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Carcere, il garante Corleone: "Si intravedono spiragli di luce"

Franco Corleone (foto gonews.it)

“Quella di oggi è la terza visita che facciamo in un anno e mezzo a Porto Azzurro. Finalmente intravediamo uno spiraglio di luce rispetto al buio profondo del passato. La nota positiva è la presenza in via definitiva di un direttore, Francesco D’Anselmo, arrivato due mesi fa anche per merito delle nostre denunce. Porto Azzurro deve tornare ad essere un carcere in cui si sperimentano azioni pilota nel solco della sua stessa tradizione”.

Ad affermarlo è il garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, Franco Corleone, che nel commentare la visita svolta oggi, mercoledì 16 settembre, alla casa penale di Porto Azzurro all’isola d’Elba, ha evidenziato: “Si è fatto anche la conoscenza del nuovo garante dei detenuti locale, Nunzio Marotti. La sua nomina è un segno di grande attenzione per i reclusi di Porto Azzurro”. In tale carcere, ha aggiunto Corleone, “vi è da poco anche una nuova comandante della Polizia penitenziaria ed anche questo è un segnale estremamente importante”.

“Tra gli aspetti positivi vi è il fatto che entro breve saranno ristrutturati i bagni e quindi verranno eliminati quelli a vista, che rappresentano un’offesa alla dignità umana, e al contempo verranno aumentati gli spazi per la socializzazione e la cultura”, ha continuato Corleone. Che ha annunciato l’intenzione di “migliorare l’accesso al sopravitto sia in termini di riduzione dei prezzi che di aumento della qualità”. Il sopravitto è una sorta di negozio interno alle carceri, gestito in genere dalla stessa ditta che fornisce i pasti, dove i carcerati, che non hanno alternative, sono costretti a rivolgersi per poter acquistare ogni tipo di prodotto di cui hanno bisogno.

“Tra gli aspetti negativi”, ha aggiunto Corleone, “vi è invece la composizione dei detenuti, che non è adatta e va mutata, perché una casa penale come questa, pensata per detenzioni di medio o lungo periodo, non può essere utilizzata, oltretutto in un ambiente ristretto come quello isolano, come se fosse una casa circondariale, ossia per accogliere persone con detenzioni di breve periodo”. Corleone ha inoltre auspicato un “sostanziale miglioramento della copertura sanitaria all’interno del carcere” evidenziando che “esso attualmente ospita 248 detenuti mentre ha una capienza per 363 ospiti”.

Ad accompagnare Corleone è stato il garante dei detenuti di Livorno, Marco Solimano, il quale ha evidenziato che “grazie alle novità, abbiamo trovato un clima più sereno” precisando tuttavia che “adesso è il momento di dare concretezza alle cose dette e alle enunciazioni di intenti”.

Tra gli auspici espressi da Corleone e da Solimano vi è la possibilità di raddoppiare la presenza di detenuti all’isola di Pianosa – sono una trentina, ndr – dove esiste un piccolo distaccamento carcerario dipendente da Porto Azzurro. Corleone ha affermato che “bisogna iniziare a ragionare su come Pianosa possa diventare un esperimento per la valorizzazione ambientale e il turismo sostenibile nel quadro del sistema carcerario”.

Infine, sia il garante regionale che quello di Livorno hanno auspicato che a Porto Azzurro possano riprendere le pubblicazioni del giornale La Grande Promessa, che per quasi mezzo secolo è stato una voce di libera espressione dei detenuti del carcere di Porto Azzurro.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana

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