondanzione Comunista.
Un bilancio del suo mandato?
Mi ritengo moderatamente soddisfatto dei risultati che siamo riusciti a raggiungere nel primo anno e mezzo di mandato. Siamo riusciti a sbloccare delle situazioni molto interessanti anche se ci siamo prefissi molto di più per il futuro.
Quali sono i progetti futuri o quelli in corso d’opera?
Quest’anno abbiamo deciso di investire prevalentemente sulle scuole. Molte strutture educative di Lamporecchio avevano infatti bisogno di interventi repentini. Altri progetti sono quelli che riguardano il decoro dell’arredo urbano, a cui dobbiamo fare particolare attenzione dato che Lamporecchio è un comune turistico. Parlando invece della viabilità abbiamo dei progetti in corso. Prevediamo infatti la costruzione di marciapiedi senza barriere architettoniche, anche se si tratta di un progetto che necessita di ingenti finanziamenti. Sempre in merito ai progetti di prossima realizzazione contiamo anche la costruzione di un asilo nido e di una palestra.
Quanto il patto di stabilità ha influito sugli investimenti del Comune?
Sarebbe impossibile per me affermare che il patto di stabilità non abbia costituito un vincolo per gli investimenti necessari al Comune. Nonostante questo penso che la situazione possa definirsi positiva soprattutto grazie ai finanziamenti esterni che ci sono arrivati. Si tratta di interventi che si sono rivelati fondamentali, ad esempio, per la sostituzione dell’impianto di riscaldamento delle scuole medie o la realizzazione di piste ciclabili.
Quali sono le fondamentali caratteristiche del Patto del Montalbano?
Il Patto del Montalbano è nato principalmente per dare risposte importanti da un punto di vista turistico ma molte delle idee e progetti che lo costituiscono sono ancora in fase di sviluppo.
Come viene vissuta da Lamporecchio la sua dimensione di comune cerniera tra il Pistoiese e il circondario Empolese-Valdelsa?
E’ una dimensione per noi ottimale in quanto ci dà la possibilità di prendere il meglio da ambo le parti. Un esempio risiede nel fatto che siamo stati uno dei primi comuni nel pistoiese ad accogliere e portare avanti con successo il sistema di raccolta differenziata di Publiambiente. Siamo stati infatti nominati tra le prime due migliori città con meno di diecimila abitanti nella gestione della raccolta differenziata. I rapporti con i comuni confinanti (siano questi della Valdinievole o meno) sono infatti buonissimi e siamo sempre disponibili a nuove collaborazioni.
Qual è la sua opinione circa una possibile Unione dei Comuni?
Mi ritengo favorevole ad una possibile unione dei comuni in quanto partiamo da un’efficiente esperienza pilota come quella della Società della Salute. Grazie a questa siamo già abituati a condividere certe scelte e ci sentiamo già parte di una sorta di Unione dei Comuni. Per questo sono convinto che una futura unione possa funzionare bene, visto i buoni precedenti presenti con la Società della Salute.
Quanto lo sport (il ciclismo ad esempio) ha influito sul turismo di Lamporecchio?
Da un punto di vista storico il turismo ha avuto un grosso incremento a partire da inizio secolo. Infatti molti personaggi facoltosi hanno deciso di scegliere S. Baronto come meta di relax. Un salto di qualità è arrivato poi nel momento in cui alcuni privati hanno deciso di investire in quello che oggi è uno dei più importanti campeggi in Europa. Inoltre molti investimenti hanno interessato nel corso del tempo diversi agriturismi presenti sul territorio che hanno di conseguenza portato ad un incremento del turismo nella Valdinievole. Soffermandoci invece sull’importanza che il ciclismo ha avuto per il fattore turismo, non si può non parlare dei moltissimi amanti delle due ruote che decidono di venire con la propria mountain-bike qui a Lamporecchio con il fine di fare gli stessi percorsi che i grandi campioni del ciclismo hanno fatto prima di loro. Un incentivo risiede anche nel fatto che alcuni campioni di questo sport abbiano deciso di vivere proprio nella Valdinievole e questo richiama sicuramente l’attenzione di molti fans e sportivi.
Ha mai pensato ad un possibile marchio di promozione turistica per Lamporecchio?
Effettivamente è un progetto a cui stiamo lavorando ed è già presente nel programma elettorale. Si tratta ad ogni modo di un processo delicato e complesso ma che spero possa diventare una realtà concreta nei prossimi anni. Il progetto conta di creare un marchio dedicato però non solo al ciclismo ma anche al cibo, che ha un’ingente rilevanza per il nostro comune.