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Monte dei Paschi, il cda approva il rendiconto al 30 settembre. Risultato netto dei 9 mesi a 84,7 milioni di euro

Rocca Salimbeni a Siena, sede del Monte dei Paschi

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. ha esaminato ed approvato i risultati al 30 settembre del 2015.

I principali risultati consolidati di Conto Economico:

I principali risultati consolidati di Stato Patrimoniale:

I risultati di conto economico di Gruppo nei primi nove mesi del 2015

Nei primi nove mesi del 2015 il totale ricavi del Gruppo si è attestato a circa 3.384 mln di euro (+8,4% sullo stesso periodo dell’anno precedente), con un contributo del 3°Q2015 di circa 958 mln di euro in calo del 17,4% rispetto al trimestre precedente, sul quale ha inciso la contabilizzazione della perdita derivante dalla chiusura della operazione “Alexandria” (circa -130 mln di euro pre tasse). In dettaglio:

Il contributo del 3° trimestre è risultato pari a circa 569 mln di euro, in leggero aumento rispetto al trimestre precedente (+1,5%) beneficiando della completa estinzione degli NSF, avvenuta nel mese di giugno 2015, e della riduzione del passivo oneroso, a cui si è contrapposta la contrazione dei volumi e dei rendimenti degli impieghi con clientela commerciale.

-          un risultato netto dell’attività di negoziazione positivo per circa 161 mln di euro (+73 mln di euro Y/Y), riconducibile prevalentemente ai proventi della controllata MPS Capital Services, con un contributo del 3°Q2015 di circa 44 mln di euro in calo del 10,2% rispetto al trimestre precedente;

-          un risultato da cessione/riacquisto di crediti e passività/attività finanziarie disponibili per la vendita positivo per circa 9 mln di euro a fronte di circa 150 mln di euro registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Il 3° trimestre 2015 ha registrato un valore negativo per -124 mln di euro in quanto ha assorbito la perdita derivante dalla chiusura dell’operazione “Alexandria” e ha risentito dei minori risultati, rispetto al trimestre precedente, relativi alle attività di ottimizzazione del portafoglio AFS;

-          un risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value negativo per 5,6 mln di euro (-16,2 mln di euro contabilizzati al 30 settembre 2014), con un contributo del 3° trimestre positivo per 12,5 mln di euro da ricondurre prevalentemente alla riduzione di valore di alcune passività valutate al fair value.

Nei primi nove mesi del 2015 gli oneri operativi del Gruppo sono risultati pari a circa 1.967 mln di euro (-2,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), con un’incidenza del 3° trimestre di circa 656 mln di euro in linea con il livello registrato nel trimestre precedente (-0,2%).

In dettaglio:

-       le spese amministrative si sono attestate a circa 1.810 mln di euro (-2,5% Y/Y), di cui circa 602 mln di euro relativi al 3° trimestre 2015 (-0,3% Q/Q). All’interno dell’aggregato:

-       le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali si sono attestate a fine settembre 2015 a circa 157 mln di euro (-4,8% Y/Y). Il 3° trimestre, che ha inciso per circa 54 mln di euro (+1,3% Q/Q), è stato caratterizzato da una lieve crescita della componente legata alle immobilizzazioni immateriali.

Per effetto delle dinamiche sopra descritte, nei primi nove mesi del 2015 il risultato operativo Lordo del Gruppo è risultato pari a circa 1.417 mln di euro, a fronte di circa 1.102 mln di euro registrati nello stesso periodo del 2014.  Il contributo del 3° trimestre è risultato pari a circa 301 mln di euro (-40,0% rispetto al 2° trimestre 2015).

L’indice di cost/income[5] si è attestato al 58,1%.

Nei primi nove mesi del 2015 il Gruppo ha contabilizzato rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti per circa 1.414 mln di euro in calo del 42,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sul quale hanno avuto un impatto le rettifiche straordinarie relative alle esposizioni oggetto di Credit File Review nell’ambito dell’Asset Quality Review. L’importo del 3° trimestre 2015 è stato pari a circa 430 mln di euro e si è posto in calo del 16,7% rispetto al 2°Q2015 sul quale hanno per altro inciso anche gli effetti della ricalibrazione dei parametri di Probability of Default e Loss Given Default.

Il rapporto tra le rettifiche dei primi nove mesi del 2015 annualizzate ed i crediti verso clientela ha espresso un tasso di provisioning di 168bps, a fronte di un valore di 260bps registrato nello stesso periodo del 2014 (168bps il valore registrato al 30 giugno 2015).

Le rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie e altre operazioni sonorisultate negative per circa 4 mln di euro a fronte di un valore negativo per circa -59 mln di euro registrato nei primi nove mesi del 2014. Il 3° trimestre ha contribuito per -5,5 mln di euro (-12,3 mln di euro nel 2°Q2015).

