"Il sindacato deve certo rinnovarsi per stare al passo con i tempi, ma cominciamo a sfatare due falsi miti: la Cisl in Toscana non è un sindacato in crisi e non è un sindacato di soli pensionati, lo dicono i numeri: rispetto a un anno fa abbiamo 3596 lavoratori iscritti in più (+2,73%) e il 56% dei nostri iscritti sono lavoratori attivi".
Lo ha detto il Segretario generale toscano Riccardo Cerza, intervenendo all’Assemblea organizzativa regionale della Cisl in corso oggi a Firenze ed a cui partecipa anche la Segretaria generale nazionale Annamaria Furlan.
Secondo i dati resi noti oggi, nel 2014 la Cisl in Toscana ha avuto 240.546 iscritti, dei quali 134.973 attivi e 105.573 pensionati, con una crescita di 3596 attivi (+2,73%) e una diminuzione di 921 pensionati. Guardando più indietro, da inizio secolo si nota un forte incremento degli attivi e una tenuta dei pensionati: nel 2001 attivi e pensionati si equivalevano (106.018 attivi e 105.066 pensionati); da allora gli iscritti sono cresciuti complessivamente del 14%, ma addirittura del 27% tra gli attivi.
"Questa assemblea e il percorso di riorganizzazione interna che abbiamo avviato dunque – ha spiegato Cerza – non sono il tentativo di arginare una crisi, ma la dimostrazione che la nostra è un’organizzazione viva, capace di cogliere le novità e di rimettere in discussione la propria struttura per servire meglio i propri iscritti di fronte alle nuove sfide, con un sindacato più trasparente, più snello e ancora più radicato nei posti di lavoro e nel territorio. E le nuove sfide oggi si chiamano partecipazione e nuovo modello contrattuale".
"Dobbiamo rifondare la contrattazione – ha aggiunto Cerza - spostando il baricentro dal contratto nazionale, che deve restare come punto di riferimento minimo, alla contrattazione di secondo livello, nelle aziende e, per le realtà più piccole, nel territorio.
Le differenze in questi anni sono cresciute, con i ricchi più ricchi e i poveri più poveri, la classe media che si assottiglia e i lavoratori che scivolano verso la povertà.
Per tornare a distribuire ricchezza a chi lavora e richiudere questa frattura occorre superare la contrapposizione novecentesca tra operai e padroni, che prevede sempre un vinto e un vincitore.
Dobbiamo scommettere in un sistema in cui tutti vincono, perché insieme puntano a creare ricchezza, non avendo paura quando è il caso di scambiare flessibilità con salario".
"Per questo però – ha proseguito - occorre che anche gli imprenditori cambino mentalità, aprendosi alla partecipazione, che tutti lodano in Germania, ma nessuno vuole praticare in Italia.
Una partecipazione che si fa con la presenza dei lavoratori e dei loro rappresentanti nei consigli di amministrazione e/o nei comitati di sorveglianza".
Solo così è possibile coniugare compiutamente competitività e diritti nella globalizzazione.
La Cisl è pronta a farlo, qui e subito. Chi ci sta in Toscana?"
L’incontro di oggi chiude il percorso assembleare in Toscana, che ha visto coinvolti circa 2500 delegati, impegnati in 19 assemblee territoriali e di categoria. Un percorso analogo è stato compiuto in tutta Italia e porterà alla Conferenza organizzativa e programmatica nazionale dal 16 al 19 novembre a Riccione.
In Toscana la riorganizzazione interna ha già portato a ridurre da 10 a 6 le Unioni territoriali Cisl, toccherà poi alle federazioni di categoria accorparsi per formare dei maxicomparti, mentre sarà ridotto a 3 il numero dei componenti delle segreterie, sia regionali che territoriali.
Fonte: Ufficio stampa Cisl Toscana