“Vedere le cose, in qualche modo toccarle con mano, aiuta a capire le tante problematiche della laguna e quanto ė eterogenea la gestione e le attività al contorno, da quella turistica a quella ittica.
Il nostro compito è quello di dare un contributo rispetto ad un nuovo modello di gestione, una chiarezza nelle competenze, una definizione delle priorità che valga per l'ordinario e, con un protocollo di intervento, nelle situazioni di emergenza".
Questo il commento a caldo del presidente della commissione Ambiente in Consiglio regionale Stefano Baccelli (Pd), nel corso del sopralluogo agli impianti delle Peschiere di Ansedonia.
"Mi pare - ha aggiunto riprendendo le parole del sindaco di Orbetello Monica Paffetti - che il ruolo del comune sia certamente cruciale ma da solo, rispetto ad un gioco di squadra che non si è effettivamente formalizzato, ha delle difficoltà a gestire la complessità della laguna".
Il presidente ė intervenuto anche in merito al sostegno ai lavoratori ricordando "l'atto formale di calamità naturale". In tema di "crediti e di indennizzo", "Non è cosa su cui la commissione può intervenire ma svolgeremo un ruolo doveroso di pressione politica perché ci siano delle risposte concrete" ha dichiarato.
"Essere qui, vedere da vicino e confrontarci sul campo ė la conferma di quanto sia fondamentale toccare con mano le situazioni.
Questa visita ė un ulteriore passaggio dell'indagine conoscitiva che come commissione stiamo portando avanti", perché permette la raccolta di nuovi elementi di conoscenza anche sul pregio naturalistico delle laguna" ha commentato il coordinatore del gruppo di lavoro Francesco Gazzetti (Pd).
"Credo che questa mattinata dia ulteriore slancio al nostro lavoro. Ci fa capire quali sono le questioni da affrontare anche in fase di prevenzione. Ci interessa portare un contributo importante in questo senso, uscendo anche da aspetti di emergenzialità".
"Ho visto un po' più di vita rispetto alla visita che ho fatto a fine luglio" ha commentato Giovanni Donzelli (Fdi) osservando come la "laguna provi a resistere.
Le istituzioni non devono però commettere quegli errori che hanno permesso questa battuta di arresto nella vitalità della laguna". "Non credo troppo alla casualità o alla calamità naturale" ha aggiunto.
"Qui ci sono dei gravi errori umani. Questa inchiesta di commissione deve andare fino in fondo per capire chi ha sbagliato e perché".
"Manca un piano di gestione dell'ordinario e dello straordinario. Ė come se ci si muovesse un po' a vista" ha osservato il vicepresidente della commissione Giacomo Giannarelli (M5S).
"Dovremo accertare alcuni aspetti ma anche lavorare perché una situazione simile non accada più".
Sul tema della gestione il vicepresidente ha chiarito che "Non abbiamo bisogno di altre strutture o consorzi, come l'Ato che andrebbero aboliti.
Abbiamo invece bisogno di sburocratizzare, di snellire le procedure e di fare chiarezza: chi deve fare cosa, come e con che soldi".
"Tutto è successo in 30 minuti. Tra le 4 e le 5 di mattina. Chi ha ipotizzato che potevamo lasciare andare il pesce in mare, non ha considerato che invece che le sponde della laguna poteva essere invasa la spiaggia. In ogni caso niente ė uscito da qui: nè un filo d'erba nè pesce morto.
Abbiamo recuperato 126 tonnellate, tutte a mano, circoscrivendo l'area con reti e lavorando senza sosta per tre giorni e tre notti".
Lo ha dichiarato Pier Luigi Piro, presidente della cooperativa pescatori di Orbetello nel corso del sopralluogo.
"Cenni di vita - ha detto Piro - ce ne sono ma non siamo ancora in grado di fare stime precise". Il presidente, incalzato da alcune domande dei commissari, ha precisato che "rispetto all'anno scorso si ė invertito il flusso di pompaggio.
La decisione è stata presa per le particolari condizioni climatiche che si stavano registrando". In tutti i casi ha osservato Massimo Guerrieri presidente Cirspe (centro italiano ricerca studi per la pesca) la "differenza di temperatura tra l'acqua del mare e la laguna era di circa due gradi.
Anche se fossimo riusciti a fare un ricambio completo, avremmo innalzato di solo un grado".
Nonostante il difficile è immediato lavoro svolto per scongiurare "anche danni ambientali", il disastro del luglio scorso ha colpito duramente l'economia della laguna.
Secondo quanto emerso nel corso della visita, "è andato perduto circa il 75 per cento del prodotto per il 2015, il 10 per cento del 2016.