Conseguentemente, il risultato operativo netto del Gruppo è risultato pari a -0,5 mln di euro (quello dei primi nove mesi del 2014 era negativo per circa -1.421 mln di euro).

Alla formazione del risultato di periodo hanno concorso:

-          accantonamenti al fondo rischi e oneri pari a circa -60 mln di euro, con un’incidenza del 3°Q2015 di circa -11 mln di euro. Si evidenzia che nel 3° trimestre sono stati contabilizzati oneri, pari a circa -55 mln di euro, derivanti dal recepimento della direttiva comunitaria 2014/49 “Deposit Guarantee Schemes Directive – DGSD”, e della direttiva 2014/59 “Bank Recovery and Resolution Directive – BRRD”. L’accantonamento si è basato essenzialmente sui depositi coperti e, nel caso del DGSD, per il 2015 è stata considerata una sola semestralità, coerentemente con gli orientamenti ad oggi noti. Sono stati altresì contabilizzati effetti positivi per oltre 50 mln di euro a seguito di rilascio di fondi stanziati a fronte di rischi che sono venuti meno o si sono manifestati in misura inferiore a quanto precedentemente previsto.

-          Utili (Perdite) da partecipazioni pari a circa 127 mln di euro, di cui 1,5 mln di euro riferiti al 3° trimestre 2015. Nel confronto Q/Q occorre tenere presente che il dato del 2° trimestre 2015 ha incluso circa 120 mln di euro relativi al risultato della cessione del 10,3% dell’interessenza detenuta nella partecipata Anima Holding S.p.A a seguito della vendita a Poste Italiane S.p.A..

-          Oneri di ristrutturazione/Oneri una tantum, pari a circa -2,8 mln di euro (di cui -2,2 mln di euro contabilizzati nel 3° trimestre 2015) relativi ad alcune risoluzioni di rapporti di lavoro.

-          Utili da cessione di investimenti, saldo positivo per circa 1,9 mln di euro a fronte di 6,8 mln di euro contabilizzati al 30 settembre 2014 relativi alla plusvalenza correlata alla cessione delle attività amministrative e di back office alla società Fruendo. Il contributo del 3°Q2015, pari a 0,9 mln di euro, si è mantenuto sostanzialmente sugli stessi livelli del trimestre precedente.

Per effetto delle dinamiche sopra evidenziate, nei primi nove mesi del 2015 il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte èrisultato pari a circa 65 mln di euro che si confronta con un valore negativo di circa -1.694 mln di euro registrato nello stesso periodo dell’anno precedente.

Le Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente sono risultate positive per circa 50 mln di euro (positive per circa 568 mln di euro quelle relative allo stesso periodo dell’anno precedente) sulle quali ha inciso principalmente il provento, pari a 80,7 mln di euro, relativo all’ACE (“Aiuto alla Crescita Economica” di cui all’art. 1 del D.L. 201/2011) maturato al 30 settembre 2015 nonché l’effetto della parziale detassazione (95%) della plusvalenza realizzata dalla Capogruppo per effetto della cessione a Poste Italiane, in regime pex, della partecipazione detenuta in Anima Holding.

Considerando gli effetti netti della PPA (circa -30 mln di euro) e l’utile di pertinenza di terzi (-1,3 mln di euro), l’utile del Gruppo dei primi nove mesi del 2015 è stato pari a 84,7 mln di euro a fronte di una perdita di circa -1.150 mln di euro registrata al 30 settembre 2014. Il contributo del 3° trimestre 2015 è stato negativo per circa 109 mln di euro, in quanto risente della chiusura della operazione “Alexandria” per circa 88 mln di euro netti.

Gli aggregati patrimoniali di Gruppo nel terzo trimestre 2015

Al 30 settembre 2015 i volumi di raccolta complessiva del Gruppo si sono attestati a circa 231 mld di euro (- 0,7% sul 31 dicembre 2014), con una ricomposizione delle masse verso forme di risparmio gestito. Nel 3° trimestre l’aggregato ha registrato una contrazione delle masse (-1,6%) riconducibile alla dinamica in calo della raccolta diretta, mentre si è mantenuta stabile la componente indiretta.

In maggiore dettaglio:

-          la raccolta diretta, pari a circa 123 mld di euro, è stata in flessione rispetto al 1° semestre (-2,8%), registrando una contrazione dei pronti contro termine (-4,5 mld di euro; -25,9%), da mettere principalmente in relazione alla chiusura dell’operazione “Alexandria” (che ha inciso per oltre -3 mld di euro) e delle obbligazioni (-0,6 mld di euro; -1,8%) per effetto della maturazione delle scadenze. Sono risultate, invece, in crescita le componenti di raccolta commerciale con ulteriore ripresa dei conti correnti (+0,5%) e lo sviluppo dei depositi vincolati (+5,6%). In aumento anche le “Altre forme di Raccolta Diretta” (+6,4%).

