"Non abbiamo rubato nessun libro, li abbiamo spostati per fare un aperitivo". Si difendono così gli studenti dopo che ieri la Digos ha fatto irruzione nell'edificio occupato Ex Gea usato come deposito dall'Università di Pisa. "Nessuno ci ha notificato alcun atto ufficiale di denuncia o di sottrazione di libri - continuano gli studenti - e in tre giorni di occupazione non abbiamo visto alcun movimento di carico o scarico di volumi da parte di nessuno".
Gli universitari hanno da ieri notte occupato la Facoltà di Lettere in segno di protesta ed hanno annunciato un corteo per il centro cittadino per le ore 15. "Chiediamo le dimissioni del rettore Massimo Augello e del funzionario dell'economato Federico Massantini", hanno concluso gli studenti.
L'ateneo: "La denuncia dopo ripetuti furti"
"L'Ateneo si è limitato a segnalare il fatto agli organi competenti a fronte a ripetute segnalazioni che denunciavano la sottrazione di libri dal magazzino presente nel complesso e all'evidenza che tali comportamenti erano ancora in corso, l'Università ha provveduto ad allertare il 113". In una nota l'Ateneo risponde così agli studenti che avevano occupato l'ex Gea circa il "furto di libri" a loro attribuito. Alla chiamata del 113 ha fatto seguito l'irruzione da parte della Digos. Un agente di questi ha estratto la pistola.
"Non appena venuto a conoscenza del precipitare della situazione - continua la nota - il rettore ha contattato il questore ed ha invitato due dei suoi prorettori a recarsi presso l'ex Gea per cercare di evitare ulteriori degenerazioni". La presenza dei libri all'interno del complesso ex Gea è dovuta al fatto che tale sede è utilizzata come magazzino della Pisa University Press, la casa editrice dell'Ateneo, con una regolare movimentazione tipica dell'attività di un'azienda di questo tipo. Una parte minoritaria dei volumi è invece di proprietà della Regione Toscana ed è in attesa di riconsegna.
"Non c'è, dunque, alcun mistero sulle migliaia di testi presenti nella sede dell'ex Gea - conclude la nota -, dove vi è un magazzino in piena funzione e non "un deposito clandestino di libri in condizioni di abbandono".
Sel interroga Alfano
"Guardando i video dell'episodio si può solo dire che ha dell'incredibile quanto accaduto ieri agli studenti universitari di Pisa, che hanno visto entrare le forze dell'ordine, addirittura con 'pistole alla mano', a sgomberare un locale occupato, pur sapendo che si trattava dell'ultimo giorno di occupazione". Lo afferma il coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, Nicola Fratoianni. "Gli studenti - prosegue l'esponente di Sel - avevano occupato martedì scorso i locali dell'exGea, per protestare nei confronti dell'amministrazione universitaria che tiene in stato di abbandono il luogo, e anche in segno di protesta per le nuove norme capestro sull'Isee decise dal governo, che taglieranno ulteriormente borse di studio ad aventi diritto. Oggi sarebbero usciti. Ma ecco all'improvviso la risposta con un'azione di forza, armi alla mano, che da quanto appare nei video e' assolutamente ingiustificata, e al di fuori di ogni protocollo regolamentare sulla gestione dell'ordine pubblico. E' evidente che a questo punto il ministro dell'Interno Alfano - conclude Fratoianni - dovrà rispondere in Parlamento all'interrogazione che Sinistra Ecologia Liberta' ha presentato e chiarire fino in fondo la vicenda che poteva avere conseguenze tragiche".
La nota di Progetto Rebeldia
Giovedì 22 ottobre è avvenuto lo sgombero del Polo universitario Ex-Gea, spazio occupato il 20 ottobre da un corteo nato da una partecipata assemblea di Ateneo.ll reparto della Digos è entrata all’interno dello spazio con il capo della Digos con la pistola tenuta ingiustificabilmente in mano, eseguendo lo sgombero con metodi che hanno travalicato in maniera inaudita l'uso della forza.
