Quindici proiezioni più due documentari per una rassegna che si è articolata in due ‘atti’: la prima parte al cinema Scipione Ammirato di Montaione e l’altra al teatro Gat di Castelnuovo d’Elsa. Un grande omaggio al cinema dei fratelli Taviani che ha lasciato di stucco gli stessi protagonisti, Vittorio e Paolo, che in occasione della consegna del Giglio d’Oro – settima edizione del premio istituto nel 2011 dal Comune di Castelfiorentino e il circolo del cinema ‘Angelo Azzurro’ – non hanno risparmiato complimenti agli organizzatori.
«Ringrazio tutti i presenti - ha sottolineato Paolo Taviani, anche a nome del fratello Vittorio assente a causa di un incidente – il sindaco, l’illustre critico cinematografico Tullio Masoni, ma i miei più sinceri ringraziamenti vanno al direttore artistico Jaurès Baldeschi. Sono impressionato dalla cura e dal dettaglio adoperati per questo tributo alla nostra carriera. In questa sala vedo molti manifesti dei nostri film, addirittura alcuni che non avevo mai visto. Per tutto questo ringrazio Jaurès, una persona speciale, che crede nella cultura di questo paese e nella forza del cinema».
Baldeschi, è stata una lunga ‘maratona’ ma alla fine ripagata dagli elogi degli stessi protagonisti…
“I complimenti ricevuti durante la cerimonia di premiazione, ma prima ancora al telefono dopo che i registi avevano letto la pubblicazione ‘Sotto il segno dei Taviani. I film: 1962-2014’ che accompagnava la rassegna, mi hanno fatto molto piacere. Altrettanto bello è stato constatare che c’è ancora un pubblico, seppure ristretto, che ama, apprezza e chiede il cinema di qualità”.
Possiamo fare un bilancio della rassegna?
“La media alle proiezioni dei film dei Taviani è stata di 20/22 persone, con una punta di 48 l’ultima sera con la proiezione di ‘Cesare deve Morire’. Per il tipo di scelta che come circolo Angelo Azzurro abbiamo sempre portato avanti sono numeri molto buoni. E’ facile riempire la sala con film commerciali, ma noi abbiamo sempre rifiutato questo tipo di prodotto. Non ci interessa ‘fare cassa’, la nostra funzione è un’altra: quella di promuovere e divulgare la cultura attraverso il cinema di qualità. Vogliamo contribuire a formare lo spettatore, farlo riflettere e creare momenti di discussione, come molte volte è accaduto in sala grazie anche alla presenza di vari critici cinematografici”.
Qualche anticipazione sulla ottava edizione del Giglio d’Oro?
“Ettore Scola o Ermanno Olmi potrebbero essere due altri maestri da celebrare. Dal 2001 ad oggi abbiamo reso omaggio e portato a Castelfiorentino, grazie a questo premio, registi del calibro di Mario Monicelli, Gillo Pontecorvo, Giuseppe Ferrara, Gianni Amelio, Carlo Lizzani, Marco Bellocchio e quest’anno i fratelli Taviani”.
Quali sono i prossimi impegni del circolo del cinema ‘Angelo Azzurro’?
“Riprenderemo la normale programmazione al cinema di Montaione, con film recenti ma accuratamente selezionati, da ‘Youth-La Giovinezza’ di Paolo Sorrentino al ‘Il giovane favoloso’ incentrato sulla vita di Giacomo Leopardi a ‘Il Racconto dei racconti’ e ‘Anime nere’. Tra la fine dell’anno e l’inizio del 2016 proporremo una mini rassegna dei film del regista giapponese Yasujirō Ozu, in lingua originale sottotitolati in italiano. Il prossimo anno, però, sarà anche il 50° anniversario dell’alluvione e sarà l’occasione per riproporre il filmato che io stesso girai nel 1966.
Avevo 23 anni e con una cinepresa 8 mm filmai quella che è poi passata alla storia come la «grande alluvione». Il materiale, selezionato e montato, è diventato un documentario di un’ora che è stato mostrato alla comunità castellana nel 2006, per il 40˚ anniversario. Dopo un accurato restauro sarà di nuovo proiettato nel 2016, 50 anni dopo”.

Fonte: Circolo del cinema 'Angelo Azzurro'