Nel confronto con il 31 dicembre 2014, la raccolta diretta si è presentata in calo del 2,8%. La netta flessione dei PCT (-8 mld di euro circa) e delle obbligazioni (-0,8 mld di euro) è stata parzialmente attenuata dalla crescita dei depositi vincolati (+3,1 mld di euro) e dei conti correnti (+2,5 mld di euro).

La quota di mercato[6] del Gruppo pari a 4,78% (dato aggiornato a luglio 2015) si è posta in crescita da inizio anno (+29 bps).

Alla fine del 3° trimestre 2015 i volumi di raccolta indiretta del Gruppo sono risultati pari a circa 108 mld di euro, sostanzialmente in linea con il saldo registrato al 30 Giugno 2015 (-0,2% Q/Q; +1,8% la crescita sul 31 dicembre 2014). In dettaglio:

-       Il risparmio gestito ha chiuso il 3° trimestre con volumi pari a circa 55 mld di euro, confermandosi sostanzialmente sugli stessi livelli di fine giugno (-0,5%) ma in aumento del 6,2% rispetto al valore registrato a fine 2014. All’interno dell’aggregato si evidenziano:

ü  i fondi comuni di investimento e sicav, sono stati pari a circa 25 mld di euro, in leggera flessione sul trimestre di -0,8% (+12,9% sul 31 dicembre 2014), per effetto di flussi netti del periodo positivi per circa 0,6 mld di euro, più che compensati da un effetto mercato negativo;

ü  le gestioni patrimoniali, sono state superiori a 6 mld di euro, stabili su giugno 2015 (+0,4%; +1,7% l’aumento dei volumi rispetto al 31 dicembre 2014);

ü  la componente assicurativa, pari a circa 24 mld di euro, si è confermata sui livelli di giugno (-0,3%; +1,1% sul 31 dicembre 2014) risentendo anche in questo caso di un effetto di mercato negativo. La raccolta premi del 3° trimestre, sostenuta in particolare dai prodotti Unit Linked, è risultata pari a circa 1,1 mld di euro in flessione rispetto ai risultati conseguiti nel trimestre precedente scontando la stagionalità.

-       Le consistenze del risparmio amministrato, pari a circa 53 mld di euro, sono risultate sostanzialmente invariate rispetto al 30 giugno 2015 (-2,3% sul 31 dicembre 2014).

Al 30 settembre 2015 i crediti verso la clientela del Gruppo si sono attestati a circa 113 mld di euro, in flessione sia rispetto al 30 giugno 2015 (-4,2%) sia rispetto a fine 2014 (-6,0%).

Il confronto con il 31 dicembre 2014 ha evidenziato una flessione delle masse di circa 7,2 mld di euro (-6,0%) su cui ha inciso anche la chiusura dell’operazione “Alexandria”. In particolare si sono ridotti gli altri finanziamenti (-18,6%), i pronti contro termine (-15,3%), i conti correnti (-8,5%) ed i mutui (-3,4%), mentre sono aumentati del 5,4% i crediti deteriorati (che sono cresciuti anche trimestre su trimestre).

La riduzione dell’aggregato nel 3° trimestre, pari a -4,9 mld di euro, è da ricondursi principalmente alla chiusura della operazione “Alexandria” con impatti sugli aggregati altri finanziamenti e pronti contro termine che sono diminuiti complessivamente di circa 4 mld di euro. In calo anche il comparto mutui (-1 mld di euro rispetto al 30 giugno 2015). Al netto dell’effetto “Alexandria” i crediti verso la clientela hanno registrato una lieve diminuzione pari allo 0,8% Q/Q.

La quota di mercato del Gruppo, calcolata al netto dei PCT con controparti istituzionali, è risultata pari al 7,03% (ultimo aggiornamento disponibile luglio 2015) sostanzialmente stabile rispetto a dicembre 2014 e in linea con il dato di marzo 2015.

L’aggregato è stato sostenuto nei primi nove mesi dell’anno da nuove erogazioni sul comparto a medio-termine in crescita di oltre 3 mld di euro rispetto a settembre 2014, che hanno riguardato sia le famiglie (+0,7 mld di euro), sia le aziende (+2,3 mld di euro). Tale dinamica ha consentito di rallentare la contrazione degli impieghi commerciali, ma non è risultata tale da compensare gli stock in scadenza (valori che includono anche il programmato “run off” sull’incorporata Consum.it).

