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CasaPound e gli immigrati: uno striscione sull'edificio abbandonato del Consorzio Etruria

Trasmettiamo documentazione fotografica dell’azione, condotta da CasaPound Italia Toscana, nella notte appena trascorsa, a San Miniato Basso, quando abbiamo fissato allo scheletro di edificio, abbandonato dal Consorzio Etruria di fronte alla Casa Culturale, un grande striscione di denuncia delle amministrazioni locali che si occupano a tempo pieno degli immigrati clandestini, consegnando invece agli Italiani un territorio devastato, e sperperando risorse tanto più preziose in considerazione della gravissima crisi economica.

L'appoggio di Sovranità Pisa

Ieri notte i militanti di CasaPound Italia hanno effettuato un’azione eclatante di denuncia, esponendo un grande striscione sul “Mostro di San Miniato Basso”, l’edificio abbandonato nei pressi della Casa Culturale, costosissimo scheletro edilizio già oggetto dell’attacco condotto da Sovranità Pisa con comunicati ed una mostra fotografica tenuta lo scorso 26 Settembre al mercato di Ponte a Egola.

“Questa azione è sacrosanta – afferma il responsabile di Sovranità Pisa, Matteo Pacini – bene hanno fatto i ragazzi di CasaPound a continuare la protesta contro l’arrogante negligenza delle istituzioni del territorio nei confronti dei cittadini, che vedono il loro benessere sempre più a rischio a fronte di vergognosi sperperi di denaro pubblico”.

“Sovranità Pisa nei mesi si è resa protagonista di numerose azioni di denuncia culminate con una mostra fotografica che ha suscitato l’indignazione di numerosi abitanti del posto, grazie ai quali abbiamo potuto raccogliere più di 200 firme contro i disastri edilizi del PD”, continua Pacini.

“Le nostra richieste a riguardo sono chiare – afferma Francesco Meneguzzo, ricercatore Cnr ed esponente locale di Sovranità – l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulle responsabilità per i disastri edilizi ed economici di San Miniato Basso e di San Donato, il trasferimento dei progetti della nuova iper-Coop e del magazzino Penny Market sull’area dell’Interporto di San Donato, che non siano accolti altri immigrati clandestini, tanto meno siano loro destinate altre risorse, e che siano espulsi quelli già presenti”.

“Lo slogan usato per l’azione spiega bene la natura dei provvedimenti portati avanti dalle amministrazioni locali a guida Pd sostenute da finte opposizioni: da una parte i corsi di formazione gratis per gli immigrati clandestini patrocinati dai comuni del comprensorio, l’ultimo quello organizzato dal Movimento Shalom al centro di numerose polemiche, mentre agli italiani – conclude Pacini – sono offerti edifici abbandonati a spese loro”.

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