A Pisa la situazione è questa: Pistole e repressione contro gli studenti e tappeti rossi – sia da parte dell'amministrazione comunale che da parte del rettore Augello - per i grandi gruppi del mattone. Due pesi e due misure: Violenza contro gli studenti e gregaria accondiscendenza con il cemento della speculazione edilizia.
Come Progetto Rebeldia esprimiamo forte e incondizionata solidarietà con gli studenti che hanno condotto l'occupazione. Pochi mesi fa infatti, proprio con una conferenza stampa davanti all'immobile dell'università, avevamo denunciato l'operazione speculativa che l'amministrazione universitaria sta concertando sull'area dell'Ex-Gea, per consentire al costruttore Madonna di realizzare lì delle nuove residenze. Di fronte ad una crisi che morde ferocemente, siamo in presenza di un'assordante assenza di risposte adeguate per il welfare studentesco e di tutta la città.
E’ evidente a livello nazionale il progetto del Partito della Nazione di Renzi: da Roma a Bologna, le risposte sul patrimonio edilizio abbandonato vengono date esercitando la repressione di una violenza illegittima.
Rebeldia, con una forte connessione sentimentale, rivendica il fatto di essere nata nel 2003, proprio con l'occupazione dell'EX-GEA, spazio che ha autogestito rendendolo vivo e attraversabile da tutta la città. Fin da quella occupazione Rebeldia ha conosciuto solo sgomberi e repressione, nonostante i problemi della città di Pisa rimangano gli stessi, oggi come allora.
Le responsabilità sui fatti di ieri non riguardano solo la gestione dell'ordine pubblico da parte delle forze dell'ordine. Pesantissime sono le responsabilità politiche dell'amministrazione universitaria: doppiamente colpevole. Colpevole di lasciare il patrimonio pubblico in questo stato, colpevole di aver trasformato una richiesta politica in problema di ordine pubblico senza dare risposte nel merito delle questione poste. Per questo, come Progetto Rebeldia, chiediamo le dimissioni del Rettore Massimo Augello e la immediata rimozione dal loro ruolo del questore Francini e del capo della Digos Rainone.
Questo clima in città è inaccettabile. Alle denunce del degrado e dell'abbandono del patrimonio pubblico e privato da parti dei movimenti si perpetra all'altro in sgomberi e repressione per chi cerca di recuperare e riqualificare spazi.
Progetto Rebeldia
La nota di Sel Pisa
Nella giornata di giovedì 22 ottobre la DIGOS ha svolto un'operazione di polizia giudiziaria all'interno dell'Università di Pisa: presso il polo ex GEA, occupato dal 21 ottobre da studenti universitari, erano infatti stoccati decine di scatole di libri della Pisa University Press, casa editrice ufficiale di Ateneo dopo il fallimento della PLUS. L'operazione di polizia ha consistito nello sgombero "armi in pugno" e nella denuncia a piede libero di alcuni studenti. Sinistra Ecologia e Libertà chiede formalmente che il Rettorato chiarisca a livello pubblico le ragioni per cui l'amministrazione universitaria ha consentito il blitz senza avviare alcuna trattativa politica con gli occupanti.
Qualora, come pare emergere da dichiarazioni a mezzo stampa, alcuni studenti avessero cominciato a portare fuori dal polo ex GEA alcune scatole di libri, è necessario ristabilire la verità dei fatti e comprendere perché un polo universitario in disuso sia stato adibito a mero deposito di stoccaggio a beneficio della PUP: ecco perché il parlamentare e coordinatore nazionale SEL Nicola Fratoianni ha presentato un'interrogazione urgente al ministro dell'Interno. Bisogna dire con chiarezza che Pisa non è il Far West ed esistono responsabilità, da parte dell'amministrazione universitaria e della Questura, che vanno chiarite in sede pubblica. La comunità accademica e la città meritano risposte e verità, non repressione pura e semplice.
Sinistra Ecologia e Libertà - Pisa Città