Al 30 settembre 2015 il Gruppo ha registrato un’esposizione netta in termini di crediti deteriorati pari a circa 24,4 mld di euro, in crescita del 5,4% sul 31 dicembre 2014. All’interno dell’aggregato, nel trimestre sono aumentate del 4,7% le sofferenze, dello 0,8% le inadempienze probabili e del 6,1% le esposizioni scadute e sconfinanti deteriorate.

Nel corso dei primi mesi dell’anno 2015, l’Autorità di Vigilanza ha condotto una verifica sulle esposizioni creditizie del Gruppo relative ai portafogli Residential Real Estate (29,8 mld di euro), Institutional (1,7 mld di euro), Project Finance (1,8 mld di euro) e Shipping (1,3 mld di euro), pari complessivamente a circa il 23% dei crediti verso clientela e l’8% del loro deteriorato. Tali portafogli erano stati esclusi dalla precedente verifica condotta nell’esercizio 2014.

Nel resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2015 sono stati sostanzialmente recepiti gli effetti della Credit File Review (CFR), pari a circa 41 mln di euro. Per quanto attiene le proiezioni statistiche della CFR e le collettive, il cui importo complessivo è risultato pari a circa 150 mln di euro, si segnala che al 30 settembre sul medesimo portafoglio sono state registrate rettifiche aggiuntive di ca. 67 mln di euro.

Al 30 settembre 2015, la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 48,6% in riduzione di 13bps rispetto al 30 giugno 2015.

Al 30 settembre 2015 il portafoglio titoli e derivati del Gruppo è risultato pari a circa 32 mld di euro, in aumento di circa 0,8 mld di euro rispetto al 30 giugno 2015. Nel 3° trimestre il portafoglio Held For Trading è cresciuto di circa 1 mld di euro grazie soprattutto all’attività della controllata MPS Capital Services. Sostanzialmente stabile, invece, il portafoglio Available For Sales (-0,1 mld di euro) al cui interno si evidenzia la riduzione del portafoglio per la chiusura dell’operazione “Alexandria” per circa - 4,2 mld di Euro e l’acquisizione da Nomura di un portafoglio composto prevalentemente da BTP in asset swap di durata finanziaria medio lunga per complessivi circa 3,4 mld di euro. Il portafoglio dei titoli obbligazionari iscritti tra i crediti (L&R) si è ridotto di 0,1 mld di euro.

Al 30 settembre 2015 la posizione interbancaria netta del Gruppo si è attestata a 11,4 mld di euro in raccolta, in miglioramento di 8,6 mld di euro rispetto a fine anno 2014 e in calo di circa 0,9 mld di euro nel trimestre.

Al 30 settembre 2015 la posizione di liquidità operativa ha presentato un livello di counterbalancing capacity non impegnata pari a circa 24 mld di euro, in aumento di circa 4 mld di euro rispetto al valore registrato a fine giugno 2015 (+8 mld di euro rispetto al 31 dicembre 2014).

 

Al 30 settembre 2015 il patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi èrisultato pari a circa 9,9 mld di euro (+3,9 mld di euro rispetto al 31 dicembre 2014), con una crescita trimestrale di circa 0,5 mld di euro, riconducibile alla riserva da valutazione su cui ha inciso anche la chiusura anticipata dell’operazione “Alexandria”.

I ratios patrimoniali al 30 settembre 2015 sono risultati in crescita rispetto al 30 giugno 2015 con il Common Equity Tier 1 su base transitional al 12%. Il CET1 è stato pari a 8.863 mln di euro e il Tier 1 è stato pari a 9.462 mln di euro. Rispetto al 30 giugno 2015, l’incremento del CET1 (+576 mln di euro) e del Tier 1 (+617 mln di euro) è riconducibile, in positivo, principalmente a:

-         aumento di capitale dedicato al MEF a fronte del pagamento della cedola dei Nuovi Strumenti Finanziari, maturata nel 2014;

-         chiusura della transazione Alexandria con la controparte Nomura, incluso il beneficio dell’eliminazione della deduzione della riserva afs negativa associata.

In negativo ha agito in particolare la perdita registrata nel trimestre al netto di quella generata dal closing della transazione Alexandria.

Gli RWA, pari a 73.976 mln di euro, sono risultati complessivamente in calo di circa 1.400 mln di euro prevalentemente per la contrazione del rischio di credito e controparte, sia per l’evoluzione del portafoglio performing che per la chiusura della transazione Alexandria.

In relazione ai grandi rischi, si segnala che il Gruppo al 30 settembre 2015 non presenta situazioni di superamento dei limiti regolamentari (25% dei fondi propri). Con particolare riferimento alla controparte Nomura, il rientro nei limiti regolamentari è principalmente imputabile alla chiusura anticipata dell’operazione “Alexandria”.

Fonte: Banca Monte dei Paschi di Siena SpA - Relazioni Media

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