Aspettiamo i primi freddi, quando il pesce cerca la laguna - ha detto Piro - per capire l'evoluzione delle cose".
Al sopralluogo hanno partecipato anche i consiglieri Lucia De Robertis (Pd), Tommaso Fattori (Sì), Leonardo Marras (Pd), Elisabetta Meucci (Pd) e Maria Sargentini direttore generale di Arpat.
LAGUNA, SEDUTA APERTA: LE RICHIESTE DEL TERRITORIO
“Il nostro interesse per la Laguna è masssimo. La seduta pubblica e il sopralluogo ne sono una dimostrazione, ma il lavoro non finisce qui. Oggi ascoltiamo i rappresentanti delle categorie economiche, successivamente avremo modo di audire le istituzioni sempre nel solco di quel percorso di attenzione e di indagine che abbiamo, sin da subito, dimostrato per questo territorio”. Lo ha dichiarato il presidente della commissione Ambiente in Consiglio regionale Stefano Baccelli (Pd) nel corso della seduta aperta svoltasi nella sala consiliare del Comune di Orbetello, dopo il sopralluogo della mattina alle peschiere di Ansedonia.
“Sono molto soddisfatto – ha continuato il presidente – del livello di approfondimento raggiunto oggi”. “Credo siano emersi forti alcuni aspetti che come commissione porteremo avanti: la necessità scientifica di conoscere oggi l’habitat del territorio, l'urgenza di una cabina di regia per capire anche le responsabilità passate. Soprattutto - ha concluso – dobbiamo realizzare un nuovo modello di gestione della laguna più chiaro nelle competenze e nelle responsabilità, che abbia come interlocutore privilegiato il Comune, ma che non lo lasci solo, in particolare durante le emergenze, a svolgere un ruolo così gravoso e complesso. Insomma occorre formalizzare un gioco di squadra ben definito ed efficiente”.
La seduta è stata aperta dai ringraziamenti del sindaco Monica Paffetti, che ha rilevato come la laguna “ha bisogno di aiuto e di maggiori attenzioni. Dopo 18 anni di commissariamento ordinario, un piano di gestione ė fondamentale. Ben vengano iniziative sul campo come queste che possono dare il senso di quanto è successo e di quello che occorre fare. Noi siamo protagonisti delle problematiche della laguna. Da soli, però, non possiamo farcela”.
Da tutti i soggetti auditi è emersa chiara la necessità di “risposte concrete”.
“Grazie dell’ascolto ma abbiamo bisogno di sapere che siamo davvero fuori dall’emergenza” è stato il commento di rappresentanti Confcommercio.
“Dopo 20 anni di commissariamento e 100 milioni spesi, pensavamo di aver fatto tutto quanto utile a scongiurare situazioni come quella accaduta a luglio. Non possiamo continuare a vivere sotto emergenza ed in balia del meteo”, hanno dichiarato esponenti di Confesercenti.
Da Cna ė arrivata la considerazione che vicende come quella dell’estate scorsa “non sono prevedibili ma con un corretto lavoro di prevenzione se ne possono mitigare gli effetti”.
Di “futuro” e di “prospettive” ha parlato Confartigianato. “Vorremmo che l'incontro di oggi fornisse risposte certe ai lavoratori così duramente colpiti”.
Per Api (Associazione piscicoltori italiani) “È mancato il piano di emergenza”. “La gestione delle acque della laguna ha dimostrato che l’anello debole ė Ansedonia. La responsabilità va vista e individuata in un contesto più ampio”.
Il vicepresidente della commissione Giacomo Giannarelli (M5S) ha osservato come sia “necessario individuare chi deve fare cosa”. “Credo ci siano tutti gli ingredienti necessari per superare formalismi anche istituzionali, che spesso non coincidono con le esigenze delle aziende, e per tracciare un percorso capace di dare risposte certe e veloci”.
Tommaso Fattori (Sì) ha osservato come in “tanti anni non si sia predisposto un protocollo di emergenza nė un piano dell’ordinario, magari con soglie di allarme, che avrebbero potuto o potrebbero mitigare le emergenze”.
“Dobbiamo certamente dare risposte al territorio, ma anche capire cosa è successo. Capire le responsabilità dell’emergenza e prevedere un modello adeguato di gestione senza arrenderci alle sole condizioni climatiche”, ha invece dichiarato Giovanni Donzelli (Fdi).
Dal coordinatore del gruppo di lavoro dell’indagine conoscitiva Francesco Gazzetti (Pd), è arrivato, chiaro, un messaggio “saremo testimonial dell’eccellenza della laguna anche per sostenere, come è emerso dai lavori della commissione, quei progetti di comunicazione già messi in cantiere e volti a riqualificare l’immagine di Orbetello e del territorio”.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana