“L’idea di partire da Langer e da Berlinguer risponde alla necessità di costruire le basi ideali di nuova Sinistra. Una Sinistra che attraverso una politica ecologista e del lavoro, basata sullo sviluppo sostenibile e sull’accoglienza, sia in grado di opporsi alla politica fondata sulle passioni negative e sulla rabbia che oggi sembra prevalere. Alla paura e al tentativo di scaricare sui più deboli i disagi ed i problemi sociali, noi vogliamo contrapporre un agire politico e sociale che privilegia i diritti e che sia capace di diventare forza di governo”.
Così il consigliere Tommaso Fattori si è espresso intervenendo alla presentazione del libro “Langer, la conversione ecologica” curato dal deputato Giulio Marcon alla presenza dell’autore e del consigliere regionale Paolo Sarti, cui sono state affidate le conclusioni.
Al dibattito, coordinato dall’ex consigliere Mauro Romanelli, hanno partecipato la deputata Marisa Nicchi e gli ex consiglieri regionali Daniela Lastri e Monica Sgherri. Sono inoltre intervenutiSimone Oggionni e Marco Furfaro, due giovani politici di livello nazionale.
La presentazione del libro è divenuta l’occasione, mettendo a confronto ed intrecciando le esperienze politiche di Alexander Langer ed Enrico Berlinguer, per fare il punto sul passato e sul futuro della Sinistra italiana. E se il nome di Berlinguer, leader del Pci tra la fine degli anni Settanta ed i primi anni Ottanta, è in Italia universalmente conosciuto, meno noto è il nome di Langer, in origine esponente di Lotta Continua, che negli anni Ottanta fu tra i fondatori del movimento dei Verdi italiani.
Sarti, chiudendo i lavori, ha sottolineato che “con l’iniziativa odierna si è inteso ragionare su come lavoro e beni comuni, sviluppo e difesa dell’ambiente, possono superare la tradizionale contrapposizione che li ha sempre contraddistinti e trovare una sintesi, non solo possibile ma anche necessaria, in quel filone della Sinistra italiana che, giustamente, non sottometteva lo sviluppo alla qualità sociale del lavoro, ragionando sui suoi fini, sui limiti della vendibilità della forza lavoro e sulla compatibilità con la sostenibilità ambientale e della vita stessa”.
Nel corso del dibattito, grazie alla trama indicata da Romanelli e grazie al contributo portato da Marcon, autore del libro su Langer la cui presentazione era all’ordine del giorno, si è evidenziato che di fronte a una crisi economica globale che dura da sette anni e ai rischi dei cambiamenti climatici sul pianeta, le critiche di Langer a un modello energivoro ed onnivoro e le sue proposte di una conversione ecologica dell’economia sono più che mai di grande attualità.
Il libro di Marcon, detto per inciso, raccoglie alcuni dei principali scritti con i quali Langer propose il tema della via ecologica allo sviluppo per criticare il paradigma della crescita e dell’economia consumistica. E lo stesso Marcon, lo scorso anno, è stato autore del volume “Berlinguer, l’austerità giusta”.
Grazie agli interventi della deputata Nicchi e delle ex consigliere regionali Sgherri e Lastri, coniugando Langer e Berlinguer, si è detto che se la tradizione della Sinistra trova in Berlinguer un’incarnazione coerente, in Langer incappa nel precursore dei temi del limite dello sviluppo e della necessità di ribaltare il paradigma della crescita a tutti i costi e dell’economia capitalista e consumistica.
Nel corso del dibattito si è ricordato che Langer si tolse la vita a Firenze nel luglio 1995 all’età di 49 anni. E che egli fu all’interno di quella corrente di pensiero politico, economico e sociale, che va sotto il nome di filosofia della decrescita, ossia della necessità di una riduzione controllata, selettiva e volontaria della produzione economica e dei consumi, con l’obiettivo di stabilire relazioni di equilibrio ecologico fra l’uomo e la natura, nonché di equità fra gli esseri umani stessi.
“Sono temi e riflessioni fondamentali e soprattutto di grande attualità se pensiamo al lungo periodo di crisi economica che abbiamo vissuto e in cui siamo ancora immersi e che ci interrogano seriamente su un cambiamento di paradigma rispetto al passato”, ha aggiunto Sarti. “Le mie, più che delle classiche conclusioni, vogliono essere un impegno perché quanto discusso oggi non resti circoscritto a questo nostro evento ma possa essere trasformato in atti, iniziative politico-istituzionali in grado di arricchire le politiche da svolgere in Toscana”. (mc)
Fonte: Toscana Cosniglio Regionale