Festival della Salute, un incontro sul futuro della sanità italiana

Si è tenuto nella seconda giornata dell’VIII edizione del Festival della Salute l’appuntamento dedicato ad un confronto sullo stato di salute e le prospettive della sanità italiana. Assente il ministro della Salute Beatrice Lorenzin per sopraggiunti impegni istituzionali, ne hanno parlato Stefania Saccardi, assessore al diritto alla salute, al welfare e all’integrazione socio-sanitaria della regione Toscana, l’on. Federico Gelli, responsabile nazionale sanità Pd, Enrico Desideri, commissario Asl di Area vasta sud-est della Regione Toscana e Lucia Aleotti, vicepresidente Farmindustria, moderati dalla giornalista Carlotta Romualdi. L’incontro è stato realizzato in collaborazione con Associazione Nova – network, Orizzonti, valori, Azioni.

“Stiamo lavorando insieme a tanti soggetti, seguendo le linee generali dettate dal governo per andare a razionalizzare, a mettere a sistema tante cose semplificando e soprattutto riducendo le Aziende Sanitarie da 12 a 3, oltre alle Aziende Ospedaliere Universitarie - ha dichiarato Stefania Saccardi -. Questo proprio per cercare in una fase di difficoltà di mantenere inalterati i servizi pur nell’aumento dei bisogni e nella diminuzione delle risorse finanziarie. In tutto questo lavoro che stiamo facendo e che vorremmo portare dentro una disposizione normativa da approvare entro al fine dell’anno da parte del Consiglio Regionale - ha aggiunto l’assessore -, cercheremo un po’ di mettere a sistema quello che c’è, di evitare le duplicazioni, di andare a definire chi fa cosa in una sanità che deve provare a giocare insieme e non a farsi concorrenza”.

“Il Festival della Salute è un appuntamento annuale importante, che serve per prendere le misure di quello che sta succedendo nella sanità del nostro Paese. In queste ultime ore si è sviluppato un dibattito abbastanza surreale su alcune informazioni assolutamente inesatte - ha detto Federico Gelli -: non ci saranno tagli in sanità, anzi stiamo lavorando per garantire un incremento del fondo sanitario nazionale. C’è poi un dibattito in corso su come riordinare il sistema e come renderlo più efficiente abbattendo gli sprechi e abbattendo l’inappropriatezza sulle prestazioni. Io credo che sia giusto e corretto fare questa battaglia perché se eroghiamo prestazioni corrette, utili e essenziali per i cittadini, evitiamo magari anche di ingolfare le liste d’attesa e di sprecare le risorse pubbliche. L’altro grande tema - ha continuato l’onorevole - è quello del rischio professionale, di cui io sono relatore in aula, una legge che è attesa da più di dieci anni e che forse potrebbe per la prima volta in questo Paese porre un punto di arrivo, una risoluzione, al grande tema della responsabilità dei professionisti sanitari. Nello stesso tempo questo provvedimento sarebbe in grado di limitare o ridurre la spesa della cosiddetta medicina difensiva che oggi ha un costo esasperante sul sistema sanitario pubblico e infine aiuterebbe a riequilibrare il rapporto fra professionista e paziente”.

Fonte: Ufficio Stampa

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