gonews.it

Due partite tutte al femminile infiammano il Politeama di  Prato

Al Politeama Pratese, dopo dieci anni dalla prima messa in scena,  torna una famosa commedia in due atti scritta da Cristina Comencini e trasposta  anche per il cinema in un famoso film del 2009, Due partite.

Sarebbe valsa la pena vedere questa piece anche solo per l’eccezionale cast  tutto  al femminile composto da Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti e Giulia Bevilacqua. Le quattro  hanno regalato al pubblico una performance sorprendente.  Intense,  calibrate e commoventi ma all’occorrenza anche comiche, non hanno certo deluso.  Personalmente quella che ho più apprezzato è stata però Giulia Michelini, struggente e credibile in entrambi i ruoli interpretati.

Coinvolgente, ed espressiva in ogni movimento, anche solo accennato, catalizzando costantemente l’attenzione su di sé, la giovane attrice ha infatti scongiurato la noia che la quasi totale assenza di movimenti scenici  avrebbe potuto indurre.

La storia tutta al femminile, mette a confronto due generazioni di donne, madri e figlie.  Due gruppi di amiche che si confrontano sui  temi più cari all’universo femminile. L’alternanza di momenti drammatici e brillanti e i dialoghi dal ritmo incalzante conferiscono allo svolgimento della trama estrema autenticità.

Nel primo atto, ambientato negli anni sessanta, quattro amiche si incontrano settimanalmente per giocare a carte e passare il pomeriggio  a chiacchierare d’amore, sesso, figli, fedeltà… Temi cari alle donne di ogni generazione, insomma.  Il gruppo di amiche  rispecchia la società di quei tempi, dove le  donne erano madri e casalinghe, per niente indipendenti o padrone della propria vita. Una di loro (Giulia Michelini), è incinta e piena di speranze. Ma i racconti delle amiche, con situazioni ben poco felici,  la spaventano, le inducono malinconia, pianto, a tratti disperazione. Assistiamo allo sviluppo di quattro diverse storie intorno ad un tavolino. C’è la donna frustrata da un matrimonio riparatore (Caterina Guzzanti) e dalla relazione extra coniugale con un uomo che ama ma che la ha appena abbandonata. C’è la madre perfetta (Paola Minaccioni) ma purtroppo tradita e trascurata dal marito, che si crogiola nell’apparenza. C’è la pianista (Giulia Bevilacqua) che ha lasciato la carriera artistica  benché talentuosa, in favore della famiglia e del marito di cui invidia il successo che sarebbe forse potuto essere suo. A dominare il tutto il tema della maternità e dei sentimenti contrastanti che vi si legano.

Le figlie, intanto,  giocano alle signore emulando crudelmente le madri. Le vedremo in scena nel secondo atto, interpretate ancora dalle stesse attrici, a decenni di distanza. L’occasione  che le vede protagoniste è un funerale, che gli darà l’opportunità di parlare d’amore, famiglia, figli e sentimenti ma in chiave del tutto diversa, come del resto  diversa è l’epoca in cui si trovano.

Scopriamo che la figlia della pianista(Giulia Bevilacqua) ha seguito le orme del padre divenendo a sua volta una concertista famosa con poco tempo per il marito. La figlia della madre perfetta (Paola Minaccioni) non riesce ad avere bambini anche se è l’unica cosa che sembra interessarle. La figlia della donna costretta ad un matrimonio riparatore (Caterina Guzzanti) è così presa dal proprio lavoro da trascurare la propria vita familiare condannandosi a non godere la meritata serenità. La figlia della defunta (Giulia Michelini), infine,  racconta una storia di depressione,  di morte prematura e di un compagno non incline all’impegno.

Il parallelismo con le storie delle madri è palese.

Le contemporanee hanno una vita familiare più marginale e povera di quella delle rispettive genitrici ma sono anche  innegabilmente più consapevoli,  stanche e indipendenti. Bisogni e aspirazioni, invece, sono gli stessi di sempre.

Due generazioni allo specchio segnate da profonde differenze ma anche accomunate da una costante ricerca d’equilibrio e felicità.

Costruzione e decostruzione d’una identità femminile si rincorrono per quasi due imperdibili ore.

 

Cast: Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti e Giulia Bevilacqua - Regia: Paola Rota

Exit mobile version